I 4 pilastri che reggono l’universo sono: il nulla del nulla, il proto-elemento, lo spazio e il tempo
Posted in lo spazio e il tempo By Francis Sgambelluri On Luglio 6, 2020
Le vere fondamenta dell’edificio cosmico
Questi quattro concetti sono alla base dell’universo e vanno visti in quest’ordine:
Primo viene “il nulla del nulla”
Secondo viene “il proto-elemento”
Terzo “lo spazio”
E quarto “il tempo”
Vediamoli un po’ più da vicino uno per uno.
“Il nulla del nulla”, per come noi lo concepiamo, può essere immaginato non più grande della capocchia d’uno spillo oppure infinito tanto quanto lo è lo spazio. Perché, poi, definirlo “il nulla del nulla?” Suona brutto. Può darsi, ma non dovrebbe. E poi lo si definisce così perché è unitario, è singolare, è puro e nessuno e niente lo abita e sta alla base di tutto. La differenza tra il nulla del nulla da un lato e il proto-elemento, lo spazio e il tempo dall’altro, è che il nulla del nulla esiste senza di essi; essi, senza il nulla del nulla, sono inconcepibili. Alla base del nostro universo, dunque, c’è lui, il nulla del nulla: il fenomeno più naturale e unico a livello cosmico.
“Il proto-elemento” ovvero la particella lillipuziana che generò l’intero universo. È andata più o meno così. Dalla verginità del nulla del nulla primordiale, ad un certo punto apparve, spontaneamente, un corpuscolo, il proto-elemento. Da questo fenomeno è nato l’universo, l’universo che conosciamo oggi. Il mistero che circonda questo elemento iniziale è semplice da spiegare se lo vediamo come un embrione, come un seme, come causa, principio. Nell’imbrione c’è l’intero essere umano, nel seme c’è l’intera pianta e nel proto-elemento l’intero universo. Causa e principio sono i figli del proto-elemento. Detto diversamente, la materia fisica crea altra materia fisica, la materia vegetale crea altra materia vegetale e la materia biologica altra materia biologica.
“Lo spazio” è facile da concepire. Viene subito dopo il proto-elemento ed è il terzo fenomeno che conferma l’inizio e l’esistenza dell’universo. Qualsiasi oggetto, piccolo o grande che sia, per esistere ha bisogno di spazio: no spazio no oggetto e viceversa. Naturalmente, e questo dovrebbe essere chiaro, il nulla del nulla e lo spazio sono solo concetti teorici e non fenomeni fisici. Non possiamo però evitarli e non possiamo perché sono insostituibili e necessari per comprendere le fondamenta e la nascita del nostro universo.
“Il tempo”, dunque. Questo per esistere ha bisogno di masticare qualcosa: il proto-elemento, per esempio. Il tempo divora tutto ciò che l’abita e fa questo mentre i suoi residenti dimorano nella sua non esistenza ovvero esistenza immaginata, non reale. In altre parole, no materia, no tempo. Ripeto, il tempo è un concetto come lo sono il nulla del nulla e lo spazio, non un fenomeno. Detto diversamente, il tempo appartiene alle idee astratte e non agli oggetti fisici.
Questi 4 pilastri concettuali sono alla vera base del nostro edificio cosmico. L’esistenza di quest’ultimo, come già detto, è spontanea, casuale, contingente. Avrebbe potuto non esserci. Questi 4 pilastri concettuali, quindi, si appartengono l’un l’altro come la notte e il giorno. La mancanza di uno di essi, vorrebbe dire la mancanza di tutti. Questa è la nascita, la base e l’inizio del nostro mondo-universo.
Ci tengo ora a precisare che a questo livello della realtà cosmica non si arriva col misurino, con l’esperimento, con la constatazione di fatti, con la scienza che conosciamo, affatto, qui si arriva, se si arriva, con il ragionamento, con la logica, con l’induzione, con la deduzione, col buonsenso, con quella che Kant chiamava, non conoscenza sintetica, ma conoscenza analitica. La conoscenza analitica ha a che fare con la logica, con la ragione, con la saggezza, cioè con concetti neccessari, inevitabili, assoluti, a priori, come lo sono il nulla del nulla, il proto-elemento, lo spazio e il tempo.
Diamo un esempio. Supponiamo che noi volessimo vedere il nostro universo in modo stazionario, e cioè che fosse sempre esistito. Ebbene, la ragione ce lo impedirebbe. Alla domanda: Com’è arrivato lì? Da dov’è sbucato? A queste domande e altre ancora non c’è risposta. Se volessimo vedere l’universo creato da un Essere Supremo, la ragione ce lo impedirebbe. Alla domanda: E questo Essere Supremo chi l’ha creato? Un altro Essere Supremo? E così via all’infito.
L’universo, se vogliamo vederlo in termini umani ( è sempre e comunque visto in termini umani, però, volendo, lo si può vedere anche come lo vede una roccia! ), è orfano. Qualcuno potrebbe dire “No, il nulla del nulla è il suo papà.” Invece no, non lo è. Il nulla del nulla non ha avuto nessuna parte nella sua nascita. Il nulla del nulla produce nulla. L’universo è nato spontaneamente, a caso, avrebbe potuto non nascere. Nessuno, dunque, può reclamare la sua esistenza, la sua paternità. L’universo, in termini umani, potrebbe farci anche tenerezza.
Fondamentalmente, l’universo è un soggetto metafisico. Quando si scava e si va a fondo, si scopre che questa è la sua e la nostra realtà. Siamo dei soggetti metafisici. Questo non dovrebbe spaventarci. Tutt’altro, dovrebbe aiutarci a vivere meglio dato che è una realtà vera e tutto ciò che è vero, è sano naturalmente e umanamente.
