Monthly Archive:: Giugno 2015
L’editoria nel Paese delle meraviglie Quando un editore pubblica libri col sudore dei contribuenti, quando un editore viene pagato direttamente dallo Stato per pubblicare libri, quando un editore fa il gioco dei potenti, uno ha il diritto di chiedersi che tipo di editore possa mai essere costui. Infatti, molti editori ricevono grosse somme di denaro
La casa editrice Mondadori è una casa editrice a pagamento Quando uno scrittore paga per fare pubblicare i suoi libri, l’editore li pubblica e basta. Il contenuto, in questo caso, lo decide l’autore e non l’editore. È così che va nella stampa a pagamento. L’editore, infatti, non è interessato se uno pubblica shit o
La differenza tra le due favole: quella di Bogududù e quella di Geova (X) Ti ho dimostrato, Rossi, in sintesi, disse Orazio Guglielmini, con queste due favole, come s’inventano e si creano le religioni e come queste prendono il posto, nella vita sociale, non della realtà, ma quello della fiction. Per quello che riguarda
Effetto artistico della favola di Geova (IX) Non è stato un effetto dappoco, perché questo tipo di arte al servizio della Chiesa ha contribuito a costruire il mondo di illusioni e di menzogne in cui navighiamo oggi. La pittura è dominata da gerarchie che vanno dal paradiso all’inferno, dai santi ai dannati e
La favola di Geova (VIII) In quei favolosi tempi, dunque, esisteva solo la Chiesa e la favola di Geova. La realtà sociale non esisteva, non contava. Infatti, alla Chiesa non interessava sapere come viveva la gente, i miserabili, il popolo. Questo lo usava e sfruttava per costruire la sua favola. Non c’è stato
La favola di Geova (VII) I protagonisti della favola di Geova, in realtà, non esistono. Sono esistiti unicamente nella testa di quelli che se li sono inventati, non altrove. Gesù, infatti, non è mai esistito, Cristo nemmeno, e della Madonna non ne parliamo neppure. Gli interessati, i preti, però, sostengono che questi signori dèi parlano
La favola di Geova (VI) E ora, Rossi, disse Orazio Guglielmini, ci confronteremo con l’altra favola, quella di Geova, il dio degli ebrei, dei cristiani e dei musulmani. Sarò sintetico. Molto sintetico. Quindi, per quanto riguarda la creazione di questo personaggio, Geova, non ti dirò più di quanto tu già sai, cioè che
La favola di Bogududù (V) Continuo a indottrinare e a fare propaganda. Tutti credono a ogni cosa che dico, eccetto, naturalmente, i soliti furbi. Questi, comunque, non mi danno più fastidio. Il gioco è ormai fatto. Non mi rimane che continuare a vendere la mia favola su Marte fino a quando trovo dei creduloni:
La favola di Bogududù (IV) Mi viene un’altra idea. È inevitabile, da idea nasce idea. Come si dice: l’appetito viene mangiando. Impiego i più grandi geni ingegneristici e architettonici (altro che Brunelleschi! Altro che Eiffel!) nella costruzione d’un castello sulla Terra come quello immaginato su Marte. Una volta finito, riempio le camere con
La favola di Bogududù (III) Dopo aver perfezionato e impartito un bell’ammaestramento dottrinale ai miei diffusori e sostenitori, cioè un bel lavaggio del cervello, inizio a mandarli in giro sempre meglio preparati per diffondere la buona novella. I miei divulgatori, e devo dirlo, in realtà, sotto sotto (e questa è la fortuna della mia favola),
La favola di Bogududù (III) Dopo aver perfezionato e impartito un bell’ammaestramento dottrinale ai miei diffusori e sostenitori, cioè un bel lavaggio del cervello, inizio a mandarli in giro sempre meglio preparati per diffondere la buona novella. I miei divulgatori, e devo dirlo, in realtà, sotto sotto (e questa è la fortuna della