Per una Rivoluzione Planetaria

Siamo tutti ormai, e penso che lo sei anche tu, lettore, chi più chi meno, siamo tutti esasperati, coi nervi a fior di pelle, pronti a esplodere per un nonnulla; tutti, infine, disgustati fino alla nausea, arrabbiati a più non posso contro un imbarbarimento statale che non ha precedenti, un imbarbarimento che se non lo si annega al più presto in una pozza di sangue bastardo e indegno, finirà per fare scorrere un oceano di sangue innocente e puro.

L’essere umano, quello che noi chiamiamo romanticamente e stupidamente un “essere umano”, in realtà non ha nulla di “umano”, è solo un mostro in camicia e cravatta. L’essenza di quest’essere non affonda le sue radici nell’amore e nella giustizia, ma nell’indifferenza e nella bestialità da cui proviene.

Questo lo dimostra il mondo politico attuale. L’Europa degli eurocrati, politicamente parlando, ci fa schifo; la Russia di Putin, politicamente parlando, ci fa schifo; la Siria di Assad, ci fa schifo; l’America dei Rockfeller e dei Bush, ci fa schifo; l’India dei paria, ci fa schifo; in breve, il mondo politico attuale ci fa schifo e ci fa schifo perché noi vediamo e capiamo che la sua politica si sta dirigendo verso l’annientamento di ogni valore umano e sociale degni di questo nome.

E perché, potresti chiedere tu, lettore, perché non dovrebbe farci schifo anche il mondo politico del passato? La tua domanda, se l’avessi fatta, sarebbe stata legittima. La ragione è che in passato il popolo non capiva, era cieco, era come drogato, credeva al destino, credeva in scemenze di ogni genere e dimensioni che gli venivano inculcate dal pulpito senza capirle; oggi il popolo non è più lo stesso, è cambiato, ha aperto gli occhi, vede, capisce e sa, sa come stanno le cose, sa come i mostri in camicia e cravatta, le hanno sistemate. È questa conoscenza che gli rende il mondo politico attuale uno schifo.

Chiaro fin qui?

Più o meno.

Bene. In quello che segue, mi sforzerò, io che non sono un esperto, per spiegare le ragioni e le cause di questo inferno sociale ( ogni secondo c’è un bambino che muore di fame nel mondo; 700 milioni di indiani vivono con 30 centesimi al giorno; in Africa – Burundi, Zimbabwe, Somalia, Congo, Sudan ecc – la gente vive con meno di 200 euro all’anno; nel Sud America la povertà è imperante; in Cina, in Europa e nel resto del pianeta, le vittime di questo flagello non si contano più ) in cui viviamo. Di più. Cercherò di spiegare, non solo l’imbarbarimento politico, ma anche che cos’è “il barbarismo illuminato”, e proverò a dare qualche idea per come uscire da questo incubo e tutto ciò in poche righe. Come si dice: in sintesi e abbozzi.

Allora, mio caro lettore, seguimi, non mollarmi. E, a proposito, dove sbaglio, correggimi; dove dico cretinate, dimmelo; dove m’imbatto contro i tuoi ideali, cerca di capire e, dove però dico il giusto, passa parola. Grazie!

E ora diamo un’occhiata all’imbarbarimento politico d’aujourd’hui.

Il primo punto della nostra discussione è che l’economia, in questi ultimi 50 anni, si è ridotta ad una volgare speculazione. Cosa vuol dire questo? Vuol dire comprare merci a poco prezzo e poi venderle, possibilmente a coloro che si trovano in disastrose situazioni economiche, al doppio, triplo, ecc; vuol dire prendere i soldi d’una banca perdente e spostarli in una vincente, vuol dire mandare in rovina un paese e arricchirne un altro; vuol dire spread; vuol dire, in definitiva, che gli uomini al potere hanno perso ogni somiglianza umana, ogni criterio etico e morale, e si sono trasformati in vere e proprie macchine calcolatrici e predatrici.

Il secondo punto è la teoria del plusvalore, cioè del sistema capitalista che, anche se crea nuovi oggetti e mercanzie, non smette comunque di sfruttare l’anima del mondo e di creare sempre più miseria e pauperismo. Il liberalismo, non quello di Tocqueville, ma quello dei mostri in camicia e cravatta, è l’anima del capitalismo e questo è la mannaia dei ricchi che si abbatte sui poveri.

