La promessa più falsa e brutale al mondo: “Ti amerò per sempre!”
Il giorno fatale, per coloro che si ribellano al matrimonio, alla famiglia, al conformismo, prima o poi arriverà, si presenterà. Sarà lui o lei a rompere l’ipocrisia, a mandare alle ortiche la menzogna, in frantumi la promessa più falsa e brutale al mondo: “Ti amerò per sempre!” “Finché morte non vi separi!”
What a nonsense! L’essere umano non è fatto per l’immutabilità; l’essere umano è cambiamento, è tutto eccetto che staticità. Le sue scelte, i suoi sentimenti, i suoi appetiti sessuali, non si nutrono sempre dello stesso cibo, amano la varietà e sono fugaci, passeggeri, una nebbia mattutina.
È un imbroglio bestiale questo scempio a due istituzionalizzato. Il giorno in cui senti che non ami più la persona che hai sposato, cosa farai? L’ipocrita per il resto della tua vita? Continuerai a dirle che l’ami? Non dimenticare però: colui che desidera e non agisce, porta pestilenza.
Ma perché, poi, non cerchiamo di migliorarci? Come? Invece di andare noi allo zoo per vedere le bestie in gabbia, portiamo loro, le bestie dello zoo, a vedere noi nelle nostre belle gabbie di mattoni e cemento armato. Sarebbe già un miglioramento, no?
Vedere Per una filosofia perenne
Splendida osservazione.
Il matrimonio fa parte della lobotomia straziante di quel dio che, dopo aver cacciato maledicendola la coppia umana, la benedisse dicendogli: “Crescete e moltiplicatevi…”.
Innanzitutto una persona già accoppiatasi per sport con un’altra non ha senso che si sposi giurando amore e fedeltà, mi pare ovvio, specialmente se ad usarla sono stati i parenti, ma poichè è rarissimo che vi siano persone immacolate ad un matrimonio, l’eccezione non può dettare una regola che non corrisponde alla realtà. Già questo basta per chiudere.
Ovviamente il “dio” che si preoccupa di istituzionalizzare i rapporti umani lo fa in nome del suo allevamento, come il massaro accoppia le sue bestie per speculare su di loro, con l’univa differenza che le bestie non devono sopportarsi a vita, nè si sentono colpevoli nei confronti dei loro cuccioli.
Dunque, a parte l’ipocrisia, sostituire l’istituzione doverosa all’amore spontaneo, e per natura temporaneo come i fiori dei campi, mi pare il massimo dell’impostura, poichè se l’amore fosse un dovere non sarebbe un sentimento, ma un diktat mentale, dunque non uscirebbe dal cuore; questo è il veleno religioso che impera in tutto il mondo, guarda caso, causa prima di deperimento animico mirtale nelle vittime.
In effetti che senso avrebbero miliardi d’individui il cui amore è monopolio di uno solo? Qualcosa non mi quadra.