Guglielmini parla con Rossi di poliziotti e manifestanti
Ti sei mai chiesto, Rossi, quando vedi scioperi, dimostrazioni, proteste, chi sono gli scioperanti, i manifestanti e chi sono i poliziotti? Incredibile, roba da non crederci, amico mio. È tutto paradossale e diabolico.
Dimmi, ora, chi sono, in realtà, i poliziotti?
“Figli di poveretti”.
Chi sono, in realtà, i manifestanti?
“Figli di poveretti”.
Due volte bravo, Rossi! Proprio così, figli di poveretti. Tutt’e due figli dei Rossi; tutt’e due lì ad uccidersi a vicenda per arricchire e proteggere chi?
“Che domanda! Ma i parassiti, naturalmente!”
E non è da escludere che, in ogni manifestazione, ci siano, da una parte e dall’altra della barricata, due fratelli, due persone dello stesso sangue, della stessa famiglia, vero?
“Probabilmente”.
I poliziotti, questi figli di poveretti, lì a difendere i beni e i diritti delle loro sanguisughe!
I lavoratori, coloro senza cui nulla nasce, cresce o fiorisce, lì a protestare contro leggi ingiuste e indegne.
Poliziotti e lavoratori, creature condannate a soffrire la fame e l’ingiustizia sociale, lì ad affrontarsi e a macellarsi tra di loro. E per che cosa, poi? Per difendere i beni e le leggi dei loro carnefici!
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