Il terzo punto è che gli Stati ( noi diremmo Stati predatori ) fanno il gioco dei monarchi, degli straricchi, e cioè, a detta di Marx, sono lì per difendere i poteri e gli averi dei magnati di turno. In altre parole, l’assolutismo monarchico, il comunismo staliniano e lo stato predatore attuale, sono la stessa e medesima cosa, è cambiato solo il nome, il contenuto è rimasto fondamentalmente lo stesso.

Il quarto punto sostiene che le società multinazionali, cioè organizzazioni massoniche e fasciste, sono pronte a tagliarti la gola o a farti guerra per poco e nulla, e tutto questo affinché possano affermarsi con la loro politica di sottomissione e schiavismo globalizzato. I Rockfeller, i Bilderberg, i Goldman Sachs, la Commisione Trilaterale, l’Aspen Institute ne sono solo alcune.

Il quinto punto è l’oscurantismo, vale a dire le religioni. Queste, al nocciolo, sono schierate ciecamente e totalmente con le classi dominanti, cioè le classi parassitarie composte da tycoon, ricchi sfondati, politici, prelati, capitalisti, banchieri, azionisti ecc. Il ruolo delle religioni, dunque, e altro non ne hanno, è di tenere il gregge “gregge”. La religione è l’oppio dei popoli della terra, diceva ancora Marx, e diceva giusto.

Il sesto punto dimostra che il mondo, dai tempi più antichi fino ad oggi, non si è affatto evoluto, non in termini di scienza, tecnica e artefatti, ma in termini sociali. Gli schiavi greci e romani, i servi feudali, i proletari di ieri e gli oppressi di oggigiorno hanno cambiato solo il nome, ma in realtà sono rimasti essenzialmente gli stessi: miseri e soggiogati. Dall’altra parte, la stessa e medesima cosa si è verificata coi padroni: il faraone si è trasformato in presidente; il sacerdote in papa. Ecc. Cos’è cambiato in questo campo?

Il settimo punto, ed è chiaro no?, la bestia è rimasta in sontanza bestia. Anzi, è diventata ancora più bestia, e questo grazie all’uso spregevole e ingiusto che fa della cultura e della scienza che ha sviluppato lungo la sua storia.

L’ottavo punto è che, grazie a questa politica planetaria cannibalesca, a questo imbarbarimento scatenato, creato principalmente da uno Stato barbarico illuminato senza remore e senza precedenti, un barbarismo machiavellico, sottile, astuto, crudele, criminale, inumano, spietato, che usa tutti i mezzi di potere e di manipolazione umana immaginabili e inimmaginabili per realizzare i suoi loschi fini e i suoi meschini e ignobili interessi, grazie ad esso, il pianeta e tutto ciò che geme e respira sulla sua superficie, sta per essere strangolato, annientato, distrutto for ever.

Il nono punto è che presto, se i mostri in camicia e cravatta continueranno su questa strada, e non ne conoscono un’altra, non ci sarà più nessun punto.

Il decimo e ultimo punto, l’unico che io riesca a concepire in questa drammatica vicenda sociale, dov’è in ballo il destino dell’umanità e del pianeta, è una rivoluzione planetaria, radicale, totale contro i mostri in camicia e cravatta, quindi, LA CURA. Questa non può essere che utilitaristica ossia una “piccola pozza di sangue bastardo e indegno”, per evitare lo scorrere d’un “oceano di sangue innocente e puro”. Il noto motto benthamiano dovrebbe bastare: “Il massimo della felicità per il massimo numero di persone”. Basta applicare alla lettera questo motto e il gioco è fatto. Come risultato, si metterà in salvo il pianeta e si eviterà l’oceano di sangue umano.

È ora che le cose cambino; è ora che “i popoli lavoratori della terra” facciano la loro parte. Solo l’essere umano, il vero essere umano, quello che rinuncia al suo egoismo, quello che trascende la sua bestialità, solo lui è degno di essere chiamato un “essere umano” e solo lui deve governare e democraticizzare il mondo, perché, fino a quando una sola persona nell’intero pianeta viene trattata ingiustamente, tutte le istituzione che lo compongono non sono degne di esistere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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