Le fondamenta cosmiche e la scoperta che Dio è = al Nulla del Nulla
“Einstein pubblicava, nel 1905, i suoi famosi articoli sulla rivista scientifica ‘Annalen der Physik’ dove solo pochi scienziati e con fatica riuscivano a capirci qualcosa; io pubblico i miei articoli sul Web, su Facebook, su Twitter e chiunque, data la loro semplicità e realtà, può leggerli e capirli nel mondo intero”.
Non capisco, veramente non capisco come mai non ci sono arrivato prima. Eppure era facile da intuire. Dio rappresenta il Nulla del Nulla che non conosciamo e che, in realtà, non c’è nulla da conoscere. È qualcosa che potrebbe essere grande come la capocchia d’uno spillo oppure come tutto lo spazio. In tutta la sua vastità o microscopica natura, non c’è un solo miliardesimo di miliardesimo di spazio diverso da tutto il resto. È tutto uguale e tutto puro spazio vuoto. Questo è lo spazio primordiale e anche la dimora del Nulla del Nulla.
Mi ci sono voluti 80 anni per capirlo! Dio = al Nulla del Nulla, con questa differenza, però. Non è da escludere, anzi dobbiamo immaginarci che la prima particella sia apparsa casualmente dal Nulla del Nulla, e cioè da un vuoto infinito. Possiamo anche immaginare che questa particella primordiale si sia, lungo miliardi e miliardi di anni di evoluzione, raddoppiata così tante volte da creare una massa abbastanza grande da fare esplodere il big bang e, quindi, creare l’universo che conosciamo oggi. Questa intuizione, se fosse vera, porterebbe il nostro big bang, dalla sua posizione attuale, al vero inizio dell’universo, e cioè a miliardi e miliardi di anni prima.
Potremmo, volendo, aggiungere a Dio e al Nulla del Nulla un altro concetto: l’Ignoranza Totale. Calza bene sia a Dio che al Nulla del Nulla. Nessuno ha mai visto quest’ultimo, nessuno ha mai visto il primo, quindi si parla di fenomeni totalmente inconoscibili: Ignoranza Totale. L’uomo non è un tutto, è una infinitesima parte del tutto. Il suo è un bisogno psicologico, morale, di radici, di totalità, fenomeni questi che non ha, né mai avrà, perché mancano all’Universo stesso.
Con “Ignoranza Totale”, comunque, non si vuole offendere nessuno. Intendo questo tipo di ignoranza non nel nostro modo abituale di concepirla, ma in tutt’altro modo. Ad esempio, tu non parli il cinese, quindi, sei un ignorante; non sai fare l’addizione 2 + 2 = 4, quindi, sei un ignorante. Il primo esempio ha a che fare con un’ignoranza naturale; il secondo con un’ignoranza artificiale. L’Ignoranza Totale è tutt’altra cosa.
Quando parliamo di questa prima parte dell’Universo, stiamo parlando d’una scienza metafisica, una scienza che viene prima della fisica e va oltre la fisica. La metafisica non è stata mai vista così in passato, ma oggi sì. È proprio il caso del Nulla del Nulla ovvero Dio o l’Ignoranza totale. Il primo, il Nulla del Nulla, esiste come vuoto primordiale, ma esiste, gli altri due, Dio e Ignoranza Totale, esistono solo come concetti umani, mentali e nulla più.
I nostri scienziati li abbiamo definiti come “i manovali della scienza”, e giustamente. Essi, con qualche rara eccezione, non vanno oltre il microscopio e il telescopio. La vera scienza inizia proprio qui, oltre il microscopio e il telescopio, particolarmente quando si va al Nulla del Nulla. Con questa definizione intendiamo qualcosa di cui non possiamo conoscere la sua identità fisica per la semplice ragione che questo “qualcosa” una identità fisica non ce l’ha. Per arrivare a capire questa identità cosmica, bisogna applicare i giudizi sintetici e analitici kantiani, come l’induzione, la deduzione, la conoscenza fisica e metafisica. Quest’ultima per Kant apparteneva, appunto, ai giudizi analitici a priori, ovvero i giudizi del razionalismo, e cioè quelli che vanno oltre la fisica e qui, quando si va oltre la fisica, questo non è più il territorio della scienza comune, è il territorio della scienza metafisica: conoscenza non comune.
