Franza o Spagna purché se magna
Aveva ragione Francesco Guicciardini quando scriveva che al popolo italiano non interessava chi lo governava, interessava chi gli dava da mangiare. Per lui la Franza o la Spagna o l’Italia, purché se magna. Questo “purché se magna” la dice lunga.
Infatti, il popolo italiano, da quand’è diventato popolo italiano, grazie ai signori che l’hanno governato e che lo governano, non ha mai avuto altra ambizione eccetto quella di riempirsi la pancia. Di cosa? Di tutto quello che gli veniva dato e imposto, ovvero di miti, di favole, di assolutismo, di sovrani, di fondamentalismo, di mafia, di santi, di cristi, di fascismo, di comunismo, di tiracalci, di bla bla televisivo. Insomma, di panem et circenses, o di sbobba mentale, ma pur sempre sbobba. Questa, la sbobba, è la sua ragion d’essere. Ecco il suo ideale e la sua ambizione: ingozzarsi di sbobba.
Se i popoli del mondo fossero stati come quello italiano, addio cambiamenti sociali, addio Magna Charta, addio rivoluzione francese, addio rivoluzione russa, cubana, cinese; se i popoli del mondo fossero stati come quello italiano, la testa di Carlo I d’Inghilterra, la testa del re di Francia, la testa dello zar di Russia, sarebbero ancora lì, solide come sempre sulla testa di quei sovrani; se i popoli del mondo fossero stati come quello italiano, il mondo oggi sarebbe tale e quale era al tempo dei faraoni.
La Franza o la Spagna o l’Alemagna, purché se magna. È tutto quello che desidera il popolo italiano. Non ha altri grilli per la testa. Questa è la sua realtà, e questa gli parla chiaro e tondo ormai da secoli e millenni. Il suo cervello, se mai ce l’abbia ancora, si è ridotto, da miliardi di sinapsi e neuroni, a questa sola sclerotizzata funzione: divorare sbobba.
I suoi governanti l’hanno ammaestrato come si deve sia divinamente che politicamente. Che arte la loro! Mai fu popolo così brillantemente addottrinato e formattato. Se i suoi sovrani e governatori gli dicessero che deve mangiarsi le loro feci come sbobba, lui non esiterebbe un solo istante a farlo. E questo si capisce: l’arte machiavellica è italiana e italiana gelosamente rimane.
Adesso, però, coi tempi che corrono, rischia di non avere più nemmeno la sua tanto amata succulenta sbobba. A questo punto, a uno come me viene da chiedersi: Se le cose andassero veramente così, come si comporterebbe lo sbobboso popolo italiano senza la sua fatidica e miracolosa sbobba?
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Buono, vale il detto “Non foste nati per viver come bruti, ma per nutrir virtute et conoscenza”.
Ma il popolo Italiano che da sempre vive nella più grande ignoranza, non conosce ne Machiavelli ne Dante ne Pascal ne Galileo ne Einstein, ne Fermi ne tanti altri. I ristoranti e le discoteche sono o erano sempre pieni. I governanti si sono ingozzati al massimo. E tanto altro.
Credo che anche i saggi e gli uomini di buona volontà riescano più a raddrizzare la situazione.
Che Dio ce la mandi buona. Vi saluto