Chi vive “i tempi difficili?”

Da sempre e in tutte le epoche, la frase più gettonata dai politici è: “Viviamo in tempi difficili.” È questa la frase che non si stancano mai di ripeterci, di spararci nelle orecchie. I mass media poi condiscono ogni loro reportage con questa frase. Noi, a questo punto, non possiamo fare a meno di chiederci: “Chi è, in realtà, che vive ed esperimenta “i tempi difficili?” E una delle prime risposte è: “Sicuramente non i politici.” E come potrebbero, loro, “vivere in tempi difficili”, quando dispongono di tutto quello che i lavoratori producono? E come potrebbero, loro, “vivere in tempi difficili”, con un salario che sfiora 20, 30 mila euro al mese? Magari fosse solo questo!

A questi 20, 30 mila euro al mese bisogna aggiungere i viaggi locali, nazionali e internazionali in aero, gratis; più i viaggi in treno, bus, metro, taxi, gratis; più un passe-partout per tutte le autostrade, gratis; più cellulare, computer, telefono fisso, gratis; più macchina blu con chauffeur, gratis; più un loro personale porta borse, gratis; più cinema, teatro, tribune sportive, concerti, opera, gratis; più una mega indennità per ogni metro che fanno al di fuori del parlamento; più cliniche, ospedali, centri di benessere, gratis; più i migliori dottori al mondo, gratis; più assicurazione vita, assicurazione morte, assicurazioni dappertutto, gratis; più ristoranti e alberghi di prima classe, gratis; più panfili, spiagge, yacht, lidi, palestre di fitness, gratis; più tappeti rossi dovunque mettano piede, gratis; più teste di cuoio armate fino ai denti per proteggergli il loro preziosissimo culo d’oro, gratis; più il diritto di rovinare il Paese senza rincorrere a multe o condanne; più il passaporto e l’autorità di andare in giro per il mondo e parlare a sproposito su ogni cosa che dicono; più privilegi, franchigie, vitalizi, doppi incarichi, tripli lavori, regali a non finire, sconti da capogiro, carne cruda con cui trascorrere le notti, e tutto e sempre gratis; più il diritto di sperperare i soldi dei lavoratori senza subire critiche o condanne; più il diritto di non andare a mettere il culo in poltrona ed essere ugualmente strapagati; più avere uno studio arredato con i mobili più belli e sofisticati al mondo, gratis; più cuochi di prima classe che fanno loro da mangiare, gratis; più l’indennità parlamentare e la licenza di uccidere, gratis; più il diritto di dissanguare il popolo senza rimorsi di coscienza; più il diritto di infrangere le leggi senza essere condannati; più una pensione da capogiro dopo aver predato e devastato il Paese per anni; più vedersi giorno dopo giorno in televisione, su tutti i giornali nazionali ed esteri, sentirsi alla radio e trovarsi poi, nonostante tutto, sui libri di storia; più il diritto d’insegnare al popolo la corruzione e la bestialità dello strapotere ad arte ed essere anche applauditi; più fare affari coi mafiosi e passare per gentlemen; più il top del top di ogni cosa, gratis; più, alla loro divina morte, avere un funerale di Stato al suono di tamburo, gratis.

Scusa, lettore, mi sono fatto prendere la mano. I beg your pardon. Comunque, sei hai avuto lo stomaco e il coraggio di leggere fin qui, sei proprio un eroe! Dimmi, allora, secondo te, gli zar, gli imperatori, i maragià, i re, i califfi, i despoti, i papi, i Luigi XIV, in paragone ai nostri illustri signori politici, vivevano così altamente e fastosamente? E tu, anche tu vivi e godi di tutti questi sfarzi e privilegi? Aspetta! Abbi pazienza. Oggi non è il mio giorno. Niente, ignora queste domande. Come se non le avessi fatte. Continuiamo con il discorso dei nostri illustri politici.

Proprio così, gratis, gratis, gratis, eccetera eccetera eccetera. Bene, molto bene. Ora, visto tutto questo professionismo e finezza da parte loro; visto tutta questa loro saggezza e bontà d’animo; visto quanto stanno facendo per il nostro meravigliosissimo Paese che ha ormai la sua nomea garantita fino all’ultimo degli umani su questo pianeta; come, come, come dobbiamo noi, noi lavoratori, comportarci nei loro confronti?

Ovvio come! Che domanda! Cioè? Cioè cosa? È chiarissimo come dobbiamo comportarci nei loro confronti! Aspetta aspetta, lettore, non correre troppo in fretta. Te lo dico io come dobbiamo comportarci.

Da domani, sì, da domani, tutti, tutti quelli senza cui nulla nasce cresce o fiorisce su questa terra, cioè il popolo de Il Paese delle meraviglie, dovrà scendere in strada, dal nord al sud e sulle isole, a culo scoperto, proprio così, a culo scoperto, di modo che i nostri cari carinissimi, amati amatissimi signori politici si possano servire all’istante e con tutta la facilità immaginabile e inimmaginabile. Dopo tutto quello che stanno facendo per noi e per il nostro amatissimo Paese, dobbiamo riconoscergli quest’ultimo diritto, fare per loro quest’ultimo sacrificio: dargli anche il nostro culo! E mi raccomando, chi di voi è delicato in quelle parti tenere e appetitose, di lubrificarle bene prima di scendere in strada di modo che resistano senza dolori all’urto. Non bisogna mai lamentarsi, dire sempre “Sissignore!” e “Quant’è bello!” coi nostri cari carissimi, amati amatissimi signori politici. Per il resto, amici miei, fratelli miei, compagni di sorte, andrà tutto bene, come sempre, come in ogni epoca. Siamo generosi, dunque, dimostriamo ai nostri signori al potere quanta dolcezza e amore c’è ancora in noi. È sacrosanto trasformare per i nostri adoratissimi politici “i tempi difficili” in tempi facili, in tempi di orgasmi, di eiaculazione, di bunga bunga, di tribune e palcoscenici dove essi possono, nel ruolo di primadonna, esibirsi e sentirsi osannati dal popolo. Dopo tutto sono loro e sempre loro i fautori e gli autori dei “tempi difficili”.

Allora, da domani, non dimenticatelo, tutti a culo scoperto per le strade de “Il Paese delle meraviglie”. Siate generosi e che Bogududù vi aiuti!

 

 

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