Noi, insieme a tutto l’universo, facciamo parte del Nulla del Nulla e questo è in noi: nel nostro spirito, anima, cervello e corpo che poi lo chiamiamo Dio, o Ignoranza Totale o altro non cambia niente al contenuto: Nulla del Nulla = vacuità totale. Un fenomeno che vivrebbe per sempre, in questo infinito vacuum, non lo sentirebbe il vuoto perché, per esso, il vuoto non esisterebbe. Però non c’è un fenomeno che vive per sempre, anche il nostro universo ha i suoi giorni e i suoi secondi contati. Tutto fila, nulla è fuori posto, superfluo.
Per quanto riguarda la storia della nostra cosmologia, ho già detto in altri miei scritti che dobbiamo riscriverla, in particolare il suo vero inizio: è totalmente sbagliato considerarlo l’attuale big bang.
Inoltre, per conto mio, e ci sono arrivato anche a questo, la religione, oltre a essere vacuità totale, è anche una malattia incurabile: non si nasce uomo o donna, uomo o donna si diventa, ma si nasce religiosi, quindi, consci o inconsci, col terrore della morte. È questo terrore che spinge la gente a credere in un dio.
Questo articolo sull’origine e sulla nascita dell’universo, dovrebbe essere un trionfo della scienza e della conoscenza della specie homo e, quindi, dell’umanità, ma lo sarà? Io non mi faccio illusioni. Il tempo, in un modo o in un altro, lo dimostrerà. Comunque, da parte mia, con questo articolo io ho concluso con l’inizio della nostra cosmologia ovvero la base e le fondamenta dell’universo. Per me, la sua metafisica prima e la sua fisica dopo, sono state abbastanza elaborate logicamente e scientificamente in tutti i miei scritti da non lasciare dubbi, poi ognuno pensi pure quel che vuole, l’argomento non lo proibisce. *
Per me, e lasciatemelo dire, il genere umano, per com’è stato costruito dagli elementi animati e inanimati, non troverà mai pace fino a quando non saprà tutto, per filo e per segno, del mondo in cui nasce e muore. I miei scritti, e non è un vanto né pubblicità gratuita, i miei scritti si fanno portavoce di questa conoscenza, una conoscenza universale e totale. Essa, da quando ho iniziato a capirci qualcosa del mondo in cui vivevo, è diventata lo scopo della mia vita. Con quest’ultimo articolo, “Le fondamenta cosmiche e la scoperta che Dio è = al Nulla del Nulla”, ho realizzato il mio sogno. Vorrei poterlo condividere con molti altri, con tutti quelli che sono alla ricerca delle loro vere radici, ma su queste persone io non ho nessun influenza.
Detto questo, se avete trovato l’articolo interessante, passate parola, inviatelo a chi volete, anche a riviste e giornali, ovviamente lasciando il mio nome e il mio copyright, grazie!
* Ecco alcuni dei miei lavori dove l’argomento qui discusso è approfondito: “La Trilogia”, e cioè “Flash sull’uomo e sull’universo”, “Dal nulla del nulla all’immortalità virtuale”, e terzo “Figlio degli elementi e del big bang, l’autobiografia cosmica d’un essere umano”, più “I 4 pilastri che reggono l’universo e L’aldilà e l’aldiquà del big bang”, pubblicati da Contro Corrente (Print MnM Edizioni), più gli articoli che ho pubblicato sul blog: “Einstein, un pilastro della fisica moderna fatto di cartapesta o il mio discorso di Singapore, ecc.