Il Paese delle meraviglie Archive
“Un Paese senza memoria,” scrive Alberto Arbasino in Un Paese senza, “un Paese senza storia, un Paese senza passato, un Paese senza vissuto, un Paese senza esperienza, un Paese senza conoscenze, un Paese senza dignità, un Paese senza realtà, un Paese senza motivazioni, un Paese senza disposizioni, un Paese senza grandezza, un Paese senza
La storia made in Italy Chi ha ucciso il Duce? Mettiamola così, Rossi, nello stile dei meravigliosi. Allora, chi ha ucciso il Duce? Tanto per cominciare, diciamo che l’ha ucciso il partigiano Giacomo. E tanto per contraddire, diciamo che non è stato lui, che è stato il colonnello Valerio. Neppure per sogno! Né l’uno né
Una nazione di analfabeti e illetterati “Un check-up inedito. Ma andiamo con ordine, dice il giornalista della Stampa, Raffaello Masci. L’Ocse, l’0rganizzazione dei Paesi più sviluppati, compie ogni quattro anni una rivelazione dei livelli di apprendimento della lingua madre, della matematica e delle scienze fisiche e lo fa su un campione di quindicenni di
Muoiono corpi vecchi con cervelli di bambini Eppure, ironicamente, i meravigliosi si riempiono sempre la bocca di arte, di cultura e adorano parlare. Parlano, non di libri, non di film d’essai, non di cose su cui riflettere, ma parlano di cose che li fanno solo blablaare. Come conseguenza, i telefonini nei negozi vanno a ruba.
Il dono della fede Il nostro paese, Rossi, è pieno di quelli che si vantano di avere il “dono della fede”. Fortunatamente, per quello che ho potuto capire dalla nostra esperienza epistolare, tu non mi sembri uno di questi, altrimenti scriverti questa Lettera sarebbe stato inutile. Ebbene, quando sento gente che dice di avere il
Piazzerò una serie di post sull’Italia analfabeta e cercherò di spiegare le cause del suo analfabetismo e le cause del suo analfabetismo non sono “casuali”, sono “causali”, hanno una causa ed un effetto ben precisi. Mi servirò d’un mio libro, “Il Paese delle meraviglie”, pubblicato nel 2009 a mie spese (sono un autore che si
Lo si sente nell’aria, lo si vede in giro, tutto e ogni cosa cambia. Infatti, non appena si varca il confine italiano e si entra in Francia, ovunque c’è scritto, anche se non si vede: Godetevi la vita, siate voi stessi, siate liberi, amatavi, mangiate, bevete e fate all’amore, sorridete, esaltate i vostri cuori, la
L’Italia non è della Chiesa, non è dei Savoia, non è degli Agnelli, non è dei Fascisti, non è di Berlusconi, non è dei politici, l’Italia appartiene al popolo. È lui, il popolo, col suo sangue e col suo lavoro che l’ha costruita e la sta costruendo. Non c’è una sola zolla di terra che
grande ouverture! fate bene santa sede grandi incontri talebani, fondamentalisti, integralisti, coro, cappella, michelangelo, sistina, buonarroti, papa, gengis khan, francesco, cristocatto, inquisizione, bibbia, blablabla, trallalà, torquemada, streghe, alle fiamme! di fronte a questi signori le parole hanno mai avuto senso? e quale? i libri hanno mai insegnato qualcosa a loro? e cosa? l’illuminismo ha mai
“Dopo il mio passaggio, l’Italia non era più la stessa nazione: la sottana, che era l’abito di moda per i giovani, fu sostituita dall’uniforme: invece di passare la loro vita ai piedi delle donne, frequentavano i maneggi, le sale d’armi, i campi militari; i bambini stessi iniziarono a giocare sul selciato con interi reggimenti di
E che cos’è? La liberazione per alcuni, la schiavitù per altri e il resto bla bla bla. La storia italiana la si può sintetizzare così: dal centurione si passa all’inquisizione, dall’assolutismo al fascismo, dal partitismo al tengentopolismo. Il popolo di questo paese è solo buono per fare la guerra, per zappare la terra, per costruire
Alcuni lettori mi hanno chiesto qualche tempo fa se avessi potuto dargli un’idea di cosa tratta “Il testamento di Orazio Guglielmini”. Eccola, anche se un po’ in ritardo. “Il testamento di Orazio Guglielmini”, ovvero i 4 libri che lo compongono: “L’Indifferenza divina”, “Lo Stato predatore”, “Ha un senso la vita?” e “Il Paese delle meraviglie”,
