La vera arte e il vero sport di Orazio Guglielmini

Non dimentichiamo, però, che un vero sportsman, lo sport lo pratica per amore dello sport e non per guadagnare una barca di soldi. Uno che si senta il calcio nelle gambe è già felice di giocare al pallone; uno che senta il brivido della Formula uno è già felice di pilotare una macchina da corsa; uno che abbia la vocazione dei pedali è contento di pedalare; uno che abbia il dono della musica non chiede altro che di fare musica ed è anche la persona più felice al mondo, e così per tutto il resto degli sport e delle arti. Il vero poeta vuole poetare, il vero scrittore scrivere, il vero pittore dipingere, il vero atleta praticare lo sport che sente appassionatamente in sé: così è per qualsiasi altro tipo di arte e di sport.

L’arte, e di qualunque genere, vuol venire fuori, proprio come vuole venire fuori il bimbo dal seno della madre, altrimenti, colui che se la sente dentro l’arte e non può tirarla fuori, impazzisce. Anzi, a volte, i veri signori del “dono atletico e geniale”, vivono in miseria pur di fare ciò che sentono palpitare nel loro cuore. Un grande pilota, un grande calciatore, un grande pugile vivono la loro passione come il poeta, il pittore, il compositore vivono la loro. Sono degli artisti a tutti gli effetti, dei nobili artisti: hanno qualcosa da dire, comunicare, loro.

Se a queste persone venisse riconosciuta la loro abilità, la loro arte, e gli si permettesse di esibirsi, di pubblicare, di fare, penso, anzi ne sono convinto, che, in cuor loro, sarebbero già felici. Di più. Sono anche convinto che, se avessero le possibilità economiche, sarebbero persino disposti a contribuire alle spese – proprio come a volte uno scrittore contribuisce alle spese per la pubblicazione di un suo lavoro – per organizzare una competizione calcistica, automobilista, ciclistica. Non hanno bisogno di guadagnare montagne di soldi per essere felici, loro. La ricchezza, la vera ricchezza, i veri atleti, i veri artisti ce l’hanno dentro: nell’anima e nel cuore.

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