Einstein, un pilastro di cartapesta della fisica moderna 3 *

ovvero

La mia chiacchierata a Singapore

 

“La natura dell’universo non è difficile da capire e da spiegare. Siamo noi e la nostra ignoranza e arroganza che ci impedisce di capirla e di spiegarla. E non solo. Facciamo di tutto, in un modo o in un altro, per renderla difficile e addirittura incomprensibile!”

Orazio Guglielmini

A proposito, non invio questo articolo al Comitato Editoriale dell’ “Annalen der Physik”, lo invio direttamente ai comuni lettori del Web, perché non hanno bisogno di essere scienziati o dei geni per capire il senso e la sostanza di ciò che scrivo.

 

Invece di cestinarmi, abbiate prima il coraggio di leggermi e di contraddirmi ragionevolmente, grazie.

Parte terza

Siamo arrivati ​​alla terza parte del nostro discorso, e cioè “tra il nulla del nulla e il proto-elemento”.Questo avvenimento potrebbe essere visto come il culmine che una civiltà può raggiungere nel capire il mondo in cui vive, quindi se stessa. Ci sono volute migliaia e migliaia di anni prima di arrivare qui, qui alla vera fonte del nostro universo, dove tutto ebbe inizio.

Questo significa che adesso devo parlarvi di alcuni dei più importanti concetti teorici e fisici, ed esattamente in questo ordine:

Primo vieneil nulla del nulla

Secondo         ilproto-elemento

Terzo              lo spazio

Quarto            il tempo

Quinto            la gravità

Sesto              l’energia

Settimo          la vera essenza dell’universo.

(slide 8a, il nulla del nulla) **

Il nulla del nulla è la base del nostro universo. Non possiamo concepirlo diversamente. La differenza tra il nulla del nulla da un lato, il proto-elemento,lo spazio, il tempo, la gravità, l’energia e la vera essenza dell’universo dall’altro lato, è che il nulla del nulla esiste senza di loro. All’opposto, il proto-elemento,lo spazio, il tempo, la gravità, l’energia e la vera essenza dell’universo, per esistere, hanno bisogno del nulla del nulla. Perciò, alla base dell’universo c’è il nulla del nulla. Senza questo, l’universo è inconcepibile.

(slide 9b, il proto-elemento)

Il proto-elemento. Da questa particella,e mi ripeto, è nato l’universo, l’universo come lo conosciamo oggi. Il mistero, la magia, la meraviglia di questo fenomeno primordiale è come nell’embrione. Nell’embrione c’è l’intero essere umano; nel proto-elementol’intero universo.

(slide 10c, lo spazio)

Lo spazio viene dopo il proto-elementoed è il terzo fenomeno nella costruzione dell’edificio cosmico. Naturalmente, e questo dovrebbe essere chiaro, il nulla del nulla e lo spazio sono concetti teorici e non fenomeni fisici. Non possiamo evitarli, e non possiamo perché sono insostituibili e necessari per comprendere le fondamenta dell’universo.

Il tempo, e ormai lo conosciamo bene, per esistere ha bisogno di un oggetto: il proto-elemento.Ha bisogno quindi di materia, di oggetti fisici. No materia, no tempo. Ripeto, il tempo è un concetto, non un fenomeno. Detto in un altro modo, il tempo appartiene alle idee astratte e non ai fenomeni fisici.

La gravità può esistere solo se ci sono oggetti e la sua forza è relativa alla massa dell’oggetto che rappresenta. Si può anche spiegare in questo modo: prima viene la massa, poi la gravità e dopo la gravità l’energia. Quindi, non materia, non gravità, non energia.

L’energiaè ciò che un oggetto lascia dietro di sé quando sfreccia in uno spazio vuoto, come un treno quando passa vicino a noi mentre stiamo in piedi sulla piattaforma in una stazione.

Il nostro universo, e lo dico ancora e ancora, prima di tutto, è fatto di oggetti, di fenomeni, di materia. Questa è la sua realtà e la sua realtà, anche se poggia sul nulla, è fisica. Il mentale, l’intellettuale, il filosofico, il poetico, lo scientifico, il religioso, lo spirituale: sono tutti prodotti estratti dal mondo fisico.

