Elogio al Popolo lavoratore – post 5
Posted in Elogio al Popolo By Francis Sgambelluri On Novembre 29, 2014
La patria, e cosa mai può voler dire?
La patria terrestre? Il luogo dove uno nasce? Il paese in cui uno vive? I pipistrelli che nascono in una caverna, è la caverna la loro patria?
Vediamo.
Il Vaticano. Lo Stato del vaticano è la patria del papa. Il Vaticano, dunque, è la patria del più vecchio ricco dogmatico monarca del Pianeta? Buckingham Palace. Questo lussuosissimo edificio è la patria della regina d’Inghilterra, perciò Buckingham Palace è la patria d’una delle più grandi egoiste legalizzate del mondo? La Casa Bianca, il Cremlino, l’Eliseo, Palazzo Chigi ecc., sono la patria dei signori politici, quindi la patria dei più grandi ladri legittimati della Terra? E le Nzioni Unite? Certo, ci sono anche loro. Cosa sono e cosa rappresentano le Nazioni Unite? Sono il covo per eccellenza di tutti i gangster del globo e rappresentano l’imperialismo capitalistico organizzato a livello pianetario.
I nulla tenenti, i diseredati, i lavoratori, i paria, i depauperati, i morti di fame, i braccianti, gli homeless, i proletari, anche loro hanno una patria, vero? Senza dubbio. E qual è? Come sarebbe a dire, qual è? Seguendo questo modo di ragionare, è chiarissimo qual è. Tutte le vecchie catapecchie, le shantytowns, le spelonche, les bidonvilles, le case popolari, le baraccopoli, las favelas, le slummyresidences, le baracche del mondo sono la patria e la tomba dei derelitti, ecco qual è la loro patria.
Ora, il Vaticano, Buckingham Palace, la Casa Bianca, il Cremlino, l’Eliseo, Palazzo Chigi, le Nazioni Unite d’una parte e dall’altra le shantytowns, les bidonvilles, le topaie, le baraccopoli, las favelas, le slummyresidences, le necropoli sono tutti la stessa e medesima cosa? Non mi pare, non direi. C’è un abisso tra i tuguri e i palazzi dei signori.
Quindi, se le cose stanno così, morire per la propria patria, cioè per una baraccopoli, che senso ha? Che assurdità è mai questa? Qual è il criterio di questo modo di ragionare? Può uno straccione, uno straccione reso tale dalla propria patria, può costui morire per difendere questo tipo di patria?
Il dizionario Zingarelli definisce il vocabolo “patria” così: “paese comune ai componenti di una nazione, cui essi si sentono legati come individui e come collettività, sia per nascita sia per motivi storici, culturali, affettivi e sim.” È totalmente falso quello che dice il dizionario Zingarelli circa questo vocabolo, da buttare subito nel cestino della cartapesta, dato che individui, collettività, motivi storici, culturali e affettivi non hanno lo stesso senso tra un patriota e l’altro. Fra loro ci sono delle differenze da fare rabbrividire anche il più crudele dei cannibali. Ma insomma, cosa significa, oggi, parlare di patria? Che senso ha il milite ignoto? Che senso ha Monte Grappa? Che senso hanno il Piave, Caporetto, Montello?
È chiaro allora, anzi è stato sempre chiarissimo, gli Spartaco non hanno patria, la carne da macello non ha patria, i proletari della Terra non hanno patria, i lavoratori, tutti i lavoratori del mondo, non hanno una patria, tutti gli sfruttati, non hanno patria, amenoché non intendiamo la residenza degli Agnelli o quella della regina Elisabetta II o quella del papa e la catapecchia d’un morto di fame che siano la stessa e medesima cosa!
La realtà è che la patria ce l’hanno solo i parassiti e i dissoluti, quelli che non fanno nulla e si prendono e possiedono tutto, godono di tutto, fanno tutto quel che vogliono e quando e come lo vogliono, ecco chi può dire di avere una patria.
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Nel prossimo post, Pari opportunità