Monthly Archive:: Gennaio 2013
Andiamo subito al nocciolo per cercare di rispondere a tutti quelli che hanno visto il film di Roberto Benigni “La vita è bella” e l’hanno tanto amato, tanto osannato. Cerchiamo di immaginarci queste famiglie ebree mentre sono a casa, mentre stanno accudendo alle loro cose, mentre sono tranquille e non tranquille nella loro routine quotidiana
Siamo all’inizio della seconda guerra mondiale, lettore. Siamo anche alla fine di settembre 2004. Serata un po’ fredda. Mia moglie ed io decidiamo di guardare in televisione La vita è bella. Non l’avevamo ancora visto. Era ora di vederlo, dopo tutto è stato un film da Oscar. Inizio hollywoodiano: l’ebreo Guido coi piedi fuori dal
Tutte le volte che vediamo, ascoltiamo e cerchiamo di capire qualcosa sui due fucilieri italiani, colpevoli, così si dice, di avere ucciso due pescatori indiani, realizziamo che non riusciamo a capire proprio nulla. Ma non capiamo proprio nulla perché siamo degli imbecilli o perché c’è dell’altro? E se c’è dell’altro, che cos’è? È questo, in
Un laureato alla 46esima università del mondo, la così chiamata Bocconi, cioè una fabbrica scolastica specializzata nella costruzione di teste programmate in materia economica; un così chiamato commissario europeo che intascava un lauto stipendio e per quale ragione e per quale merito lo sa solo Bogududù; un primo ministro, NON ELETTO DAL POPOLO, ma nominato
È nell’estate, disse Lorenza, nell’estate e nei suoi colori che è più vivo in me il ricordo della mia casa natale dove ho lasciato 38anni di gioie, di dolori, di morti, di nascite. La mia casa, tuffata nel verde e attorniata da alberi e fiori, quasi tutti piantati e seminati con un perché, come la
Intanto c’è da chiedersi, e prescindiamo dal credente e dall’ateo, che cos’è il fisicalismo e cosa vuol dire essere un fiscalista. Vuol dire tante cose. Nel mio caso almeno quattro. Il primo caso, quello che mi ha rivoluzionato l’esistenza, lo devo allo zio, lo zio Carlo. Avevo sei anni. Era una sera d’inverno. Fuori faceva
Carissimi amici all’estero, vi chiedo scusa per il post di ieri, domenica 13 gennaio 2013, dal titolo “Io, ateo o fisicalista?” Non doveva arrivare sul vostro sito. È stato uno sbaglio. Cos’è successo? Roberta, che da poco mi dà una mano quando può, mentre ero uscito per fare delle commissioni, invece di mettere il suddetto
Sono nato nel 1942 in Calabria in un paese di montagna. Era febbraio, un mercoledì nel tardo pomeriggio. Lontano, sul mare, raccontava poi la mamma, mentre venivo al mondo si sentivano le cannonate lanciate da una nave da guerra contro degli aeroplani che cercavano di affondarla. Quando avevo due anni, uno squilibrato che abitava vicino
Che dire? Solo questo: sono un insulto a tutte le donne bisognose italiane, un insulto a tutti i lavoratori italiani, un insulto a tutti gli esseri umani del mondo, un insulto e un’ingiustizia a tutti gli animali del pianeta, del sistema solare, della Via Lattea, un insulto che una sola donna, in un paese devastato
Voglio raccontarvi una storia, amici, amici che vivete in terre lontane, voglio raccontarvi la storia d’un bambino del sud Italia. Ve la racconterò gradualmente nei prossimi giorni e lo farò in sette post. Ad ogni post darò un titolo. Il primo lo chiameremo “il caso”. Perché “il caso”? Perché il protagonista del racconto è unico
Una coppia di coniugi tedeschi si è presentata in una clinica per la fertilità dato che, dopo otto anni di matrimonio, non avevano ancora avuto figli, e non riuscivano a capire perché. Gli esami però non hanno evidenziato alcun problema fisico in nessuno dei due coniugi. Grande è stato lo stupore del medico quando alla
Che film! Peter Jackson, il regista di questo colossale fantastico, questa volta (dico questa volta, perché nel Signore degli Anelli ci aveva risparmiato tante mostruosità, e poi lì c’era la poesia, l’umanità, diciamo un’arte cinematografica sempre al limite dell’inaccettabile, questo sì, ma comunque tollerabile), questa volta invece non ci ha risparmiato nulla della sua fertile
E perché no, poi? Sognare, per esempio, alla Dumas, “uno per tutti e tutti per uno”. Carino questo sogno, vero? Ah, se almeno si realizzasse, diventasse un motto nella realtà, un motto di vita e del vivere insieme! Lo diventarà? Nei sogni sì, la realtà è tutt’altra. La realtà è che in questo medesimo istante
A quelli soli e a quelli in compagnia, a quelli felici e a quelli infelici, a tutti, un caloroso abbraccio e una stretta di mano, nessuno escluso, a tutti, in nome d’un altruismo e di un’amanità sentita, a tutti auguro un prospero, sano e felicissimo Anno Nuovo!