Entrando in una libreria – 3 post, il secondo

Un accalappiamento fatto ad arte

Non fidarti, allora, amico Rossi, non fidarti soprattutto di quei libri dove sul retro di copertina c’è una bella recensione. Spesso, non sempre ma spesso, è un accalappiamento bell’e buono, un accalappiamento fatto ad arte. Per molti libri, infatti, basterebbe leggere solo il retro di copertina, è il meglio di quel mucchietto di atomi e di carta bene infagottato e scarabbocchiato. Pensa che il primo lavoro delle case editrici a grande distribuzione è proprio quello di presentarti il libro in modo così attraente da indurti a comprarlo senza che tu nemmeno te ne accorga. Ci trascorrono giorni, mesi e a volte anche anni per decidere la copertina, le parole da mettere sul retro, il nome del critico, possibilmente famoso, la grafica, la foto dell’autore se è carino, e così via. Gli editori vogliono prima di tutto che il libro si venda. Vogliono best-seller, best-seller, best-seller. Viviamo nel mondo del commercio, del busyness, busyness, busyness e non delle idee. Queste, se uno le ha, deve usarle per fare soldi, come fanno loro, gli editori.

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