La favola di Bogududù e di Geova Archive
Quindi, chi è Dio? Nessuno. È pura invenzione, un’intuizione metafisica, un concetto vuoto. Aria fritta dell’aria fritta. L’aria naturale si distingue dall’aria fritta. Nella prima ci sono le particelle, gli elementi, gli atomi, quindi la sostanza, la vita, l’umanità; nella seconda, l’aria fritta, non c’è nulla, nulla di nulla, zero assoluto. Dio è
Dedicato a don Contin e ad altri sacerdoti coinvolti nei festini di San Lazzaro a Padova È a voi, fratelli, non di cultura, ma di specie, è a voi cui m’indirizzo oggi con questo post, e lo faccio chiedendovi alcune cose che da tempo avrei voluto chiedervi. 1 Come potete, giorno dopo giorno, ripetere
Mauro Biglino, ieri sera, 19 ottobre 2016, alle ore 21.30, al Palazzo Boglietti di Biella, ha presentato il suo nuovo libro edito da Mondadori, “Il falso testamento”. Inutile dirlo, c’era tantissimissima gente. Di cos’ha parlato il filologo? Del falso testamento. E cioè delle solite cose, e cioè delle falsità che la Chiesa ha detto
La differenza tra le due favole: quella di Bogududù e quella di Geova (X) Ti ho dimostrato, Rossi, in sintesi, disse Orazio Guglielmini, con queste due favole, come s’inventano e si creano le religioni e come queste prendono il posto, nella vita sociale, non della realtà, ma quello della fiction. Per quello che riguarda
Effetto artistico della favola di Geova (IX) Non è stato un effetto dappoco, perché questo tipo di arte al servizio della Chiesa ha contribuito a costruire il mondo di illusioni e di menzogne in cui navighiamo oggi. La pittura è dominata da gerarchie che vanno dal paradiso all’inferno, dai santi ai dannati e
La favola di Geova (VIII) In quei favolosi tempi, dunque, esisteva solo la Chiesa e la favola di Geova. La realtà sociale non esisteva, non contava. Infatti, alla Chiesa non interessava sapere come viveva la gente, i miserabili, il popolo. Questo lo usava e sfruttava per costruire la sua favola. Non c’è stato
La favola di Geova (VII) I protagonisti della favola di Geova, in realtà, non esistono. Sono esistiti unicamente nella testa di quelli che se li sono inventati, non altrove. Gesù, infatti, non è mai esistito, Cristo nemmeno, e della Madonna non ne parliamo neppure. Gli interessati, i preti, però, sostengono che questi signori dèi parlano
La favola di Geova (VI) E ora, Rossi, disse Orazio Guglielmini, ci confronteremo con l’altra favola, quella di Geova, il dio degli ebrei, dei cristiani e dei musulmani. Sarò sintetico. Molto sintetico. Quindi, per quanto riguarda la creazione di questo personaggio, Geova, non ti dirò più di quanto tu già sai, cioè che
La favola di Bogududù (V) Continuo a indottrinare e a fare propaganda. Tutti credono a ogni cosa che dico, eccetto, naturalmente, i soliti furbi. Questi, comunque, non mi danno più fastidio. Il gioco è ormai fatto. Non mi rimane che continuare a vendere la mia favola su Marte fino a quando trovo dei creduloni:
La favola di Bogududù (IV) Mi viene un’altra idea. È inevitabile, da idea nasce idea. Come si dice: l’appetito viene mangiando. Impiego i più grandi geni ingegneristici e architettonici (altro che Brunelleschi! Altro che Eiffel!) nella costruzione d’un castello sulla Terra come quello immaginato su Marte. Una volta finito, riempio le camere con
La favola di Bogududù (III) Dopo aver perfezionato e impartito un bell’ammaestramento dottrinale ai miei diffusori e sostenitori, cioè un bel lavaggio del cervello, inizio a mandarli in giro sempre meglio preparati per diffondere la buona novella. I miei divulgatori, e devo dirlo, in realtà, sotto sotto (e questa è la fortuna della mia favola),
La favola di Bogududù (III) Dopo aver perfezionato e impartito un bell’ammaestramento dottrinale ai miei diffusori e sostenitori, cioè un bel lavaggio del cervello, inizio a mandarli in giro sempre meglio preparati per diffondere la buona novella. I miei divulgatori, e devo dirlo, in realtà, sotto sotto (e questa è la fortuna della
La favola di Bogududù (II) Immaginiamoci, Rossi, disse Orazio Guglielmini a Rossi quella sera mentre si apprestavano a sedersi vicino al fuoco, immaginiamoci un castello, diciamo un castello su Marte, okay? Il periodo storico? Il Medioevo. Il castello, of course, è una mia invenzione. Incomincio così (narro in prima persona o come meglio mi conviene):
Introduzione (1) Vorrei proporre, nei seguenti 10 post, due favole, quella di Bogududù e quella di Geova. Prima, però, una brevissima introduzione. Prima di parlarti della “favola di Bogududù” e della “favola di Geova”, Rossi, cercherò di farti capire come la religione si sia propagata e affermata ai suoi tempi. Dovrò parlarti, quindi, del suo
Dio non esiste, parola di Orazio Guglielmini, cioè parola d’un uomo e nessun uomo è più che un uomo. Dio è primitivo perché è stato inventato da un uomo primitivo; Dio è barbaro perché è stato inventato da un uomo barbaro; Dio è un uccisore perché è stato inventato da un uomo che uccide i
Prima di parlarti della favola di Bogududù e della favola di Geova, cercherò di farti capire come la religione si sia propagata. Dovrò parlarti, quindi, del suo motore principale: la divulgazione. Questa, grazie ai favolosi tempi in cui si formò e al suo insegnamento didascalico, ebbe carte blanche e lunga vita. I così chiamati preti,