Gli uomini a volte ragionano col culo
Quando dissi questo la prima volta a Camille, mi guardò male, stupita, pensava che la stessi prendendo in giro. No, no, mi affrettai a dirle, non ti sto prendendo in giro, non sto neppure scherzando, affatto, sto solo cercando di ragionare con la testa dei maschi, les mâles. Quando questi vedono un culo come il tuo ( e lei aveva uno dei più bei culi al mondo, secondo il mio modesto parere ), non ragionano più in termini razionali, umani, ma in termini biologici, bestiali. Quindi, tutto quello che ti dicono, te lo dicono con lo scopo di possedere il tuo culo. Anche tu l’hai fatto?, chiese. E perché dovrei essere l’eccezione?, risposi. Tacque. Rimase curiosa, riflessiva. Ecco, continuai, come funziona la logica dei maschi in questo campo. Camille a questo punto cambiò espressione, fece una smorfia, si guardò il suo stupendo bottom come se lo vedesse per la prima volta (eravamo tutt’e due nudi di fronte allo specchio), poi alzò gli occhi verso di me, mi fissò, guardò guardò guardò, e poi esplose in una grande fantastica magica indimenticabile risata. La sento ancora, la vedo ancora, me la godo ancora quella risata di Camille, sì me la godo ancora nonostante siano trascorsi tanti anni.