L’Italia analfabeta – post 18
L’assassinio storico e culturale del popolo italiano
Infatti, il popolo italiano, senza cui nulla nasce, cresce o fiorisce, ebbene lui, proprio lui, non esiste né storicamente né culturalmente nella storia italiana. C’è forse qualche palazzo, castello, cattedrale, monumento costruito in suo onore? Ci sono libri scritti su di lui, libri degni di questo nome che lo ricordino nella storia? Ci sono romanzi storici (e lasciamo perdere quelli di Ken Follett) i cui protagonisti sono i figli del popolo? E nella pittura, nella scultura, negli arazzi, il popolo esiste, e se esiste, qual è il suo ruolo? Ci sono però vie per i caduti della patria! Ci sono però statue di soldati sbudellatori! Ecc., ecc. Il popolo italiano è stato, storicamente e culturalmente stuprato, oltraggiato, ottenebrato, ingannato, assassinato, insomma, un nulla buono solo per fare le guerre e per sgobbare. I fiori del male, nati dal suo sudore, l’hanno trasformato in una bestia fantasmagorica, un essere che c’è ma non si vede.
Adesso, in quello che segue e in sintesi, andremo per ordine e per grado e vedremo chi, nell’assassinio storico e culturale perpetrato contro il popolo, ha più, consciamente o inconsciamente, le mani insanguinate.
In testa troviamo la chiesa (vedere L’Indifferenza divina ). Questa, da quando l’Italia è diventata Italia, non ha fatto altro, e continua a farlo tutt’oggi, che sfruttarlo, imbrogliarlo, insomarirlo e mandarlo al cimitero con una favola. Ai nostri giorni, i neurologi chiamerebbero quest’invenzione mefistofelica una macchia corticale, un’ombra che il cervello, per ragioni di sviluppo, adattamento e sopravvivenza, ha trasformato in un dio, un dio che altro non è che un prodotto fantastico.
Al secondo posto nella classifica vengono i monarchi. Questi, per secoli, sono vissuti solo e solo per nutrire il loro stomaco e l’hanno fatto a spese del popolo. Il monarca è l’esempio più banale al mondo per chi vuol capire il grado di egoismo e di barbarie della specie umana: non ha limite. Costui si prende tutto ciò che il popolo produce, e non lo fa con ragione e giustizia, ma con forza e bestialità. I suoi castelli, i suoi Versailles, i suoi possedimenti, lo sfarzo lo confermano.
Dopo la chiesa e i monarchi, vengono gli stati predatori. Questi, sostenuti e protetti da una super stipendiata organizzazione burocratica e militare, una specie di polipo dai mille tentacoli che divora, soffoca e appassisce tutto quello che tocca, non sanno fare altro che usare il popolo per i loro meschini fini e lo fanno con ogni mezzo. Gli stati predatori non hanno altra funzione, predano e basta. Il resto sono solo parole. Il loro compito fondamentale è di fare in modo che il sistema sociale rimanga sempre lo stesso. Cosa vuol dire che rimanga sempre lo stesso? Vuol dire che i ricchi devono restare sempre ricchi ed essi, gli stati predatori, sempre gli stati predatori ( vedere Lo Stato predatore ).
Poi viene l’esercito. Questo è indispensabilissimo per i tiranni al potere. No esercito, no tiranni. L’esercito è una macchina della violenza pura ideata costruita addestrata e condizionata ad eseguire gli ordini dei suoi padroni. Se un padrone dice all’esercito: “Tira su quelle case!” L’esercito esegue, tira. La bomba atomica gettata su Hiroshima fa d’esempio. Non un’organizzazione di esseri umani, ma di robot killer. Questo dispositivo macchinoso e brutale è a disposizione dei suoi boss e non del popolo. Al popolo, lui, l’esercito, impone, a torto o a ragione, tutto quello che i signori al potere gli ordinano.
Il capitalismo dunque. Questo è il prodotto di queste 4 classi parassitarie e oppressive alla massima potenza. Il capitalismo è un organismo sostenuto dalle leggi statali per poter compiere qualsiasi crimine. Come dire, è autorizzato e legalizzato a compiere ogni genere di profitto e non importa come. Può, non solo sfruttare i lavoratori a più non posso, ma può anche ridurli in schiavitù, e lo fa, e tutto questo grazie al sostegno delle 4 classi parassitarie su accennate. Il capitalismo ha fatto del popolo lavoratore il suo concime.
Da ultimo vengono i così chiamati “artisti”, particolarmente gli scribacchini, creature queste vendutissime ai loro padroni e i loro padroni sono le classi dominanti. Gli scribacchini non hanno una spina dorsale, mai avuta. Il loro mestiere è di scrivere scrivere scrivere, e tutto quello che scrivono è per vantare, esaltare, glorificare e giustificare i soprusi, i crimini e le ingiustizie di quelli che servono: i loro padroni e signori. Altro impiego, costoro, non ne hanno mai avuto ( vedere Il Paese delle meraviglie ).
Ecco la micidiale piramide sociale che si è venuta a creare lungo la storia, ecco gli assassini culturali del popolo lavoratore italiano e di ogni altro popolo lavoratore nel mondo.
Nel prossimo: Se questa è una nazione