Chi è realmente il Papa? 5 post, il secondo

 

foto (2)La sua ladroneria diretta e indiretta.

Questa avviene quando la Chiesa ruba, con le buone o con le cattive, le ricchezze degli altri, quando elabora testamenti falsi, quello di Costantino ad esempio, quando chiede indulgenze e vende ai credenti ossa di animali spacciandole per quelle di Cristo, quando lo IOR, la banca del Vaticano, fa affari coi mafiosi, coi delinquenti, coi ladri legalizzati, quando chiede dei lasciti ai morenti, quando gli propina messe post mortem e il paradiso, quando chiede ai contribuenti l’8 per mille, quando si fa pagare per funzioni che non hanno nessun valore, tutto questo e molto altro fa parte della sua ladroneria diretta e indiretta.

Ladri non si nasce, ladri si diventa, e il Papa è il ladro più risaputo e più ricco della società occidentale e mondiale. Quello però che è più inspiegabile e paradossale in tutto questo è che tutti lo sanno e nessuno lo accusa.

La sua manipolazione umana.

Questa avviene quando la Chiesa usa gli esseri umani per il proprio tornaconto, e non c’è che questo nel suo fare, quando imprime nella mente delle sue vittime un indottrinamento e un comportamento asinino, pecorone (non dimentichiamo che l’Italia è il penultimo paese analfabeta d’Europa e questo, prima di tutto, grazie alla Chiesa), quando li condiziona come Pavlov condizionava i suoi cani, quando li obbliga con scomuniche e minacce a credere nella sua succulenta favola d’oro, quando gli impone la sua santa ideologia religiosa, questo e molto altro fa parte della sua spietata fredda e studiata manipolazione umana.

La bestialità della scimmia bianca si è trasformata in cultura divina e il Papa tiene il copyright di questo diritto criminale.

La sua credenza è falsa e ipocrita.

Falsa e ipocrita perché non è reale, fattuale, vera. I preti non credono e il Papa prima di essere Papa, fu prete. I preti usualmente provengono da famiglie povere, bisognose, o da famiglie benestanti i cui figli sono dei deficienti mentali e, per salvare il nome del loro casato, li fanno studiare teologia. Poi, una volta che questi deficienti la Chiesa li nomina preti, diventano automaticamente i pastori del gregge! I preti, se non sono realmente dei cretini con la patente (come si fa, e bisogna pure farsela questa domanda, come si fa a predicare sempre la stessa cosa per tutta la vita se non si è cretini?), non possono credere in Dio dopo aver letto la Bibbia, il libro più manomesso e falso di tutta la storia del pensiero, come vedremo più avanti. Il prete, quindi, è un ateo e il Papa, che prima di essere Papa fu prete, è ateo, lui crede e crede solo per il particolare suo, come direbbe Francesco Guicciardini. Questo e molto altro per la sua erronea e ipocrita credenza.

Ecco il nome di alcuni papi e religiosi atei. Papa Bonifacio VIII, 1235-1303, non credeva, Papa Alessandro VI, 1431-1503, il Papa Borgia, padre di Cesare e Lucrezia Borgia, quello che ha fatto di Roma un harem, un bordello per preti, un postribolo divino, non credeva, è l’arci-ateo di tutti i papi; Papa Leone X, 1475-1521, non credeva. La sua frase prediletta era: “Che bel profitto ci ha portato la favola di Cristo!”, cioè la favolosa favola d’oro degli ecclesiastici; Papa Paolo III, 1468-1549, non credeva, Maria Teresa di Calcutta, 1910-1997, non credeva: “Dov’è la mia fede? Anche nel profondo… non c’è che vuoto e tenebre… Perché e per chi io lavoro? Se non c’è Dio non c’è neppure l’anima. Se non c’è l’anima allora, Cristo, anche Tu non sei vero,” dal suo diario: “Come Be My Light” – “Vieni e sii la mia luce”.

La credenza non è scienza. Con la scienza si costruisce la Tour Eiffel e noi la vediamo; con la credenza si costruisce il paradiso nel cielo, sopra le nostre teste, e nonostante sia lì al cospetto di tutti, noi non lo vediamo!

Nel Prossimo post, il terzo.

UN INVITO: Se l’articolo è stato di vostro gradimento, passate parola, condividetelo, criticatelo, dite ciò che pensate. Per crescere e maturare culturalmente (non biologicamente, di questo si occupa la natura), abbiamo bisogno di comprendere, di comunicare, di confrontarci, di dire la nostra, brutta o bella che sia. Fatelo! La vita è qui e ora e poi mai più. Non perdetevi questo confronto con voi stessi e coi vostri simili. Siamo tutti degli esseri umani. Vale a dire, nessuno uomo è più che un uomo. È così che Orazio Guglielmini parla agli amici del Web.

 

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