Il testamento di Orazio Guglielmini
Alcuni lettori mi hanno chiesto qualche tempo fa se avessi potuto dargli un’idea di cosa tratta “Il testamento di Orazio Guglielmini”. Eccola, anche se un po’ in ritardo.
“Il testamento di Orazio Guglielmini”, ovvero i 4 libri che lo compongono: “L’Indifferenza divina”, “Lo Stato predatore”, “Ha un senso la vita?” e “Il Paese delle meraviglie”, è nato da un forte bisogno di capire il mondo, la società e la cultura in cui viviamo.
In nuce: il primo libro, “L’Indifferenza divina”, espone l’operato della religione: tutti, prima o poi, ci scontreremo, consciamente o inconsciamente, con questo argomento, vorremmo capire, quant’è possibile capire, in cosa crediamo e nelle mani di chi mettiamo le nostre vite; il secondo, “Lo Stato predatore”, esamina l’impianto governativo: tutti, sicuramente, desideriamo conoscere l’anima di questo organismo che, in un modo o in un altro, ci guida e ci domina; il terzo, “Ha un senso la vita?”, si propone di capire se la vita abbia o meno un senso: chi, lungo tutta la sua esistenza, prima o poi non si fa questa domanda: “Ha o non ha un senso la vita?” Nel quarto ed ultimo libro, “Il Paese delle meraviglie”, si analizza, dalla sua nascita ad oggi, il Belpaese, proprio come lo fa uno psicoterapeuta col suo paziente. Ecco, in modo semplice e chiaro, la mia risposta, in sintesi, a questi 4 importanti interrogativi sociali ed esistenziali.
“Il testamento di Orazio Guglielmini” (auto-pubblicato), scritto in uno stile semplice e chiaro, non vuole essere un insegnamento, né una scienza o una filosofia: non ha queste pretese. Se fosse possibile, però, vorrebbe essere un’emancipazione e liberazione da tante trappole mentali che una società, sviluppatasi nell’egoismo e nell’oscurantismo, ha creato in millenni di storia.
Si ricorda che io sono sempre un autore in cerca d’un editore. Lo so, e mi sono quasi quasi fatto una ragione…, ma ogni tanto, prima di essere seppellito, invio ancora qualche gemito, qualche gemito di speranza…
“….un forte bisogno di capire il mondo, la società e la cultura in cui viviamo….”
Da http://www.francis-sgambelluri.it/?cat=8#sthash.AMsJpry3.dpuf…
Ciao Francis
Ho navigato nel tuo interessante sito ma ho fatto una scoperta deludente.
Non ti sembra che forse manca qualcosa alla tua analisi della vita e della nostra esistenza in questo “pozzo profondo”?
Magari un’autocritica al nostro antropocentrismo e una proposta per arrivare al post umanesimo dove le forme di vita possano vivere più in equilibrio nel nostro “pozzo”?
Ovviamente poi mi sarebbe piaciuto vedere un ulteriore titolo alla tua rubrica. “Gli animali” oppure “antropocentrismo”, “antispecismo” o quello che secondo te si avvicina di più ad un “bel sogno”.
Ciao
Gianluca Albertini
Mi spiace di averti deluso, Gianluca, ma a me piace, a questo punto della nostra stupenda storia, un pasto nudo e crudo, come la realtà, non del pozzo, questa è un’altra, ma come la realtà sociale lo impone.
Gli animali sono stati sempre miei amici e da quand’ero bambino. Avrei voluto partecipare alla tua rubrica, ma non si può fare tutto, lo sai. Per quello che riguarda sogni e umanesimo, mi pare che il nostro mondo ne offra ben pochi.
Ciao a te.