Monthly Archive:: Maggio 2013
Per quello che concerne, invece, la filosofia moderna, non per come la intende il vescovo di Roma, Papa Wojtyla, ma per come la intendono i filosofi-filosofi, ecco cosa scrive Georges Minois ne “La Storia dell’ateismo” citando Merleau-Ponty: “È sorprendente che oggi non si affrontino più le prove dell’esistenza di Dio, come facevano san Tommaso, sant’Anselmo
Voglio proporti ora, Rossi, due brani presi dal libro di Georges Minois, “Storia dell’ateismo”, che parlano, appunto, delle famosissime tesi del Dottore Angelico, san Tommaso, il più grande scopiazzatore di idee altrui del Medioevo, a cui tanto s’ispira il papa re, Giovanni Paolo II. Scrive Minois ne “La Storia dall’ateismo”: “Nel XIII secolo la ricerca
“Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo”, p. 56, scrive il papa polacco citando Paolo di Tarso. Quindi la “filosofia, gli elementi del mondo e la tradizione umana,” erano e sono inganni. Ma dimmi tu, Rossi,
Orazio Guglielmini parla a Rossi del libro di papa Giovanni Paolo II, “Fides et ratio”, fede e ragione. Vedi, Rossi, quando parli di formiche, esistono e le posso vedere; quando parli di alberi, esistono e li posso vedere; quando parli di corpi celesti, esistono e li posso vedere; quando parli di esseri umani, esistono e
Paolo il muratore aveva ascoltato con interesse la lunga tirata dell’Onorevole. Si era morso più volte le labbra mentre lui parlava e continuava a trovare difficoltà a credere a quello che sentiva. Si era illuso, quindi, se quello che diceva l’Onorevole era vero, di vivere in un paese democratico, giusto, dove tutti i cittadini erano
Gli operai che lavoravano alla costruzione della villa dell’Onorevole, si dimenavano più del solito a causa della presenza dei signori. Non si sapeva mai, avrebbero potuto riferirlo al loro padrone se non si fossero dati da fare. Paolo, però, aveva iniziato a far finta di lavorare, ma in verità non faceva che ascoltare con attenzione
È mai possibile che nessun milanese, vedendo l’assassino africano colpire e colpire con il suo piccone ammazza tutti, non sia intervenuto per disarmare il killer? E perché poi nessuno ha avvertito prontamente le forze dell’ordine? E ancora, perché qualcuno non ha chiamato altri passanti e non ha cercato insieme d’immobilizzarlo? In che paese viviamo? Un
Paolo era un muratore. Durante la bella stagione costruiva in montagna ville per i signori. Stava per andare in pensione. Tutta la sua vita era stata percorsa da questo desiderio: smettere di lavorare e prendersi la così meritata pensione. Le belle stagioni, lo sbocciare dei fiori, il canto degli uccelli, il mormorio dei ruscelli in
In questo mondo, e altri non ce ne sono, i ricchi s’abbracciano e i poveri s’ammazzano, oppure i poveri s’ammazzano e i ricchi s’abbracciano, o ancora, gli schiavi lavorano e i padroni se la godono. Insomma, girala come vuoi, la cosa è sempre la stessa: i poveri sgobbano e si prendono a botte e i
Le risposte al post “La donna e la chiesa” sono state tantissime, risposte sentite, pesate, umane, tutte meritevoli di attenzione e di rispetto. È un’esperienza vera e propria scoprire che nonostante la varietà delle vedute e degli stili, delle armonie e disarmonie, alla fin fine ci incontriamo tutti in cose che ci riguardano da vicino
Forse qualcuna, qualcuno, se lo desidera, potrà rispondermi. Mi sono sempre chiesto, e non in modo superficiale, come può una donna, se non per una totale ignoranza storica e intellettuale, credere, farsi suora, studiare teologia, insegnare il catechismo, andare in chiesa, pregare ecc., dato che la chiesa, sin dai suoi primi passi (Eva è l’autrice
Ecco una cosa che non ho mai capito: perché dovrei io avere rispetto per uno come te? Le combini di tutti i colori, raramente ne azzecchi una, avveleni tutto ciò che tocchi, distruggi la mia vita e la vita dei miei figli, e io dovrei avere ancora rispetto per uno come te? E dove sta
“Dopo il mio passaggio, l’Italia non era più la stessa nazione: la sottana, che era l’abito di moda per i giovani, fu sostituita dall’uniforme: invece di passare la loro vita ai piedi delle donne, frequentavano i maneggi, le sale d’armi, i campi militari; i bambini stessi iniziarono a giocare sul selciato con interi reggimenti di
Cosa dire ora, Rossi, dei tenerissimi adolescenti che ammazzano i loro genitori, i loro compagni (e non parliamo degli adulti!), che si drogano, che diventano sempre più insensibili, più violenti, più disorientati, cosa dire di loro? Sono veramente loro i veri responsabili o è la società in cui nascono e crescono a renderli così? Alle