Il cane e il gregge

Questo tipo di credenti, Rossi, anche se al nocciolo la colpa non è loro, noi li definiamo, d’ora in avanti, come coloro che non sanno da che parte sta il culo e da che parte sta la vagina. La ragione di questa definizione è semplice. Tra il gregge, come viene giustamente chiamato, e il cane, non c’è differenza. Il primo bela, fa bla bla, il secondo abbaia, emette lamenti; il primo ubbidisce al prete, il secondo ubbidisce al padrone; il primo crede in Dio anche se lo imbroglia, il secondo nel suo padrone anche se lo bastona; il primo muore servo d’una inumana e apocalittica invenzione, il secondo servo del suo padrone.

Che cosa potrebbe allontanare il gregge dall’impostura religiosa? La conoscenza. Cosa potrebbe allontanare il cane da un cattivo padrone? La conoscenza. E non ce l’hanno, né l’uno né l’altro. Perciò, noi definiamo il gregge come il branco che non sa da che parte sta il culo e da che parte sta la vagina e questa ignoranza lo rende schiavo dei tiranni e uno svantaggio, a handicap, per lo sviluppo umano.

Eppure c’è qualcosa, qualcosa di paradossale che contraddice questo condizionamento asinino di gran parte dei mortali. Prendi, per esempio, quando comprano un’auto: si informano sul prezzo, sulle sue prestazioni ecc, no? Quando vanno in vacanza in questo o in quel posto, chiedono informazioni e leggono i cataloghi, no? Quando scelgono il medico di famiglia si informano se è un buon dottore, no? Allora, perché non dovrebbero informarsi anche sull’esistenza di Dio e sulla religione? Se chiedono informazioni su tutto ciò che fanno, perché non dovrebbero fare altrettanto anche sulla cosa più importante che hanno: la vita?

E invece no, e invece questa, ahimé, la consegnano ai preti senza un perché, come se fosse uno straccio. Accettano l’oppio religioso senza mai metterne in dubbio il suo paralizzante effetto, senza mai riflettere un solo istante se sia vera o falsa la manfrina che i preti raccontano loro. Il fatto è che, su certe cose, la maggioranza dei mortali non s’interroga e diventa così un facile recipiente, un recipiente passivo e vuoto alla mercè dei preti.

 

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