Scienza e scienziati Archive
La scienza non può sapere se c’è o non c’è un dio, sostiene l’astrofisico e cosmologo canadese Hubert Reeves, la scienza non è morale, la scienza non dice ciò ch’è bene e ciò ch’è male, la scienza dice come sono le cose. Non penso però che il caso tutto solo possa creare un Mozart
La materia è atea, quindi la scienza che più di ogni altro pensiero la rappresenta. Lo scienziato, se è uno scienziato degno dell’oggetto che studia, non può dire “Io sono un agnostico, io non posso pronunciarmi né in favore né contro l’esistenza di Dio”, e soprattutto non può dire “Io sono un credente”, perché,
E se non è la fisica (la materia, gli atomi, gli elementi), ci chiediamo noi, che “darà risposta”, che cos’altro la darà? Ecco cosa scrive su Wikipedia l’illustre scienziata italiana, Fabiola Gianotti: “Quello che io vedo nella natura, la sua semplicità, la sua eleganza, mi avvicina all’idea di una mente intelligente ordinatrice”. In un’altra
“Uno non può dimostrare che Dio non esiste, però la scienza rende Dio non necessario,” dice Stephen Hawking ne “Il Grande Disegno”. Beh, le cose stanno veramente come Hawking le vede? Ne siamo sicuri? Non per me, comunque. Affatto. Mi spiace, Stefano, ma io non sono d’accordo. Posso dimostrare a te e a chiunque altro
Il “quasi” bosone di Higgs, è così che si è espressa ieri sera la giornalista su euronews alle 20. 35, equivale ad un “quasi Nobel”, ma non allora ad un Nobel vero e proprio. La scienza non funziona coi “quasi”, la scienza funziona, se funziona, con la realtà, con trials and errors, prove ed errori,
“La scienza usa e richiede denaro pubblico, oggi più che mai. Perciò gli scienziati hanno sia la responsabilità che, a essere onesti, la necessità di informare il pubblico, di coinvolgerlo nell’impresa scientifica,” scrive Stuart Firestein nel suo interessante e gustoso saggio “Viva l’ignoranza! Il motore perpetuo della scienza.” E questa, infatti, è un’altra ferita aperta,
Dicono che l’umanità deve molto alla scienza e agli scienziati, ma poi le cose stanno proprio così? Questo vantaggio che oggi traiamo da questa favolosa signora, lo pagheremo presto e lo pagheremo carissimamente: sarà lei, la scienza, che ci distruggerà tutti. Lo sta già facendo; siamo già alla sua mercé. Ecco il prezzo che dobbiamo
La materia è atea, quindi la scienza che più di ogni altro pensiero la rappresenta. Lo scienziato, se è uno scienziato degno dell’oggetto che studia, non può dire “Io non posso pronunciarmi né in favore né contro l’esistenza di Dio”, perché, se dice questo, sta affermando un controsenso che non appartiene alla sua professione. È