“Un Paese senza memoria, un Paese senza storia, un Paese senza passato, un Paese senza vissuto, un Paese senza esperienza, un Paese senza conoscenze, un Paese senza dignità, un Paese senza realtà, un Paese senza motivazioni, un Paese senza disposizioni, un Paese senza grandezza, un Paese senza saviezza, un Paese senza salvezza, un Paese senza
Ma il signor Berlusconi non era stato condannato? Non doveva fare lavori socialmente utili per scontare la sua pena? Non gli era stata revocata la carica di senatore? E come mai ora lo si vede con Renzi ad organizzare la nuova legge elettorale? Di più. Tutti i giorni lo si vede in giro per il
La messa funebre La messa funebre, ovvero l’artificio mentale che viene pronunciato prima che un essere umano sia seppellito, è ormai diventata un insulto vero e proprio. Una mega presa in giro e nulla più. Ed è proprio con questo scherno disprezzo cinismo e farsa che si manda sotto terra un figlio/una figlia del Paese
Ad esempio, cosa penseremmo se il presidente di Israele, Shimon Peres, invitasse Adolf Hitler, dopo tutto il male che ha fatto agli ebrei, nella sede del governo israeliano per discutere di politica? Cosa dobbiamo pensare, adesso, quando il neo eletto segretario del partito democratico, Matteo Renzi, invita il pluripregiudicato, Silvio Berlusconi, un uomo che per
Questo è un paese di stronzi, lo si riconosce o meno. Sillogisticamente: sono un meraviglioso, quindi, sono uno stronzo. Il punto è, quanto, da uno a dieci, le persone che incontriamo sulla nostra strada, sono stronze. Fate buoni incontri!
Qualche tempo fa, una signora dell’alta classe, chiamata la Papera d’oro, ad un certo punto della sua vita, dato il suo status e i suoi miliardi, decise di darsi, tra tantissimi altri impegni e hobby, anche alla scrittura che, secondo lei, chiunque se la porta dentro. In ogni modo, e guarda caso, non era neppure
Il contratto capestro di Marcinelle – in 3 post, il terzo Non so quanti anni hai tu, Rossi, ma io ne ho abbastanza per ricordare quell’otto agosto del 1956. Ero ancora un ragazzo. Ricordo comunque tutto. Ricordo la signora Giuseppina che, non appena sentita la tragica e funesta notizia, si era messa subito a urlare
Che persona, che fascino, che potenza espressiva, che che che. È ormai da 20 anni che nel Paese delle meraviglie domina con il suo gossip. Il Paese, tutto il Paese, è affascinato ipnotizzato calamitato dal suo gossip. Si alza il mattino e fa colazione gossipando sul Cavaliere, a mezzogiorno pranza facendo gossip sul Cavaliere, la
“Dopo il mio passaggio, l’Italia non era più la stessa nazione: la sottana, che era l’abito di moda per i giovani, fu sostituita dall’uniforme: invece di passare la loro vita ai piedi delle donne, frequentavano i maneggi, le sale d’armi, i campi militari; i bambini stessi iniziarono a giocare sul selciato con interi reggimenti di
Il paese dei monologhi (VI) Gli inglesi, i francesi, i tedeschi, gli scandinavi del diciottesimo secolo leggevano molto di più di quanto leggano oggi i meravigliosi. “L’Italia è all’ultimo posto in Europa, e nelle posizioni di coda anche nel resto del mondo, fra le nazioni che comprano libri. E al primo posto fra i popoli
Crescita biologica sì, crescita culturale no (V) Crescere, dunque, nel Pdm è dura, Rossi. Non sto parlando qui di crescita biologica, ovviamente, sto parlando di crescita culturale. Per quello che riguarda la crescita biologica, la natura, in un modo o in un altro, si prende cura di noi come fa con qualsiasi altro animale
Una nazione di analfabeti e illetterati (IV) “Un check-up inedito. Ma andiamo con ordine, dice il giornalista della Stampa, Raffaello Masci. L’Ocse, l’0rganizzazione dei Paesi più sviluppati, compie ogni quattro anni una rivelazione dei livelli di apprendimento della lingua madre, della matematica e delle scienze fisiche e lo fa su un campione di quindicenni di
Muoiono corpi vecchi con cervelli di bambini III Eppure, ironicamente, i meravigliosi si riempiono sempre la bocca di arte, di cultura e adorano parlare. Parlano, non di libri, non di film d’essai, non delle cose su cui riflettere, ma parlano di cose che li fanno blablaare. Come conseguenza, i telefonini nei negozi vanno a ruba.
