L’uomo, il più grande killer della terra
Non ci credi, lettore? Forse non ti piace neppure saperlo, vero? Ma non ci credi e non ti piace per partito preso oppure perché pensi che non sia così, perché tu puoi dimostrare una tesi diversa? Magari pensi che io sia un misantropo, uno di quelli che odia l’umanità? Affatto. Invero la cosa non garba neanche a me, solo che qui non si tratta di odio, non si tratta di piaccia o non piaccia, ahimè, qui si tratta di realtà.
Ascolta, per far luce su questa faccenda, cioè che l’uomo è il più grande killer della terra, dobbiamo metterci al lavoro, indagare sui fatti, cercare i fatti. A me piacciono i fatti, fatti storici, evoluzionistici, biologici, culturali, e mi piacciono come piacevano anche a quel personaggio di Dickens nel romanzo “Tempi difficili”, Thomas Gradgrind, un uomo costruito di fatti e calcoli che l’autore cinicamente scagliava contro l’utilitarismo di John Stuart Mill. Ma se a Dickens non piacevano gli utilitaristi, questo non vuol dire che non devono piacere neppure a me. Tutt’altro. A me gli utilitaristi piacciono, perché mi piacciono i fatti, perché è da questi che poi traggo le mie idee.
Ma poi, parlare di idee senza i fatti, sarebbe come parlare al vento, sgolarsi e sprecare il proprio tempo nel mezzo d’un deserto. Un dibattito, se non è sostenuto dalle prove, dai fatti, dalle dimostrazioni, che dibattito mai è? I fatti rendono le cose non solo più vere ma anche più semplici. Colui che contesta senza scienza e senza arte, è un povero sciocco. Niente, a me, come a Thomas Gradgrind, piacciono i fatti. Perciò, nel nostro discorso, mio caro lettore, saranno proprio i fatti a decidere. Vogliamo iniziare?
Sì, iniziamo. Come intende procedere?
Farai tu stesso la ricerca. Non è difficile, vedrai. Intanto inizia a chiederlo ai polli, quelli che ti sgranocchi; poi agli agnelli, quelli che ti spolpi, poi alla quaglia, quella che assapori, in seguito alle mucche, quelle che ti danno la bistecca ai ferri. E dato che ci sei, chiedilo anche all’aragosta mentre gli stai rompendo le ossa per tirar fuori e mangiarti la sua carne deliziosa e saporita.
La cosa non finisce qui. Devi chiederlo anche a tutti gli animali che nuotano, volano, saltano, corrono, si muovono. E non scordare, please, le piante, anch’esse sentono dolore quando rompi i loro rami, quando le tagli, le strappi, le maltratti. Sei sicuro che il pino non sente dolore quando lo seghi? E così, una volta effettuata questa ricerca, vedi cosa ti rispondono, vedi se ti dicono che sono felicissimi di essere uccisi, segati, rotti, squartati, macellati, tritati, cucinati, salati e pasto dei tuoi denti.
Ora, arrivato a questo punto della ricerca, chiedi anche alle suddette creature se per loro l’uomo è l’essere più buono e caro e sensibile e gentile e protettivo e amorevole al mondo nei loro confronti oppure se è l’essere più feroce e crudele di tutte le bestie che formicolano sulla faccia della terra, chiediglielo!
E dato che ci siamo, fai che chiederlo anche all’acqua, quella che l’uomo inquina; alla pietra calcare, quella che cuoce nelle fornaci; al ferro, quello che scioglie nel fuoco per fare armi; ai microbi, agli atomi e a tutti gli elementi, chiedi se gli fa piacere di essere trattati come l’uomo li tratta e sentirai cosa ti diranno.
A proposito, se poi vuoi farti un’idea di quante creature vengono uccise in un solo secondo nel mondo, ecco cosa scrive Michael Hanlon ne “Dieci domande alle quali la scienza non può (ancora) rispondere: “Ogni secondo gli esseri umani uccidono circa 16 000 animali per cibarsene – vale a dire 504 miliardi di vittime all’anno.” Ti dice qualcosa questo fatto?
Very well, adesso che ti sei documentato e informato circa il nostro argomento, ora che hai i fatti e ti senti pronto per il dibattito, puoi presentarti in tribunale, non quello degli uomini, of course, ma nel “tribunale dei fenomeni” ed esporre la tua tesi. Secondo te, quale sarà la sorte del verdetto? Guarda che ci saranno presenti anche tutte le vittime, gli indignati, anche loro e soprattutto loro parteciperanno al processo. Io potrei anticiparti, se vuoi, la mia opinione a riguardo. Penso che la delibera sarà un urlo, un unico urlo, un urlo mai prima udito su tutta la faccia della terra, un urlo unanime e deeply felt, profondamente sentito che sorgerà dall’anima e dal cuore degli offesi con queste parole: L’UOMO È IL PIU GRANDE ASSASSINO DELLA TERRA, DEL SISTEMA SOLARE, DELLA VIA LATTEA E DI TUTTO L’UNIVERSO!