L’Italia analfabeta *
Oggi, Rossi, disse Orazio Guglielmini a Rossi, oggi ti parlerò dell’ Io, il vero Io, l’ Io fondatore del popolo del Paese delle meraviglie. Nasce con Roma, ma ufficialmente nasce con la caduta dell’Impero, vale a dire con la deposizione dell’ultimo imperatore romano d’Occidente, Romolo Augustolo, da parte del barbaro Odoacre, nel 476. Fin dal suo inizio, l’ “Io” italico è stato nutrito con le idee fiction dell’Indifferenza divina (titolo del primo libro di Orazio Guglielmini) e con le idee di governanti che, prima di scoreggiare, dovevano chiedere al monarca del Vaticano il permesso. Questo “Io”, quindi, si erge sull’irrazionale e sulla servilità.
“Essendo sempre stati il corpo della Chiesa, gli italiani sono stati sempre il corpo di un sistema irrazionale, perché qualsiasi religione è irrazionale. Per reazione all’irrazionale, gli italiani si dividono quasi sempre – irrazionalmente – in due o più fazioni preconcette … Per gli italiani, perciò, è quasi impossibile un ragionamento obiettivo, non falsificante, perché la cultura opera a livello epigenetico, ovvero si eredita”, l’antropologa Ida Magli, “Per una rivoluzione italiana”, p. 50.
Dentro questo corpo “irrazionale”, il corpo della Chiesa, quindi il corpo italiano, si è sviluppato l’ “Io” nazionale, un “Io” che riflette la visione assurda, illogica, dogmatica, servile, irragionevole e fondamentalista dell’Indifferenza divina, della religione Cristocatto, un Io costruito, da cima a fondo, di dogmi, miti, fedi, di credenze cieche e altri prodotti fiction, un Io che non conosce la libertà di pensiero, che non conosce la democrazia (da noi è sempre di moda il fascismo), che non conosce l’essere umano in quanto essere umano, perché lo vede solo e solo come una creatura partorita dal culo di Dio.
“Io, Orazio Guglielmini, definisco irrazionale tutto ciò che non si confà alle leggi di natura e tutto ciò che non si confà ad un discorso logico. La “natura” e la “logica sono due categorie di pensiero molto importanti, direi determinanti per capire ciò che ci circonda e anche per capire la formazione dell’ “essere umano”: la religione, però, li rifiuta entrambi! L’Indifferenza divina non entra neppure minimamente nel parametro razionale d’intendere la realtà umana. Il suo modo di pensare è irrealistico, illogico, delirante, patologico, incongruente. Questa dimensione artificiosa del pensiero Cristocatto, i filosofi della scienza la conoscono molto bene. Come ci sono in natura uomini alti e bassi, grassi e magri, miopi e sani di vista, così ci sono i cretini e gli intelligenti, i razionali e gli irrazionali, quelli che vivono nel cielo e quelli che vivono sulla terra.”
Il Paese delle meraviglie è il Paese dove l’irrazionale è diventato razionale, perciò anche lo Stato predatore, dunque il popolo. Ecco il sillogismo: “tutti gli italiani sono irrazionali, tu sei un italiano, quindi sei irrazionale”. 2 + 2 = 4. Il discorso dell’antropologa, Ida Magli, è chiarissimo al riguardo, non fa una piega. Il popolo italiano, essendo stato governato (e continua ad esserlo) da un “Io” patologico, bogududiano, grottesco, popolato d’invenzioni una più falsa e dell’altra – diavoli, dèi, madonne, spiriti maligni, santi -, è diventato, dopo secoli e secoli di questo condizionamento mentale, incapace di pensare chiaramente, logicamente, matematicamente. Infatti, la nostra attuale situazione sociale è lì per confermarlo da cima a fondo e giorno dopo giorno.
Nel prossimo post, la seconda parte
Tratto da Il Paese delle meraviglie
- Pubblicato 7 febbraio 2015
Un altro articolo interessante e che si potrebbe dire rispecchi la verità. Per quello che ho potuto vedere, razionalità e pensiero critico, nel Belpaese, portano a un vero e proprio scontro ideologico con la società, che reprime e isola tutti quei tentativi di uscire dall’irrazionale più negativo. In pratica, è la società stessa a guardia della sua stessa Cultura, per certi versi retrograda , incrostata e senza la volontà di muoversi.