Il dono della fede Il nostro paese, Rossi, è pieno di quelli che si vantano di avere il “dono della fede”. Fortunatamente, per quello che ho potuto capire dalla nostra esperienza epistolare, tu non mi sembri uno di questi, altrimenti scriverti questa Lettera sarebbe stato inutile. Ebbene, quando sento gente che dice di avere il
I superacculturati del Pdm (I) “Fra tutti i visitatori dei musei i giapponesi sono i più attenti insieme agli inglesi e agli americani, ma quelli ricchi. I francesi invece, come in tutte le cose, mantengono un’aria distaccata; i tedeschi non danno confidenza a nessuno; spagnoli e argentini sono i più rumorosi e guai a dirgli
Intervista al presidente Cisibibi, padrone assoluto della Repubblica delle banane. “Signor presidente, so che lei è sempre superoberato di impegni. Le farò solo qualche domanda. Sappia che sono un portavoce del Popolo e che cercherò di porle quel tipo di domande che il Popolo avrebbe voluto porle, se gli fosse stata offerta questa possibilità. Detto
Chi siamo? Te lo sei mai chiesto, Rossi, chi siamo? No? Peggio per te, avresti dovuto. Comunque, te lo dico io. Iniziamo così: sappi che tutto ciò che è storico, ti appartiene. Tu sei ciò che sei grazie agli eventi storici nazionali e individuali che ti hanno reso ciò che sei. I fatti storici del
Stupori a non finire Il presidente del Pdm visita la città dei Montagnini Non ti dico, Rossi, non ti dico cosa questi non hanno fatto per costui. Altro che papa, monarca, principe! Hanno tolto o spianato i dossi della strada dove passava la sua auto; hanno saldato tutti i tombini che si trovavano sul suo
L’esodo meraviglioso Questo si verificò, Rossi, in particolar modo, tra il 1876 e la fine degli anni venti. Durante questo periodo, circa 27 milioni di italiani lasciarono il paese, si staccarono dalla roccia come le cozze, avrebbe detto Verga, per andare in cerca di pane in giro per il mondo. Questa era l’unica via di
La storia “stile” il Paese delle meraviglie Chi ha ucciso il Duce? Mettiamola così, Rossi, nello stile dei meravigliosi. Allora, chi ha ucciso il Duce? Tanto per cominciare, diciamo che l’ha ucciso il partigiano Giacomo. E tanto per contraddire, diciamo che non è stato lui, che è stato il colonnello Valerio. Neppure per sogno! Né
3. Come i meravigliosi sono diventati meravigliosi Se pensi, Rossi, se pensi che all’inizio della nostra storia, era lei, lei, la Chiesa, a governare, a fare e disfare, a dettare leggi su tutto ciò che riguardava la politica del Bel Paese. Era lei che si era appropriata sia del “potere temporale” che del “potere spirituale”.
2. Il fare dei meravigliosi Ritornando a casa A questo punto della nostra Lettera, Rossi, voglio raccontarti qualcosa di personale. “Personale” per modo di dire perché, in realtà, tutto quello che ti ho scritto finora è “personale”. Io scrivo in prima persona. In ogni modo, mentre ero all’estero, avevo idealizzato un po’ troppo la zolla
1. Non tutto ciò che succede nel Paese delle meraviglie viene per nuocere Vorrei iniziare quest’ultima parte, Rossi, raccontandoti, anche se brevissimamente, per quali vie ardue sono arrivato a conoscerti. Lo so, ti avevo dato altre spiegazioni, ma questa, credimi, è stata determinante. Tu sei, e non ci crederesti, tu sei la mia fortuna!
Francis Sgambelluri Il testamento di Orazio Guglielmini Il Paese delle meraviglie Libro quarto