Lo scienziato è il re degli atei – 3 post, il primo
La materia è atea, quindi la scienza che più di ogni altro pensiero la rappresenta. Lo scienziato, se è uno scienziato degno dell’oggetto che studia, non può dire “Io non posso pronunciarmi né in favore né contro l’esistenza di Dio”, perché, se dice questo, sta affermando un controsenso che non appartiene alla sua professione. È come se un maniscalco dicesse: “Io non so che cos’è un ferro di cavallo.”
La materia è atea, perciò anche lo scienziato. Lo scienziato è l’anima e il cuore dell’ateismo. No scienza, no ateismo. Quindi la smettano i signori che studiano la fisica, la chimica, la biochimica di dire che non sanno, che sono agnostici, che non possono esprimersi sull’argomento religioso né a favore né contro, perché, quando dicono queste cose, stanno insultando la loro professione e dimostrando di essere solo capaci di guardare al microscopio.
Ovviamente nessuno gli proibisce di credere in quello che vogliono, ma che non tirino in ballo la scienza, perché questa non ha nulla a che vedere con le loro paure, con la loro ignoranza, con il loro bigottismo, servilismo, scetticismo di quattro soldi o quel che sia. La scienza è atea e tale rimane; la materia è atea e tale rimane, l’universo è ateo e ateo rimane.
Si sa, il mestiere dello scienziato, come quello del pittore del Rinascimento, non è facile. Se quest’ultimo non lavorava per la chiesa o per i principi, era morto. Così lo scienziato oggi, se non lavora per le multinazionali, per gli Stati predatori, per le case farmaceutiche, per le lobby, per i despoti, è morto. Ora, dovendo lavorare per sistemi di pensiero killer, sfruttatori, occultatori, criminali, deve adeguarsi, sottostare alle pressioni ideologiche anche quando sono della peggior specie.
Prendiamo lo scienziato Albert Einstein. Questi ha partecipato alla costruzione della bomba atomica a Los Alamos in New Mexico negli Stati Uniti (sappiamo perfettamente le ragioni per cui si è avviata la realizzazione di una tale arma di distruzione, per bloccare l’avanzata del nazismo). A lavoro compiuto, la bomba è stata puntualmente gettata sul popolo innocente di Hiroshima (e Nagasaki) uccidendo, nel giro di 8 secondi, 200mila persone e ferendone altre 80mila. La temperatura, in questo spazio di tempo, ha raggiunto 10mila gradi. Ora, prima che questo avvenisse, se Albert Einstein avesse avuto coscienza di ciò che stava fabbricando, sicuramente non avrebbe dovuto mai e poi mai partecipare alla costruzione della bomba atomica. E non solo. Se Albert Einstein, dopo l’accaduto, avesse preso coscienza della strage che ha provocato il suo capolavoro!, avrebbe dovuto suicidarsi all’istante. L’ha fatto? E gli altri scienziati (Szilard, Oppenheimer, Fermi, Bohr, Teller, ecc) che hanno partecipato al “Progetto Manhattan”, si sono suicidati?
La profondità del tuo pensiero é quella di una pozzanghera…
La materia è atea? Questo non ha senso, la materia è inanimata non atea, sono due cose differenti e ciò fa cadere anche la seconda affermazione. Se un religioso dicesse che la materia è credente o un agnostico affermasse che la materia è agnostica, tali dichiarazioni parrebbero subito ridicole.
L’avere o il non avere fede presuppone un’anima (o ragione, vita, pensiero, chiamala come vuoi) ed il libero arbitrio, cosa che l’uomo possiede e la materia no. Lo scienziato studia la materia da un punto di vista oggettivo, perché altrimenti non ci sarebbe scienza e conseguentemente non farebbe lo scienziato, ma questo non può essere l’unico punto di vista: è come se il maniscalco nella sua vita saprebbe solo fare il lavoro di maniscalco e non le cose più elementari come, per esempio, mangiare, vestirsi o allacciarsi una scarpa. Lo scienziato non pensa solo da scienziato, il maniscalco non pensa solo da maniscalco, sono uomini con diversi modi di pensare e di fare, non sono dei prodotti monouso etichettabili sotto un’unica categoria.
Le champ des scientifiques est la matière en effet. La matière n'est pas athée, elle est matière et c'est tout. Un scientifique honnête sait qu'il ne sait pas tout. Il sait par exemple qu'il n'a pas les outils qu'il faut (personne ne les a) pour prouver ou réfuter l'existence de Dieu. Il le dit humblement et il a raison. En cela il n'insulte absolument pas la science qui, elle, s'occupe d'autre chose. D'autre part, si l'on suit votre raisonnement, le premier homme qui a fait jaillir le feu entre deux pierres de silex – responsable ainsi de tous les incendies qui ont ravagé le monde – devrait-il se suicider s'il revenait sur terre?