Mangia o sarai mangiato
La realtà per quello che è
E non per quello che noi
Vogliamo che sia
C’è un darwinismo atomico: le particelle, gli atomi, i corpi infinitesimali si mangiano l’un l’altro.
C’è un darwinismo dei fenomeni più grandi: i corpi fisici, e di tutte le dimensioni, si distruggono e si divorano a vicenda.
C’è un darwinismo biologico: il più forte mangia il più debole.
C’è un darwinismo culturale: il più scaltro usa il più sciocco per farsi servire.
C’è un darwinismo sociale: il più ricco sfrutta il più povero.
Ecc.
L’essere umano può sfuggire al darwinismo solo se trascende la sua natura atomica e animalesca, solo se padroneggia i suoi istinti e la sua aggressività, solo allora diventerà umano, altrimenti rimarrà animale. Umani non si nasce, si nasce animali, umani si diventa. E per com’è strutturata la nostra società, di veri esseri umani ce ne sono pochissimi.
A molti sicuramente non piace questa definizione dell’ “animale homo”, però, in termini naturali, tra un essere umano e una formica, non cambia un’acca. Sono due creature nate dal seno della natura come tutte le altre. Quindi, piaccia o meno, le cose stanno così.
Il nostro discorso, come ormai si è capito, riguarda l’intima essenza dei fenomeni, la loro natura più profonda e indistruttibile. Questa risiede nel cuore degli elementi e si manifesta dove può, come può e quando può. Noi dobbiamo saperla leggere, capirla e farla nostra educandola e controllandola. Questo comunque non cambia l’essenza del mondo che è e rimane, scientificamente e naturalmente, “mangia o sarai mangiato”.
Gli atomi sono fondamentalmente cannibaleschi, si mangiano fra loro. Tutta la materia, inanimata e animata, è cannibalesca. Quando noi mangiamo, beviamo e respiriamo, mangiamo, beviamo e respiriamo atomi, atomi di ogni genere.
Ogni cosa che nasce in questo stupendo mondo di “mangia o sarai mangiato”, deve nutrirsi di qualcos’altro. Qualsiasi creatura della Terra, per vivere, deve per forza mangiare o fungere da nutrimento. Non ci sono specie, per quello che ne sappiamo, che vivono senza nutrirsi.
Per quello che riguarda gli oggetti fisici, questi non hanno lo stesso bisogno di quelli biologici per esistere, tuttavia si mangiano ugualmente fra loro: stelle ingoiano altre stelle, galassie fagocitano altre galassie, buchi neri divorano altri buchi neri. Un meteorite catturato dalla gravità terrestre, diventerà cibo per il nostro pianeta.
La materia inanimata esiste, ma non vive; la materia animata esiste ed è cosciente di esistere. Ambedue le materie saranno, prima o poi, mangiate da quel fenomeno che noi chiamiamo “tempo”. Noi, lì, volenti o nolenti, nel mondo dei “mangia o sarai mangiato”.
Lasciatemi dire ancora questo. Posso capire che questa descrizione dell’ “homo” e questo finale non siano di gradimento a nessuno e, credetemi, neanche a me, ma qui non si tratta di gradimento e tanto meno di bla bla soprannaturale, qui si tratta di realtà ovvero delle cose per come sono e non per come noi vogliamo che siano. Io però, io che ho dedicato la mia vita al servizio della realtà fisica e culturale, sono arciconvinto che una vita degna di essere vissuta è solo quella che ha capito in che mondo e in che società vive. Solo questa conoscenza ci riscatterà dal grottesco in cui ci troviamo a vivere senza un “ma” e senza un “perché”. Il resto è retorica per i vende frottole e per gli eruditi assoldati dal Sistema.