Amare col cervello e amare col cuore

 

Ci sono milioni e milioni di modi di amare, direi tanti quanti ci sono persone sulla Terra. Tanto per dare qualche esempio di alcuni di quelli più conosciuti. C’è un amore interessato, un amore platonico, un amore ragionato, un amore animalesco, un amore sentimentale, e poi uno per la montagna, uno per il mare, uno per gli animali, uno per il denaro, ecc. Io, quando si tratta di amore, so amare solo col cuore, e quando si ama col cuore si può anche soffrire molto, perché il cuore non ragiona, il cuore, diceva Pascal, ha le sue ragioni che la ragione non può avere. Il cuore risponde, infatti, a un istinto di natura dominato dalla procreazione cieca o avveduta. Questo tipo di amore istintuale è pronto a tutto, anche a uccidere per l’oggetto desiderato.

L’amore, in un modo o in un altro, costa, altrimenti non è amore. Soffrire poi, quando le cose non vanno bene con l’anima gemella, è normalissimo, e questo a torto o a ragione. Chi ama col cuore, spesso lascia il cervello a casa o finge di non vedere quando vede o di non sapere quando sa. Non scegliamo noi di amare col cuore, questo sentimento proviene da qualcosa che ci trascende. L’amore a prima vista potrebbe fare da esempio. Quando decidiamo noi di amare, in realtà questo non è vero amore, anche se a noi piace definirlo così.

Forse l’amore ideale, umanamente parlando, potrebbe essere quello in cui cuore e cervello collaborassero in tutto e per tutto su questo fenomeno amoroso, ma questo, poi, potremmo qualificarlo come  un vero amore? Insomma, l’abbiamo capito, l’amore non si compra, ma costa ugualmente tanto, anzi tantissimo, altrimenti non è amore, è prostituzione.

 

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