I pesciolini volanti di Voltaire
Voltaire diceva che “l’uomo di lettere non trova aiuti: assomiglia ai pesci volanti. Se si innalza un poco, gli uccelli lo divorano; se si immerge, lo divorano i pesci.” In altre parole, per lui non c’è via di scampo. Così oggi lo scrittore di facebook, se vola troppo in alto con quello che scrive, i rapaci lo aggrediscono, se si tuffa gli squali banchettano, deve per forza sguazzare alla superficie, nella piattezza.
Il classico esempio di lui/lei qui, come analogia, ci può stare. Lei sensibile, educata, intelligente; lui rozzo, maleducato, ignorante, ma furbo. A questo punto, qual è il piano del furbo di fronte alla compagna intelligente? Semplice: trasformarla in una imbecille come lui. Ma perché, ad uno viene da chiedersi, perché non si migliora invece lui? Perché non cerca di educarsi? La risposta è: perché lui sa di non avere abbastanza cervello per farlo. Ha solo quella furbizia sufficiente per permettergli di trasformare tutto ciò che incontra sulla sua strada in un oggetto di sua proprietà. Questo esempio non si addice solo agli uomini, vale anche per le donne. Infatti, a volte è lei che cerca di trasformare lui.
Lo stesso fenomeno ora lo si trova sul Web e particolarmente su facebook. Gli idioti arroganti, quelli che non riescono a mettere insieme coerentemente 4 parole, vogliono insegnare a quelli che 4 parole le sanno mettere insieme e anche coerentemente, vogliono insegnare loro ciò che devono pensare, fare, scrivere. Niente di nuovo, abyssus abyssum invocat; l’abisso vuole l’abisso. E questa è una vera e propria sfida tra la prevalenza dei cretini e una minoranza illuminata in un mondo sempre più alla deriva, sempre più alla mercè degli squali, sempre più intrappolato nella sua stessa cacca.