I dieci comandamenti di Orazio Guglielmini
1 Il primo: i padroni buoni non esistono.
È matematico, i padroni buoni non esistono. I padroni sono delle sanguisughe, degli sfruttatori, degli schiavisti e l’uomo è nato libero e fin quando c’è un solo padrone sulla faccia della terra, il genere umano non troverà né pace né libertà né dignità.
2 Il secondo: nei tribunali non si fa giustizia, si fa legge.
Cosa vuol dire? Proprio questo, che nei tribunali non si fa giustizia, si fa legge, giustamente come dicono gli americani, ciò significa che gli azzeccagarburgli possono mandare in carcere gli innocenti e a spasso i criminali e, guarda caso, è sempre quello che succede quando i criminali sono i ricchi.
3 Il terzo: la politica è morta.
Quando i politicanti hanno bisogno di tecnici per risolvere i loro problemi, la politica è morta, non esiste più. È solo un gioco di potere e di parassitismo a scapito dei lavoratori. Stop.
4 Il quarto: il papa non è un essere infallibile.
Non lo è mai stato. È solo una scimmia, ma una scimmia falsa, la più falsa del pianeta. Sulla sua coscienza gravano tutti i crimini che la Chiesa ha commesso dal suo inizio fino ad oggi.
5 Il quinto: le chiacchiere non servono a nulla.
Non sono mai servite comunque, ma oggi più che mai. Sono solo uno sfogo, un imperdonabile spreco di tempo e di vita. Ci vogliono i fatti, è giunta l’ora dei fatti.
6 Il sesto: Dio non esiste.
Non è mai esistito, è artificio, è una presa in giro, è l’invenzione più nociva e catastrofica che la 194esima scimmia si è creata. Grazie a questa mostruosa idea, l’homo massacra da sempre l’uomo e il progresso è ritardato da millenni.
7 Il settimo: lo Stato è un’istituzione legalizzata all’imbroglio.
È un cancro istitituzionale, è beffa legalizzata. Lo Stato non è lì per creare un mondo sano, pacifico e giusto, ma per tenerlo in un’eterna discordia e ingiustizia. Il suo fare? Discriminatorio e criminale.
8 L’ottavo: la democrazia esiste solo per i poverelli.
È una parola zeppa di retorica vuota, esiste, se mai esiste, unicamente per gli imbecilli, non per i furbi. Questi le leggi e la giustizia se le sono sempre fatte a modo e comodo loro. La democrazia, per come la sperimenta il popolo, è un insulto alla sensibilità, all’intelligenza e al decoro umano.
9 Il nono: un determinismo biologico e culturale decide il nostro fare.
Si sa e fin troppo bene che un determinismo biologico e culturale stabilisce il nostro fare. In altre parole, non esiste il libero arbitrio, e se esiste è minimo. Siamo determinati nelle nostre azioni grazie all’insegnamento ricevuto e al luogo in cui siamo nati. Non si nasce ladri, i ladri li crea la società.
10 Il decimo: la nostra civiltà è figlia della cupidigia.
Si è costruita all’insegna dell’egoismo, della bestia, ed è ancora oggi, nel Duemila, rimasta tale e quale: bestia. Le fondamenta delle nostre ideologie, stati, istituzioni sono infestati di bestialità.