Terzo romanzo di Francis Sgambelluri, autore originale, dallo stile narrativo rapido e incalzante, che con questo racconto, pirotecnico e ricco di invenzioni, riesce ad offrirci un mondo di personaggi stimolanti della società contemporanea.
La travagliata emancipazione di Andrew Salonegri (dal suo solito concepimento, fino alle più imprevedibili avventure della sua vita sregolata, alcune delle quali piovutegli addosso in modo del tutto casuale) è peculiarmente una lotta contro le catene culturali: sono queste, infatti, che egli ritiene di dover spezzare per sentirsi libero, responsabile e maturo.
È un richiamo intenso e perentorio alla necessità di riportare l’uomo a un modello esistenziale-sociale e individuale di stampo illuministico: una fede nel progresso della civiltà attraverso la scienza e la ragione.
Infatti, col passare degli anni, il personaggio principale – ricco di sfaccettature positive, pur nella ricerca, a volte fino alla degenerazione, del piacere sessuale – sa riscattarsi dai propri istinti predatori e si fa luce nel mistero che lo circonda (la nascita, la vita, la morte: insomma vuole capire in che dannato mondo si muove, cercando una ragione di esistenza nel godere l’attimo fuggente). Prende, quindi, sempre più coscienza di sé, divenendo spesso agguerrito e ribelle alle convenzioni del capitalismo oggi imperante. Nello stesso tempo si innamora della vita, al punto da diventare il cantore dei suoi giorni a venire e riscoprire così la gioia utopica di vivere (in fondo ha appena un quarto di secolo) e trovare sia gli ideali che la propria dignità.
È quella di Andrew, pertanto, una vicenda umana dai tratti forti, dalle tinte violente, intessuta di passioni, di sorprese, di idee, da lui vissute con ardore, curiosità e partecipazione.
<< La svolta >>, tuttavia, potrebbe essere letto anche come divertente romanzo edonistico; in realtà, però, Sgambelluri attacca i falsi miti e le vecchie credenze: così l’impulso di emergere e di farsi strada nella vita con le proprie forze diviene per il protagonista la giustificazione del proprio essere al mondo.
Un romanzo provocatorio, tagliente, con un’avvincente miscela di storia autobiografica e fantasia.
Molto probabilmente, in altri tempi, l’autore sarebbe stato accusato di empietà per l’audacia di certi passi davvero caustici; per le sue visioni-interpretazioni razionalistiche e per quell’indipendenza di pensiero, che gli fa respingere le tradizionali spiegazioni metafisico-provvidenzialistiche della struttura dell’universo e della società. Oggi, comunque, Sgambelluri ci fa riflettere, lasciandoci, quasi senza che ce n’accorgiamo, un richiamo etico esorcizzante.
Egli modella personaggi indimenticabili, disincantati, corrosivi, ma affermativi, avvolti in un desiderio di libertà, di poesia, di una visione del mondo ad ampio raggio.
Naturalmente, si possono trarre alcune riflessioni dalla lettura di questo romanzo. Innanzitutto, l’esortazione a coglier l’attimo fuggente (il << carpe diem >>) che risuona come invito a indagare su quello che il destino ci riserva, a vivere nel presente, affrontando con serenità ogni giorno della vita, senza preoccuparsi troppo del futuro. Inoltre, il consiglio ad appropriarsi di una filosofia dell’esistenza che miri all’equilibrio (e soprattutto all’allontanamento di paure e angosce inutili), che costituisce lo scopo dell’uomo saggio, già secondo gli antichi.
L’uomo non può evitare la morte, né sperare in un’esistenza ultraterrena, può essere, però, ugualmente felice e sereno se impara a vivere ogni anno “cogliendolo” come succoso frutto, cioè sfruttandone appieno tutte le potenzialità per godere al meglio il proprio tempo.
In definitiva, << La svolta >> è un romanzo di formazione e nel medesimo tempo liberatorio, pregno di pensieri e di considerazioni notevoli.
Come ci suggerisce l’autore stesso, il lettore di oggi non cerca in un romanzo soltanto una storia, ma qualcosa di più, come il senso profondo delle cose che lo circondano.
Giuseppe Possa