Il saggio esordio del ministro Angelino Alfano
È mai possibile che nessun milanese, vedendo l’assassino africano colpire e colpire con il suo piccone ammazza tutti, non sia intervenuto per disarmare il killer? E perché poi nessuno ha avvertito prontamente le forze dell’ordine? E ancora, perché qualcuno non ha chiamato altri passanti e non ha cercato insieme d’immobilizzarlo? In che paese viviamo? Un paese di vigliacchi, un paese di cacasotto, un paese terrorizzato dalla sua stessa ombra? Vergogna!
Come conseguenza di questi crimini efferati e assurdi il ministro Alfano vorrebbe inviare agenti, soldati e poliziotti a tamburo battente a Milano per mantenere l’ordine e la sicurezza pubblica. Facendo così, in realtà, il signor ministro non fa altro che alimentare ancora di più l’odio, la violenza e i crimini razziali.
Cosa dire poi di migliaia di vittime, soprattutto donne e bambini nostrani, vittime d’una violenza quotidiana tutta italiana: mamme che buttano i figli dalla finestra, poliziotto malato di gioco che uccide il figlio e si uccide, imprenditore di Vittoria che dà fuoco alla sua casa ferendo gravemente moglie e figlia, suicidi a ripetizione in tutto il Bel Paese e soprattutto nell’apparente benestante cittadina di Biella, cosa dire di tutto questo sfacelo sociale, signor ministro?
Lo so, lo so fin troppo bene. Lei, per giustificare e dare una causa a tutti questi mali, ha a disposizione tutt’una batteria di strizzacervelli che non sanno dire altro per ogni crimine eccetto che i malfattori sono degli ammalati mentali, pazzi, psicopatici, malviventi, che hanno mangiato molto la sera prima e non hanno digerito bene il cibo, e altro nonsenso, perché, signor ministro, la verità è tutt’altra e lei lo sa, lo strizza lo sa e io lo so: la verità è che viviamo in una società malata, cancerogena, in fin di vita, e questo grazie a lei, signor ministro e al suo saggio modo di governare.
Risolvere questi mali sociali inviando le forze dell’ordine è l’espressione, se me lo permette, d’uno Stato debole, incapace, irresponsabile, nullo. È facile sistemare tutto con la forza bruta, ma è difficile governare col buonsenso, con la competenza, l’onestà civica, la morale e l’amore per i propri cittadini.
Sa cosa, signor ministro Angelino Alfano, se lei ama il suo paese come lo amo io, dia retta a me, si dimetta mentre è ancora in tempo, e mi creda, così facendo, aiuterà, anche se di poco, ma aiuterà gli italiani a vivere con qualche disgrazia in meno.