La Signora delle tenebre Archive
No, non si può morire con la verità degli altri e per un milione di ragioni. Nessuno dovrebbe farlo. Mai al mondo. Con la verità di chi, poi? Di un’altra scimmia? Su, dai. La vita ci appartiene, è nostra, è l’unica cosa che abbiamo di nostro. Ogni essere umano ha il sacrosanto diritto
Apologia della Signora delle tenebre Questi scritti s’indirizzano a tutti quelli che vogliono vivere bene, vivere in eterno e mantenersi sani di mente, Orazio Guglielmini L’arte di vivere non è solo saper filosofare, perché saper filosofare non è necessariamente saper vivere; l’arte di vivere è saper provare, sentire, amare e con tutto il
Apologia della Signora delle tenebre Questi scritti s’indirizzano a tutti quelli che vogliono vivere bene, vivere in eterno e mantenersi sani di mente, Orazio Guglielmini La morte non vuole essere accettata, la morte vuole essere capita, perché solo così può essere accolta con naturalezza. Avvicinarsi a lei con occhi aperti, è vedere la
Apologia della Signora delle tenebre Questi scritti s’indirizzano a tutti quelli che vogliono vivere bene, vivere in eterno e mantenersi sani di mente, Orazio Guglielmini La morte non è mai stata vista per quello che realmente è: vita, senso e liberazione. Vita, perché senza la morte la vita non esisterebbe, e se esistesse, non
Il testamento rivoluzionario Niente Rossi, amico Rossi, voglio, voglio proprio proporti qualcosa a questo riguardo di modo che tu, alla tua santa morte, non sia seppellito con la solita artificiosa messa funebre. Non morire, dunque, non morire, per favore, non morire prima di aver scritto un testamento. Che tipo di testamento? Quello in cui dirai
La messa funebre La messa funebre, ovvero l’artificio mentale che viene pronunciato prima che un essere umano sia seppellito, è ormai diventata un insulto vero e proprio. Una mega presa in giro e nulla più. Ed è proprio con questo scherno disprezzo cinismo e farsa che si manda sotto terra un figlio/una figlia del Paese
Il problema della morte è una cosa seria, la cosa più seria che ci sia per noi esseri umani. Tutto parte dalla nostra morte. È questa che dovremmo cercare di capire e di farcela amica già da una tenera età, perché essa è il perno, la forza e la passione della nostra esistenza. Senza la
Il filosofo Epicuro sbaglia, certo che sbaglia dicendo che, quando lui c’è, la morte non c’è e che, quando c’è la morte, non c’è lui. Nella realtà, le cose non stanno così; nella realtà la vita e la morte sono inseparabili. Vivono, dormono e si svegliano insieme. Questo matrimonio intimo e connaturato con la Lady
A volte, devo dire, amico Rossi, che persino mi diverto con “la Signora delle tenebre”. Ad esempio, quando mi permette di trascorrere un intero anno senza problemi, dolori, acciacchi, un intero anno di fitness: che regalone coi tempi che corrono! Lo so, lo so, non ci crederai, è un tuo diritto, però, e te l’assicuro,
Non c’è vita senza morte, ma c’è, eventualmente, morte senza vita. La vita è intrecciata con la sua compagna, il nulla e il nulla è la casa della morte, la casa della Signora delle tenebre. Morte uguale nulla; nulla uguale morte. Una volta che questa è avvenuta, non ha compagni. È sola, lonely. Il nulla
C’è un modo, dunque, per combattere questa Lady? Sì, c’è: accettarla, farsela amica, amarla. Non abbiamo scelta. Dobbiamo imparare ad amarla. Non possiamo sfuggirle, non possiamo nasconderci, non possiamo evitarla, siamo 24 ore su 24 alla sua mercé: ci domina. Chiaro? Arrenderci ad essa (dobbiamo pure farlo prima o poi) non è una sconfitta, ma
Quale senso potrebbe avere la materia al di fuori di quello che gli diamo noi? Non insegui questo pensiero. Troppo arcano, troppo filosofico, troppo inutile. Pensi, invece, pensi a qualcosa del genere: ecco come va a finire tutto il traffico di una vita, tutte le ambizioni, tutto quel dimenarsi a destra e a sinistra. Ti
Ero andato al pronto soccorso per farmi medicare un dito, un pomeriggio, dopo avergli dato, per sbaglio naturalmente, un colpo di martello, disse Orazio Guglielmini a Rossi. C’era tanta gente che aspettava e pochi dottori e infermieri. Un vecchio su una barella rantolava. Lo guardai. Lui non mi notò, non penso. Sembrava mal messo. Aveva
“Non aspettare neppure un istante, se puoi, per carpire ciò che desideri”, mi disse Nino quella volta con gli occhi pieni di lacrime, “perché ogni istante potrebbe essere l’ultimo.” Eravamo seduti sulla terrazza d’un caffè. Le tazzine vuote. “Se ne andò vergine, se ne andò vergine!, capisci?” Io lo guardavo, non parlavo, non sapevo cosa
C’è un racconto indiano molto bello circa la Signora delle tenebre che Tiziano Terzani riporta nel suo libro “Un altro giro di giostra”. “Un giorno il Califfo manda il suo Visir a sentire cosa dice la gente al bazar. Quello va e nella folla nota una donna magra e alta, avvolta in un gran mantello
A volte capita di svegliarsi, non con la gioia di vivere, non con il mal di testa, ma con un sussulto. Non è il risultato d’un incubo, no, affatto. Magari lo fosse! È qualcos’altro. È un incubo reale, uno di quelli che non spariscono quando ti svegli, che non spariscono con il ritorno della coscienza.
“In tutta la casa”, mi raccontò una volta la mia carissima amica, la dottoressa C. A., che assisteva un’ammalata terminale a domicilio, “in tutta la casa si percepiva la presenza della Signora delle tenebre, la grande Nemica, come la chiamo io. In quel periodo la Padrona lì era lei e governava quel corpo (quello della