Sono questi dunque, questi 4 pilastri, che reggono l’intero mondo-universo e si trovano alla sua vera base, alle sue vere fondamenta.
Chiudo questo articolo dicendo ancora una volta che io non sono uno scienziato, ma un libero pensatore. Non me ne faccio né un vanto né una colpa. Le cose stanno così. Penso solo che se fossi stato uno scienziato, che so io, un fisico, un cosmologo, un astrofisico e insegnassi in una università o lavorassi in un laboratorio scientifico, la mia teoria riguardante la base dell’universo a quest’ora ( è da anni ormai che ne parlo. Prima ai miei studenti dell’Università Popolare di Biella, poi nella mia Trilogia e in seguito in diversi articoli che ho scritto e pubblicato sul mio blog – “Einstein, un pilastro della fisica moderna fatto di cartapesta”, “My singapore’s chat”, “L’aldiquà e l’aldilà del big bang o il vero inizio dell’universo”, ecc. ) sarebbe stata conosciuta in tutto il mondo. Invece no, invece sono ignorato insieme alla mia scoperta, ignorato totalmente dagli accademici e questo perché non faccio parte della loro setta. Non fare parte della loro setta, basta per essere ignorato, sottovalutato, sconosciuto, zittito e messo da parte. Fortunatamente, però, questo deplorevole comportamento dei signori scienziati, guarda caso, non tocca le leggi e le scoperte che si fanno in natura, non tocca quindi minimamente le fondamenta dell’edificio cosmico che sono e rimangono intatte e quel che sono in eterno.
Dovrei aggiungere anche, forse, che mi rendo conto che questa mia scoperta, la scoperta dei 4 pilastri cosmici, cozza frontalmente con le religioni ufficiali. Ma queste hanno a che fare con la credenza e non con la scienza, e la mia è scienza.
un libero pensatore che sa cogliere il senso del probabile principio cosmico senza dover per questo rendere omaggio o pagar pedaggio ai canoni della scienza ufficiosa.
si può essere ignorati non solo perchè non si appartiene ad una setta, ma anche perchè si scrivono idiozie
La categoria causa effetto e’ applicabile anche al protoelemento. Quindi da dove deriva il protoelemento? Di certo non puo’ derivare dal nulla del nulla.Non puo’ nascere per caso perche’ il nulla genera solo il nulla.
La categoria mentale della causa e dell’effetto rende la mente incapace di comprendere le origini dell’universo
Intanto, signor Corrado, eliminiamo la “natura” del nostro ragionamento, è un concetto e non un fenomeno. A questo punto, per quello che riguarda la presenza dell’universo, è tutta una questione di fisica. Il proto-elemento è, quindi, fisica; è il seme che diventa universo ed è stato generato proprio dal nulla del nulla spontaneamente. L’apparizione di questo seme io la vedo come un atto, appunto, spontaneo e questo vuol dire che questo “atto spontaneo” avrebbe potuto anche non esserci, l’universo avrebbe potuto anche non esistere. Perciò, siamo nelle mani del caso. Questo è l’unico ragionamento che trovo tollerabile di fronte alla presenza dell’universo. In altre parole, no atto spontaneo no universo. La categoria “causa-effetto” (questa entra in gioco solo dopo l’atto spontaneo), io la escludo; un universo stazionario, che è sempre esistito ed esisterà per sempre, io lo escludo; un essere supremo che è sempre esistito ed esisterà per sempre, io lo escludo. Questi concetti non mi soddisfano logicamente, mi appaiono assurdi, si oppongono all’ordinaria funzione dei fenomeni che compongono l’universo.
Un seme si sviluppa costruendo la pianta dagli elementi nei quali è immerso, dai quali è circondato. Esattamente come da un embrione che è nutrito dal corpo della madre. Il proto-elemento da dove avrebbe attinto per accrescersi? Chi è sua madre?
Una bella domanda, Paolo, bravo. A sangue caldo (e su questi argomenti tu mi diresti che uno non si dovrebbe mai esprimere a sangue caldo!) direi che come “un seme si sviluppa costruendo dalla pianta” e “un embrione che è nutrito dal corpo della madre”, così il proto-elemento si sviluppa da tutti gli elementi che gli sono stati trasmessi “spontaneamente e casualmente” dal papà nulla del nulla! Lo so, non ti soddisfa questa risposta e neppure a me, ma qui, in questa zona della storia cosmica, ci troviamo in un punto dell’apparire dell’universo molto delicato e ricco di spunti metafisici. Ho scritto nel mio articolo, e non solo in questo, che l’universo è un soggetto metafisico, e tale è. La sua “metafisica”, però, e ci tengo a dirlo, non si presta a tutte le immaginabili e inimmaginabili assurdità!
Da essere umano che vive la sua esperienza terrena, non riesco a saltare il passaggio dell’apparizione del protoelemento. Ad oggi neanche la fisica quantistica, (in questo caso sostenuta però da solide basi matematiche e sperimentali) riesce ad appagare la mia voglia di capire. Credo che la nostra condizione umana, non ci permetta dì penetrare quelli che per noi sono dei misteri! Sia la scienza che la logica, alla fine ci portano solo a delle supposizioni su come tutto potrebbe aver avuto inizio! Scusate la banalità, ma nel frattempo mentre ci si arrovella su quanti angeli stanno sulla capocchia di uno spillo, io mi godo le bellezze del Creato, sperando che qualcuno sicuramente più bravo ed intelligente dì me, mi spieghi in maniera definitiva ed inequivocabile l’origine di tutto!!
Sempre acuto e piacevole da leggersi Sgambelluri.