Personaggi: l’individuo e il libero pensatore

Chi sono questi? Sono l’individuo e il libero pensatore. Partiamo col primo. Come potrebbe uno definirsi libero pensatore se non si fosse affrancato da tutti i sistemi di pensiero? Infatti, solo coloro che si sono emancipati da ogni tipo di cultura e da ogni legge autoritaria sono degni di questo nome. Il libero pensatore è una mente ribelle. Unicamente la totale libertà di fare uso di tutti i campi del sapere si addice a lui. Col piccone sulla spalla e un macete nella mano, avanza nel mondo della conoscenza come un pioniere nella foresta.

La canzone del libero pensatore

“Passo dopo passo

tra i mille esiti della vita

traccio la mia strada

perché voglio essere il narratore

e il cantore delle mie azioni

il poeta della mia esistenza

il giudice della mia coscienza

il capitano del mio spirito

il maestro della mia anima

lo scultore della mia statua

l’autore del mio romanzo

il compositore della mia musica

il signore di me stesso;

“questo nettare del cervello

mi tiene lontano dai predicatori

dalle ideologie oscurantiste

e dagli stati predatori;

“fresca sana e cristallina voglio la mia fonte

non compromessi dunque

e non ipocrisie o formalità.”

Vai allora, vai, figlio mio

vai per la tua strada

segui il tuo cammino

e che il guerriero e l’umano

che sono in te

non ti abbandonino mai!

 

L’individuo

Di individui ce ne sono molti, i più conosciuti sono due. Il primo è quello che tutti ammirano, quello che vuole distinguersi a tutti i costi dai suoi simili, grazie allo sfarzo che si può permettere. È un mammifero volgare e prepotente che non vede oltre al suo stomaco ed egocentrismo. Quest’essere non è che un piccolo roditore grossolano, buffo e, al nocciolo, un raccoglitore di sterco. Dire altro di lui è uno spreco. Di questi individui, se individui li si può chiamare, il mondo è pieno.

C’è, però, un altro individuo ed è quello che interessa a noi. Questo, tanto per cominciare, non ha ottimi rapporti con le autorità, i reggimenti, le congreghe. Pensa che il più delle volte le leggi sociali siano contro natura e tutto ciò che è contro natura è contro l’individuo. Infatti, il gruppo al potere non ha mai preso in considerazione la sua autenticità, ha sempre ignorato la sua essenza. L’individuo però va a lezione dalla natura non dagli uomini arroganti e di cultura vuota. La natura è la sua maestra. Ama la vita e fa del suo essere la sua ragione d’essere. L’unica realtà che ritiene corretta è quella che si trova nella sua testa, una realtà che lo isola e lo determina fisicamente, biologicamente e culturalmente. Si sente naturalista, scienziato, filosofo, poeta, unico. I regolamenti sono buoni per la gente che ama le prigioni, i recinti sorvegliati, i panottici, le gabbie d’oro. In questi luoghi non c’è posto per l’individuo. Se vuole crearsi una vita serena e sana, deve fare a meno dei virtuosismi sociali. L’individuo ama la vita come individuo e sa che per permettersela deve conquistarsela. Non è un patriota, un bigotto, un fascista, un comunista. Non si definisce in rapporto ad una gerarchia; ha simpatia solo per l’orizzontale. Come Cartesio a suo tempo si era sbarazzato da tutte le conoscenze che lo precedevano e si era creato la sua di sana pianta, così l’individuo oggi si sbarazza di tutte le leggi che lo circuiscono e si costruisce la sua legge: giusta, morale, umana, altruista. Il suo motto è: solo io posso decidere di volta in volta ciò che è buono e ciò che non è buono per me. È a self-made man: lui la giuria, il giudice, l’avvocato e il tribunale di se stesso. Nulla lo trascende. Si auto-trascende. È un essere autonomo. Rispetta quello che ritiene sia giusto rispettare, quindi anche i semafori!

Vedere Per una filosofia perenne

 

 

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