“Ali Agca in Vaticano sulla tomba di Wojtyla”
«Andrò a pregare sulla tomba di Karol Wojtyla». È stato di parola. E oggi, senza che nessuna segnalazione arrivasse dalle autorità italiane alla sorveglianza vaticana, l’ex “lupo grigio” turco che attentò alla vita di papa Giovanni Paolo II si è recato presso la tomba del Santo polacco per depositare dei fiori nel giorno del 31° anniversario del suo incontro con il pontefice a Rebibbia, avvenuto il 27 dicembre 1983.” La Stampa
Quindi lo lasciano posare tranquillamente i fiori sulla tomba di Wojtyla, lo lasciano pregare anche e poi, solo poi l’arrestano. Agca si trova adesso al sicuro e protetto al commissariato di polizia.
«Il Papa non ha voluto vedermi per non infastidire il governo turco – ha precisato (Ali Agca) -. A Papa Francesco avrei detto che dobbiamo creare una nuova religione, un nuovo ordine mondiale. Io sono al centro del mistero di Fatima e ho il dovere di edificare una nuova religione per illuminare l’umanità intera». La Stampa.
Siamo sullo stesso ordine di idee, come vedete, sugli stessi obiettivi, personaggi, personaggi che si assomigliano, che si capiscono, che condividono gli stessi deliri, gli stessi ideali, gli stessi desideri, le stesse ubriacature mentali, personaggi che vogliono cambiare il mondo e possono solo farlo se loro stessi diventano Dio in persona. Non per nulla se lo sono inventato.
Poi, dopo che “lupo grigio” ha fatto notizia, dopo aver spolverato le ceneri del caro santo santissimo papa Carol Wojtyla, lo si manderà a casa sua, in Turchia, of course, sano e salvo. Sì, certo, lo si manderà a casa sua sano e salvo, su questo non c’è dubbio, però, se è lecito saperlo, vorremmo sapere noi, con quanti soldi in tasca? Quanto è costato al gregge e ai contribuenti tutto questo spettacolo, tutta questa sceneggiatura propagandistica da tempo pianificata? Insomma, era questo l’obiettivo, no? Come si dice, una mano aiuta l’altra e due mani insieme fanno miracoli. Al centro di questo miracolo tutto cronaca però non c’è tanto Ali Agca quanto papa Carol Wojtyla morto stramorto e seppellito. Solo che con questo fatto di cronaca, e solo grazie ad essa, il papa polacco è ritornato di nuovo in vita, per poco ma è ritornato.
Perché, perché, ci chiediamo noi, perché volere a tutti i costi, nell’era dei big bang e delle stringhe, che un pesce morto e putrescente danzi la polka del far west? Perché volere con ogni mezzo e costo che un atono non sia un atomo, ma un unicorno? Volere farci credere che un elefante ubriaco fradicio si è fatto una passeggiatina su una corda tesa sopra le cascate del Niagara, perché è proprio ciò che questi signori desiderano farci credere. Ma insomma, è mai possibile che per tutto ci sia un limite, eccetto che per la follia istituzionalizzata?