L’editoria del Bel Baese Archive
L’agente letterario americano, Andrew Wylie, minaccia: “Attenzione a Amazon, distruggerà i libri” (12 ottobre 2014). Non capisco se dice questo, mister Wylie, perché è realmente così, e nel caso fosse realmente così, dovrebbe però dimostrarlo, oppure dice così perché le grandi fabbriche della carta stampata italiana l’hanno pagato. Penso che quest’ultima sia la cosa più
Qualche tempo fa, una signora dell’alta classe, chiamata la Papera d’oro, ad un certo punto della sua vita, dato il suo status e i suoi miliardi, decise di darsi, tra tantissimi altri impegni e hobby, anche alla scrittura che, secondo lei, chiunque se la porta dentro. In ogni modo, e guarda caso, non era neppure
Per me una casa editrice dovrebbe rappresentare un modello di cultura, un modello di vita, un modello di comportamento etico morale umano intellettuale politico nazionale e internazionale dove scrittori e lettori s’incontrano e trovano un senso e una direzione esistenziale nel modo più spontaneo e naturale che si possa immaginare; per me una casa editrice
Io sono uno scrittore che si auto-pubblica, self publishing author dicono gli inglesi, e cioè prima vivo i miei racconti, poi li scrivo, poi scelgo chi me li può stampare, decido il formato, la copertina, il titolo, cosa scrivere sul retro di copertina e sulle alette, decido il prezzo, correggo le bozze, pubblico, pago e
A mio modo di vedere, gli scrittori e gli editori italiani, consciamente o inconsciamente, sono i responsabili dell’analfabetismo in cui il popolo affoga. Il popolo di Charles Dickens, nel diciannovesimo secolo, leggeva molti più libri di quanti ne legge il popolo italiano oggi nel 2013. Qui, in questo paese, gli scrittori non conoscono il popolo;
L’Italia, grazie alla sua editoria sponsorizzata dallo Stato e dalla Chiesa, si trova al settantaduesimo posto tra i paesi civilizzati del mondo; la sua università più prestigiosa al 580esimo posto. Gli scrittori di questo paese mentalmente castrato, che avrebbero dovuto essere la sua fiaccola e la sua locomotiva, essendo raccomandati, eccetto per qualche rarissima eccezione,
( Visto l’interesse e la curiosità che ha suscitato il mio post “Le case editrici?”, vorrei ripubblicare, con qualche ritocco, alcuni miei post sull’argomento. Penso che dovrebbero aiutarci a capire meglio, non solo l’editoria del nostro paese, ma anche un po’ la cultura che ci nutre ). Quando un editore pubblica col sudore dei contribuenti,