La vera essenza dell’universo. A questo punto dovrebbe essere chiaro che l’intero universo è un concetto, un concetto fisico e metafisico. Detto diversamente, per noi e per le nostre interpretazioni, l’universo è cultura, una cultura che va oltre la fisica. Il suo intimo proviene dal nulla del nulla. È questo che gli ha dato vita. Quando parliamo dell’universo, dobbiamo tenere in mente che stiamo parlando di qualcosa che va oltre la scienza, oltre la fisica, oltre i fenomeni e oltre noi stessi. Il suo in-sé è inconoscibile. L’universo, per noi, alla base è filosofia, filosofia razionale ed empirica. Ecco il mondo in cui ci troviamo, il mondo così com’è e non come vogliamo che sia.

Questi sette concetti, il nulla del nulla, il proto-elemento,lo spazio, il tempo, la gravità, l’energia  e la vera essenza dell’universo, sono alla base della nostra cosmologia.

(slide 11, l’abisso tra il nulla del nulla e il proto-elemento)

E ora vorrei ritornare sul tema dell’inizio. Supponiamo che qualcuno di voi voglia saperne di più e chieda ulteriori spiegazioni su questo fenomeno iniziale.

Risponderei dicendo che, prima di tutto, dovremmo essere molto pazienti e andare indietro e indietro nella storia dell’universo. Una volta fatto questo, dovremmo puntare dritti dritti verso il suo profondo passato e sfrecciare verso le sue radici e, percorrendo all’incontrario la sua evoluzione, arriveremmo esattamente lì, lì dove tutto ebbe inizio.

In questo preciso luogo in cui ci troviamo in questo momento, 28 miliardi di anni fa, miliardo più miliardo meno, è nato il nostro universo e noi siamo i primi testimoni di questo evento unico e colossale.

Qui, in questo preciso luogo, incontriamo due mondi: il mondo del nulla del nullae il mondo del proto-elemento.Tra di loro c’è una voragine, come potete vedere, qualcosa che divide il mondo del nulla del nulla dal mondo della materia. Possiamo chiamare questi due mondi, uno il mondo dell’ignoto e l’altro il mondo del noto. In altre parole, la storia dell’universo ha le sue radici prima nello sconosciuto e poi nel conosciuto.

“Perché nello sconosciuto?”, potrebbe chiedere qualcuno.

“Perché la nascita dell’universo è un atto gratuito, nessuno può reclamarlo, quindi sconosciuto”.

A questo punto bisogna tenere presente che il nulla del nulla, così come lo spazio, il tempo, la gravità, l’energia e la vera essenza dell’universo, non hanno storia e non hanno storia perché sono solo concetti astratti, analitici avrebbe detto Kant, ma comunque concetti necessari, questo sì; invece, il proto-elemento,il big bang, l’universo fisico e l’uomo, hanno una storia ed una evoluzione. Quell’essere che vedete lì sullo schermo, di fronte all’abisso e al nulla del nulla, rappresenta la storia di ogni fenomeno del grande tutto, inclusa la sua e la nostra.

Non abbiamo scelta, dobbiamo accettare questo inizio e per tante ragioni. La prima, perché è la più reale; la seconda, perché è la più probabile; la terza, la più coerente; la quarta, la  più logica; la quinta, la più immaginabile e la sesta perché non ne abbiamo un’altra. Una di queste, o forse tutte, è la base dell’universo.

 

Avendo chiarito questo fenomeno, parlerò ora della meccanica quantistica. Tutto è partito da qui, dagli elementi subatomici. Le particelle, una volta che cominciarono a raddoppiarsi, a triplicarsi, ecc., cominciarono anche a dirigersi ovunque, assumendo sempre nuove forme, strutture, valori e via di seguito. Così facendo, gradualmente raggiunsero la fusione nucleare e crearono il big bang.

Einstein bloccò il suo pensiero proprio qui, qui tra il nulla del nulla da un lato e il mondo subatomico dall’altro. Non è andato oltre il mondo subatomico, oltre le particelle, gli elettroni, i protoni, i quark, le stringhe. Il suo cervello non ha mai raggiunto il mondo del nulla del nulla.

Niels Bohr, il padre della meccanica quantistica, apostrofava così Einstein: “Albert, per favore, smettila di dire ‘Dio non gioca a dadi’. Quando basta, basta!”.

Infatti, quando Einstein diceva “Dio non gioca a dadi”, intendeva esattamente questo, che l’universo non dipendeva dal caso, dalla contingenza, ma che era stato creato. Creato da chi? Da Dio, da chi altro se no? Einstein era un credente, uno di quelli che non può accettare il mondo per quello che è.

