Risposta a un editore a pagamento
ICI EDIZIONI
Istituto Italiano di Cultura di Napoli
l’Amministrazione
Gentile dott. Sgambelluri,
il Comitato di lettura ha completato l’esame della Sua opera inedita Un bambino del Sud Italia, da Lei proposta: ed abbiamo il piacere di comunicarLe che ha espresso parere favorevole alla pubblicazione in volume nella nostra collana di narrativa, ovvero in eleganti edizioni artistiche (delle altre nostre Edizioni ha già ricevuto alcuni libri e su esse potrà trovare ulteriori informazioni ed immagini nel nostro sito www.istitalianodicultura.org).
Il costo complessivo della stampa del libro per l’Istituto, di circa 200 pagine, è di € 5800: la metà della spesa sarà sostenuta dall’Istituto con proprî fondi.
La distribuzione nazionale in libreria del volume e la sua pubblicizzazione attraverso il nostro Ufficio Stampa saranno interamente a cura ed a spese dell’Istituto.
Il ‘contributo straordinario’ richiestoLe sotto forma di ‘quota associativa’ è quindi, complessivamente, di € 2900, versabili in più rate (a Suo piacere), con le quali riceverà in omaggio anche 150 copie dell’opera: nel caso che Lei sia d’accordo sulle condizioni da noi offerte (comunque favorevoli, come potrà constatare Lei stessa da una indagine di mercato), Le invieremo dunque il Contratto di edizione in due copie originali.
Nel Contratto Le sarà riconosciuta una percentuale del 35% sulle vendite (invece del 10% mediamente offerto), in modo che Lei possa quanto meno recuperare il contributo versato.
Il volume, in caso di edizione, sarà tirato in 3.000 copie e si avvarrà di una rete di diffusione particolarmente privilegiata per un’opera letteraria: tutti i soci dell’Istituto (2.100 in tutto il mondo, e tutti ‘addetti ai lavori’, fra i quali anche artisti e letterati famosi), infatti, lo riceveranno automaticamente, in quanto compreso nella quota associativa.
Inoltre, viene effettuata una distribuzione nazionale in libreria attraverso il nostro distributore librario Libro Co. Italia (www.libroco.it), uno dei principali in Italia e distributore di molte fra le maggiori case editrici del nostro Paese, come potrà leggere sul sito stesso del Distributore.
Infine, il nostro Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni ne curerà la distribuzione in omaggio a critici, giornalisti, scrittori, letterati, studiosi, dipartimenti universitarî ed enti culturali con i quali siamo in contatto nel mondo. Ed è superfluo sottolineare l’apprezzamento di cui gode la collana nel mondo letterario — e di cui si gioverà l’autore che ha la possibilità di pubblicarvi —, dati i nomi di riconosciuta fama che compongono il Comitato di lettura.
A disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o approfondimento, restiamo in ogni caso in attesa d’un Suo cortese riscontro.
Intanto, augurî e cordiali saluti dall’Istituto Italiano di Cultura di Napoli
Gentile editore Roberto Pasanisi,
prima di rispondere alla sua proposta di pubblicazione de “Un bambino del sud Italia”, ho voluto documentarmi sia su di Lei che sulla sua casa editrice, ICI EDIZIONI. Ecco cosa ho trovato sul suo conto:
ROBERTO PASANISI è nato a Napoli il 16 settembre 1962. Italianista, poeta, narratore, giornalista, editore, psicologo ed arteterapeuta, ha vinto nel 2002 il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la saggistica. Laureato in Lettere classiche con la lode e la dignità di stampa (Istituto Universitario Orientale di Napoli, 1985), in Studî letterarî (Literary Studies, Pan American University, 1993), in Filologia (Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, Romania, 2004) e in Psicologia (Università di Roma “La Sapienza”, 2009), Perfezionato in Psichiatria sociale con la lode (Università di Napoli «Federico II», I Facoltà di Medicina e Chirurgia, 1990), Perfezionato in Psicodiagnostica col massimo dei voti (ibidem, 1991), Diplomato (training di formazione) in Arte-Terapia (CISAT, 1995), ha conseguito il Dottorato (PhD) in Psicologia dell’arte e della letteratura (2002) e in Scienze Filologiche (Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, Romania, 2004), è abilitato all’insegnamento di Italiano, Latino, Greco, Storia, Educazione civica, Geografia, Filosofia, Scienze dell’educazione, Psicologia sociale e Pubbliche relazioni. È abilitato presso il Ministero degli Affari Esteri in Inglese e in Francese e come Lettore universitario di lingua italiana per le aree di lingua inglese e francese. È inoltre Aggiornato in Programmazione / valutazione ed in Nuove Tecnologie e ha conseguito la Patente Informatica Europea (ECDL).
Eccetera, eccetera.
Come vede, gentile editore Roberto Pasanisi, ho letto qualcosa su di Lei, dico qualcosa perché ho visto che c’è molto altro da leggere sulle sue lauree, onorificenze, riconoscimenti, ecc. Ora, io mi chiedo, uno come Lei, dotato da tutto questo scibile, dovrebbe sapere che un romanzo pubblicato a spese dell’autore, è un romanzo morto ancora prima di nascere. Non è così, dottor Pasanisi? Ha pubblicato qualcosa a pagamento Lei con la sua casa editrice, ICI EDIZIONI, che è diventato un best-seller e, infine, è arrivato anche sui banchi scolastici? Potrebbe inviarmene una copia, per favore, a pagamento, naturalmente.
Per quello che riguarda ICI EDIZIONI, ho cercato dappertutto sul web i libri pubblicati dalla sua casa editrice, ma purtroppo non ne ho trovato neppure uno, solo le sue foto, dottor Pasanisi, che sono d’altronde bellissime e sono un po’ dappertutto, insieme ad altri famosi e illustri personaggi. Ma poi, sa, io Internet faccio fatica anche ad accenderlo.
In ogni modo, pagare per pubblicare un libro, un romanzo, un saggio o quel che sia (salvo che non ci siano delle ragioni valide che giustifichino questo contributo dall’autore all’editore…), è come se l’autore stesso portasse la sua creatura (per me i miei libri sono come dei figli, mi rappresentano e li rappresento) alla ghigliottina e poi con le proprie mani gli desse il colpo di grazia tagliandogli la testa. Non la pensa così?
Per quanto concerne il dattiloscritto – “Un bambino del sud Italia”, romanzo – che ho inviato all’ICI EDIZIONI il 7 di settembre 2015 e d cui ho ricevuto la risposta lampo il 28 dello stesso mese (usualmente le case editrici si prendono almeno 6 mesi per dare una risposta e la sua solo 3 settimane, un tempo record per l’editoria italiana!), mi creda, il problema non è il mio romanzo. Affatto. Il problema, illustre editore, è di quelli che dovrebbero metterlo sul mercato e venderlo, ma non ne sono all’altezza. Per fare l’editore, come Lei sicuramente m’insegna, ci vogliono intelligenza, fiuto, talento, ambizione, passione, capacità imprenditoriale, una “vera” cultura letteraria, orgoglio e dignità professionale, un’etica, una morale, un credo, eccetera, eccetera, e queste qualità costano care per la stragrande maggioranza degli editori italiani che vivono facendosi pagare chi dagli autori e chi dallo Stato. Sono, detto in nuce, e mi perdoni questo sfogo, sono la vergogna di ciò che rappresentano!
Il romanzo “Un bambino del sud Italia”, è il racconto che dovrebbe leggere ogni italiano (è la storia d’un emigrante e noi siamo un popolo di emigranti), e lo leggerebbe se si trovasse un editore che fosse all’altezza di pubblicizzarlo, pubblicizzarlo non per quello che non vale, ma per quello che vale!
Ecco cos’ha scritto il saggista e romanziere Mario Spinella quando ha letto “Un bambino del sud Italia” mentre era ancora in fase di scrittura:
“Il romanzo “Un bambino del sud Italia”, di F. Sgambelluri presenta motivi assai notevoli di interesse. Si tratta, intanto, di un’ “opera prima” che nasce dal vivo di un’esperienza vissuta in un ampio orizzonte di vita, che gli toglie ogni sapore di quel localismo e provincialismo che sono un limite frequente della narrativa italiana. In secondo luogo la tensione degli eventi non viene mai meno e, senza forzare, tocca momenti di alta drammaticità esistenziale (un solo esempio: l’emigrante che sa solo il dialetto ed è costretto a esprimersi, con una ragazza italiana, in francese). In terzo luogo il tema della “estraneità” – dominante in tutto il romanzo – è affrontato sotto il duplice risvolto della perdita dell’identità culturale (nella prima parte), e della incomunicabilità tra diverse culture, tra le quali il protagonista rimane in bilico, in uno squilibrio costante.
“Da qui – in una fase storica in cui i contrasti culturali si fanno drammatici a livello di interi popoli (e basti pensare alla “disgregazione” africana ) – la tematica affrontata da Sgambelluri si innesta in un discorso che è di per se stesso epocale.
“Ciò fa sì che taluni limiti di una prosa che è espressione di una formazione autodidattica, lungi da costituire una debolezza del testo, ne rafforzano l’efficacia espressiva. Sono anch’essi, cioè, segno della reale scissione di una società, come la nostra contemporanea, che investe il soggetto con la sua violenza standardizzatrice e con la sua sovversione dei valori, con totale brutalità”.
Mi creda, dottor Pasanisi, sinceramente, comprese le critiche,
suo
francis sgambelluri
- S. Questa lettera mi sento in dovere di metterla anche su Internet, dato i post che sto pubblicando (2 li ho piazzati anche sul vostro Facebook) sull’Editoria Italiana.
- S. S. A proposito, avevo partecipato ancora prima d’inviare il romanzo ad un concorso emesso dall’ Istituto Italiano di Cultura di Napoli con 6 racconti, e cioè 1) il bambino che si rifiutava di crescere; 2) benigno e i suoi cari figlioli; 3) fame; 4) i trifèrigho; 5; per amor di patria; 6) betty, un flusso vitale. Sia gentile, dottor Pasanisi, tolga dal concorso i miei racconti, grazie.