Il crepuscolo – settima e ultima parte de: un bambino del sud Italia (7)
Ovvio, ho sacrificato allo studio e per molti anni, la mia vita sentimentale, affettiva, familiare, generazionale: nonostante vivessi nel mio tempo, per certe cose, ero fuori dal tempo. Lo sport, la musica, i cantautori, il ballo, la moda dei giovani, le vacanze e altro ancora, non li ho quasi conosciuti. Non avevo scelta se volevo recuperare, culturalmente parlando, gli anni vissuti insieme alla natura e agli animali. Lo studio, dunque, e a qualsiasi prezzo e privazione pur di poterlo realizzare. Per gli esseri umani e su tutto il pianeta, questo dovrebbe essere sacrosanto, un diritto inviolabile e inalienabile.
Mentre studiavo in Germania, Dagmar, una professoressa, ha voluto darmi un figlio, Julian, un bambino, oggi un uomo, a dir poco meraviglioso. Purtroppo non sono rimasto lì a vivere con loro. La mia voglia di studiare e di viaggiare era ancora troppo forte. Però, per quanto ho potuto, ho sempre fatto il mio dovere di padre positivo e affettuoso, quel padre di cui i bambini, tutti i bambini, hanno bisogno.
A sessantanove anni, la mia bramosia di conoscenza si è allentata, addolcita, mi è divenuta amica. Ormai ho dato, bene o male, molte risposte alle tante domande che lo zio, lo zio Carlo, in una sera d’inverno, aveva suscitato in me. Forse mi sono dato anche, e sarei più che felice di averlo fatto, alcune risposte che lui non riusciva a darmi, anche se avrebbe tanto voluto. Come risultato di questo nettare mentale, conoscitivo, di questa pacificazione con me stesso e col mondo, sono riuscito a crearmi rapporti affettivi e amichevoli più duraturi. I miei feelings, i miei sentimenti, in questi ultimi anni e per la prima volta, grazie anche a Lorenza, stanno conoscendo una stagione meravigliosa, una stagione di vita piena di soddisfazione, di bellezza e di amore.
Oggi, oltre alle mie camminate in montagna, al mio rispetto per la natura, all’affetto per gli animali e all’insegnamento delle lingue, che continuano a piacermi, tengo anche un corso sull’arte di vivere all’Università Popolare di Biella. Insomma, il mio presente, grazie a Bogududù, è questo, and it’s great!