L’unico dio dell’uomo è il suo egoismo
Tutto quello che faccio lo faccio per me e solo per me. Kant avrebbe sottoscritto queste parole. Diceva che ogni nostro atto è firmato dall’egoismo, a volte rozzo, a volte raffinato e a volte sottile. Non esiste gesto, sguardo, parola che non siano imbrattati dal tornaconto, figlio dell’egoismo. L’altruismo è un’invenzione; l’egoismo è l’essenza stessa della realtà umana. Il dio che ci governa è il dio dell’egoismo, dell’amore di sé e dei propri interessi. Ci utilizziamo tutti a vicenda e, forse, non lo sappiamo neppure. Io do una mano a te, tu dai una mano a me e così ci sfruttiamo a vicenda. In ogni coppia s’insinua la lotta, conscia o inconscia, per la supremazia sull’altro; in ogni comunità viene fuori un capo; in ogni paese un leader. Il motto di questi è: “Tutto quello che faccio lo faccio per me e solo per me.”
È il caso Berlusconi. I leaders del passato – Napoleone, Mussolini, Mao, Lenin, Hitler, Castro, Stalin – erano dominati, non dal loro egoismo, ma dalla loro ideologia, dal senso che quello che stavano facendo era la cosa giusta da fare per il loro paese e per il genere umano. Non è il caso del boss di Arcore. Questi ha radicalmente e definitivamente abbandonato i valori ideologici: il cavaliere, da quando è diventato cavaliere, senza misteri e senza vergogna, ha usato il popolo italiano solo e solo per fare i comodi suoi. Per fare questo, ha trasformato il governo, il luogo dei parassiti, in una vera e propria sartoria. Questa, sotto la sua guida, non ha altro compito eccetto quello di cucire tutti i nuovi vestiti che lui desidera.
Il parassitismo di questo signore è totale, assoluto, cieco. Nel suo cervello non c’è posto per l’altro. L’altro è profitto, è cibo, è fiction, è bla bla, letteratura, bunga bunga, è tutto quello che si vuole ma non è un essere umano. Il condottiero non sa cosa vuol dire il principio di realtà, vive unicamente con il principio del piacere. È un bimbo viziato: vuole e basta. L’atto giusto e disinteressato non esiste per lui. È qualcosa che lo trascende. Usa tutto e tutti unicamente per raggiungere i suoi scopi. Il machiavellismo l’applica in automatico. È l’essenza della sua esistenza, della sua politica, del suo modo di fare e sessanta milioni di sacchi di carne sono tutti lì per soddisfare, giorno dopo giorno, il suo egoismo e il suo gioco egocentrico.
L’uomo, è vero, è monade, è solipsismo, è tempo, un orologio biologico il cui tic tac è determinato; insomma, è tutto, ma non una creatura altruista. L’altruismo è invenzione, è metafisica, è filosofia, è poesia: stop!
Berlusconi è il primo uomo politico della storia che è riuscito, nel Ventunesimo secolo, a strumentalizzare tutto un paese per realizzare i suoi vizi e capricci, la sua sete di potere e di averi, le sue fantasie sessuali e i suoi sogni di gloria, il suo voler essere sempre al centro dell’attenzione e il suo voler avere sempre ragione. Infatti solo lui ha ragione in tutto quello che dice e fa, dato che le cose vanno sempre come le decide lui. Non ha orecchie, mai avute, per quello che dicono gli altri, per quelli che vanno in disgrazia, per quelli che diventano sempre più derelitti. Di più. Sta trascinando tutto un popolo in un burrone senza fondo e lui, thanks al suo egoismo, al cieco amore di sé e dei suoi interessi, si diletta nel vedere nella polvere i suoi nemici e il suo paese. È un distruttore, è un sadico, è un caso psichiatrico: Berlusconi ascolta e conosce solo Berlusconi. Gli altri sono fantasia, oggetti con cui lui gioca e usa a suo gusto e piacere.
La macchina biologica berlusconiana è una macchina calcolatrice. Calcola sempre. Calcola come può trarre il massimo profitto di tutto quello che pensa, dice e fa. Millenni di evoluzione e di storia sono serviti solo per rendere ancora più diabolica e inumana la sua macchina biologica: sfrutta e usa i suoi simili per trarne più profitto e benessere.
In nessun altro paese al mondo, eccetto forse in africa, il cavaliere avrebbe potuto fare quello che sta facendo ne Il Paese delle meraviglie. Ormai non lo ferma più nessuno. Ha tutti in pugno sia i suoi lecca culo che il resto dei parassiti. Può vantarsi di essere stato il primo bipede della storia ad avere utilizzato tutto un paese unicamente per dare sfogo al suo egoismo, egocentrismo, megalomania, insomma, unicamente per esaltare al massimo la bestialità parassitaria.
Vai Silvio! E tu, popolo, continua a chiudere gli occhi, così ti risparmi anche lo spettacolo mentre scivoli nel burrone.
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