L’Italia in miniatura
L’Italia in miniatura è grosso modo la seguente: il trippone che non ha altro interesse nella vita eccetto quello di veder crescere la sua trippa all’infinito lo si considera un datore di lavoro; il sovrano povero di mente e debole di corpo che ordina ai soldati di attaccare; il professore che non conosce la storia, l’insegna a quelli che la conoscono; il capo d’un partito che non sa da che parte sta il culo e da che parte sta la vagina decide sul ponte di Messina; il furbetto di turno che diventa governatore di provincia; il vecchio presidente ottantenne che dice ai giovani: “il futuro è vostro!”, mentre lui continua ostinatamente a tenere il suo posto fino a quando non tirerà le cuoia; il papa, l’uomo più grottesco, falso e bigotto al mondo, che dice come deve vivere il mondo; il direttore retrogrado d’una cooperativa che riduce tutto il personale al suo livello; il ladro che va in prigione per aver rubato una pagnotta, mentre chi ha devastato le casse dei contribuenti la prigione non la vede neppure. Ecco alcuni esempi dell’Italia in miniatura.
Insomma, mio caro lettore, viviamo in un paese dove gli handicappati mentali e i furbi sovraintendono al fare e al pensare delle persone sensibili e intelligenti.
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