“Viviamo nel migliore dei mondi possibili”
Io non sono un pessimista, né un idealista
e non ho assoluti. Sono un naturalista, ac
cetto la realtà per quello che è e cerco di
vivere in essa come meglio posso.
Il filosofo tedesco del diciassettesimo secolo, Leibniz, credeva che noi vivessimo “nel migliore dei mondi possibili”. Purtroppo, non è così. Noi non viviamo nel migliore dei mondi possibili. Per nulla. Come ha potuto pensare questo, lui un filosofo? Ha mai riflettuto sul vero stato, sul vero accadere delle cose nel mondo in cui viveva? L’ha mai visto per com’era e non per come “lui” voleva che fosse? Ha mai pensato che la società che lo rappresentava era governata dalle peggiori creature della sua stessa specie e, nonostante ciò, questi signori si facevano passare per dei migliori? Sapeva che tutto ciò che appariva nell’intero universo, fisico o biologico, inanimato o animato, vegetale o volatile, pesce o roccia, tutto, dalla prima particella alla più grande delle stelle, tutto era condannato a finire, prima o poi, nel peggiore dei modi possibile?
Certo, mi rendo conto che ai suoi tempi l’apertura mentale era quello che era, però da qui a dire che vivevamo nel “migliore dei mondi possibili” ce ne vuole! Giusto sarebbe stato di dire che “Vivevamo nel peggiore dei mondi possibili”.
Diciamocelo tutto in una volta: bisogna essere innocenti o bigotti o machiavellici per dire certe cose, filosofi o non filosofi!