Per una fenomenologia e un’ontologia della vuotaggine divina Archive
Quindi, chi è Dio? Nessuno. È pura invenzione, un’intuizione metafisica, un concetto vuoto. Aria fritta dell’aria fritta. L’aria naturale si distingue dall’aria fritta. Nella prima ci sono le particelle, gli elementi, gli atomi, quindi la sostanza, la vita, l’umanità; nella seconda, l’aria fritta, non c’è nulla, nulla di nulla, zero assoluto. Dio è
Dedicato a don Contin e ad altri sacerdoti coinvolti nei festini di San Lazzaro a Padova È a voi, fratelli, non di cultura, ma di specie, è a voi cui m’indirizzo oggi con questo post, e lo faccio chiedendovi alcune cose che da tempo avrei voluto chiedervi. 1 Come potete, giorno dopo giorno, ripetere
Perché derubare un cieco? Perché approfittare d’un vecchio? Per quale motivo imbrogliare un innocente? Perché dare da bere a un ammalato un veleno facendogli credere che sia un medicamento? Perché a un corpo condannato alla polvere gli si vuole far credere che, alla sua morte, andrà in paradiso, il luogo che nessuno ha mai
Per “fenomenologia” intendo i fenomeni naturali per come si manifestono nel loro ambiente e non per come alcuni (Hegel, ecc.) credono che siano; per “ontologia” intendo la “cosa in sé” kantiana, quindi il concetto sartriano: prima viene l’esistenza e poi l’essenza. Per “vuotaggine divina” intendo “aria fritta”, vale a dire aria priva di particelle.