Noi abbiamo abbattuto il muro che Einstein ha innalzato di fronte alla conoscenza, di fronte alla scienza, di fronte al genere umano, il muro che ha eretto tra il nulla del nulla da un lato e il mondo subatomico dall’altro, e siamo andati oltre, là dove tutto cominciò, nel nulla del nulla. Questa è la base dell’universo, con o senza la benedizione di Mr. Einstein.

Ora, dati tutti questi fatti incontestabili dell’universo, possiamo parlare d’un disegno intelligente, d’un creatore, d’un potere soprannaturale? Non penso. Non scientificamente, non filosoficamente, non realisticamente, non umanamente. Affatto. È un problema? E se sì, per chi?

Parlare poi d’un principio antropico, sostenere che l’universo è stato creato unicamente per l’uomo, non è solo un insulto a tutte le altre specie della Terra, è qualcosa di ancora più grottesco e vergognoso, e questo senza considerare la nascita e la natura dell’universo.

Su questi argomenti e altri ancora ci sarebbe tanto da dire e ridire. Io non vado oltre, mi fermo qui.

Ho dimostrato lungo questo articolo che spazio e tempo non esistono, non come fenomeni. Ora, se le cose stanno così, come può lo spaziotempo essere la spina dorsale della relatività generale e il tempo la quarta dimensione dell’universo?

Lo spaziotempo, poi, che causa la curvatura della luce, è un’idea folle. È vero, la luce si piega quando è vicino a un corpo celeste come il Sole, ma ciò non significa che sia dovuto allo spazio-tempo. Per nulla. È dovuto alle proprietà fisiche del Sole: la sua massa, la sua gravità, la sua energia, la sua composizione fisica e la sua posizione geografica nell’universo. Lo spaziotempo non ha alcuna influenza sulla curvatura della luce e tanto meno sulla relatività generale. È solo una teoria. Lo spaziotempo non esiste fisicamente, e se non esiste fisicamente, perché non ha corpo, non ha sostanza, perché è solo flatus voicis,come può piegare la luce vicino al sole? Diciamolo ancora. Sono il sole e le sue proprietà che fanno piegare la luce e non lo spaziotempo. Questo esiste solo nella nostra mente come un’invenzione e niente più.

Lasciatemi, per favore, lasciatemi dire questo. Devo! Sapete, c’è qualcosa di marcio, qualcosa di marcio questa volta non nello stato della Danimarca, come direbbe Amleto, ma c’è qualcosa di marcio nel cuore della relatività generale, nella quarta dimensione del mondo e nella scienza.

Sono convinto, e fatemi dire anche questo, sono convinto che molti scienziati accettino il lavoro di Einstein senza critiche e senza perché, proprio come molti credenti accettano, senza dire una sola parola, ogni cosa che i preti dicono loro. Einstein è stato ed è ancora un personaggio sopravvalutato e sopra idealizzato e, quando un personaggio è sopravvalutato e sopra idealizzato, spesso si tende a confondere la falsità con la verità e la verità con la falsità. La ragione di tutto ciò è dovuta principalmente al fatto che viviamo in un mondo privo di valori veri e sentiti, un mondo dominato dal falso, dall’egocentrismo e dal machiavellismo eretto a sistema ideologico. In ogni caso, per me, Einstein, il vero Einstein, non è altro che un pilastro di cartapesta della fisica moderna.

La domanda delle domande ora è: dal momento che tutti questi concetti teorici einsteiniani di cui ho parlato fino adesso non sono verità scientifiche, che cosa ne faremo di essi d’ora in poi? È una bella domanda questa, vero? Mi fermo qui.

E ora, ladies and gentlemen,dopo questa chate questo lungo viaggio fino alla sorgente dell’universo, vi riporto a casa, a Singapore. Lo so, il nostro è stato un duro lavoro, ma necessario e utilissimo. Da questo momento in poi non siamo più orfani e senza radici, perché abbiamo scoperto che abbiamo un’origine, una nascita e un punto di riferimento nel Grande Tutto. La nostra storia si va così completando. E direi anche, riguardo a questo proposito, che verso la fine di questo articolo potremmo aver detto quasi tutto quello che c’era da dire sull’uomo e sull’universo.

 

*         Vedere il primo post.

**       Non fate attenzione alle parole “slide” che troverete lungo questo scritto. Doveva essere una conferenza che purtroppo non c’è stata.

© Francis Sgambelluri

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *