Cinque idee per gestire la “res publica” (5)
Quinto abbozzo
Un Governo di Uomini Interi
Nel caso queste quattro proposte (vedere gli altri post su questo blog) di rinnovo sociale, quella dei “Computer”, quella de “I 4 Io Della Salvezza”, quella del “Nuovo Contratto Sociale” e quella della “Democrazia Umana”, non fossero soddisfacenti, eccone un’altra.
Se non si può proprio fare a meno dei demagoghi, allora i mezzi-uomini attuali (i politici) dovranno essere sostituiti da “Uomini-Interi”. Cosa s’intende per “Uomini-Interi”? S’intende che chiunque voglia fare politica, dovrà assumersi la responsabilità del suo compito fino in fondo. Questo significa che se il politico sbaglia, paga.
A nostro modo di vedere, lui, il nuovo would be politico, sarà lì non per arraffare e imbrogliare il Popolo, ma per servirlo in tutto e per tutto, sacrificando, se necessario, la sua propria vita. La sua vita infatti non vale nulla, quella del Popolo tutto. Senza il Popolo, il Popolo lavoratore, nulla nasce, cresce o fiorisce. Quindi, il nuovo politico, non assomiglierà neppure lontanamente al vecchio politico.
Il nuovo would be politico dovrà dimostrare di essere un virtuoso della politica. Come all’artista, per comporre versi, musica, scrivere romanzi, scolpire statue, dipingere serve un dono, e gli artisti che hanno questo dono sono pronti a tutto pur di fare ciò che desiderano fare, così il nuovo would be politico. La sua dev’essere una predisposizione innata, appunto, un “dono”, non esattamente come quello dell’artista, ma da saggio e virtuoso leader. Il suo motto dovrà essere: “Chiunque vuol servire il Popolo dev’essere pronto anche a sacrificarsi per il Popolo.”
Il nuovo would be politico non possiederà nulla, tranne ciò che il Popolo riterrà necessario riconoscergli. La politica dovrà diventare un virtuosismo e dovrà essere fatta da uomini che vogliono dedicarvisi totalmente. Come le madri degne di questo nome si dedicano ai loro figli, così i nuovi would be politici si dovranno dedicare al benessere degli Uomini. Ecco, Rossi, il nostro nuovo contratto sociale, un contratto fatto da “Uomini-Interi!”
Potrei continuare, amico mio, a proporti altri modelli sociali, sempre e comunque un milione di volte migliori di quello attuale, ma ritengo sufficiente quanto ho proposto, sufficiente a dare una “Sana Svolta Sociale” al mondo barbaro e criminale in cui viviamo.
Vedi, Rossi…, come posso spiegartelo? Te lo spiegherò così: in un sistema sociale sano, ci vogliono, minuto più minuto meno, due ore al giorno per governare bene il mondo intero e un quarto d’ora per governare bene un paese come l’Italia. Non scherzo, Rossi. Agli “Uomini-Interi”, non ai mezzi-uomini, ma agli “Uomini-Interi”, il cui cervello è al suo posto, cioè non nello stomaco e tra le gambe, ma nella scatola cranica, cioè al posto giusto, ci vuole poco tempo per governare bene, non un paese, ma l’intero Pianeta. La ragione per cui ai mezzi-uomini attuali ci vuole così tanto tempo sta nel fatto che le istituzioni che essi hanno creato sono fondate sull’imbroglio, sulle bugie, sui soprusi, sullo sfruttamento, sui crimini, crimini legalizzati! Se il mondo fosse governato con “onestà”, “giudizio” e buonsenso, allora basterebbe pochissimo tempo per governarlo.
Infatti, sarebbe un giochetto da bambini se lo si governasse equamente. Tanto per cominciare, una volta studiati tutti i continenti, i paesi e le regioni del “villaggio globale”, come giustamente lo chiama Herbert Marshall Mcluhan, insieme alle loro popolazioni, basterebbero dei buoni computer a risolvere la maggior parte dei problemi. I computer sono capaci di calcolare in un batter d’occhio i bisogni principali della popolazione di un paese. E non solo. Possono calcolare anche i bisogni imprevisti, derivanti da catastrofi naturali o causati dagli Uomini, e disporre immediatamente aiuti economici e competenze umane oltre che avvertire in tempo reale le popolazioni a rischio in caso di disastri naturali. Il resto sarebbe molto facile, appunto, un giochetto da bambini. Detto diversamente, quando l’interesse di ognuno è l’interesse di tutti e l’interesse di tutti è l’interesse di ognuno, le cose diventano di una facilità strabiliante e la vita una gioia per tutti e per ognuno.
Vedere Lo Stato predatore