Il manifesto dell’anti-arte *
Tutto quello che fino ad oggi abbiamo considerato arte, arte in realtà non è, è propaganda, è divulgare l’assassinio. Detto diversamente, è scrivere, dipingere, poetare, comporre, scolpire, costruire, fare film, creare canzoni, spettacoli, opere, in breve e con qualche mini eccezione, è sintonizzare gli organetti del malaugurio sul fare di quelli che governano il mondo con il culo. Non si parla infatti che di loro, di loro! I veri autori d’una civiltà fallita e mostruosa.
Tanto per dare qualche esempio, quando Michelangelo dipinge la “Cappella Sistina”, si rende cieco e schiavo dell’ideologia cristiana; quando Tolkien scrive “Il Signore degli Anelli”, si rende servo e bacchettone dei reali inglesi; quando Italo Calvino scrive “Il sentiero dei nidi di ragno”, auspica una società che non cambia mai, una società di vittime e carnefici; quando Tolstoj scrive “Guerra e Pace”, descrive uomini che vivono solo per il loro egocentrismo; quando viene eletto un nuovo presidente negli Stati Uniti, questi non ha altro impiego lungo il suo mandato eccetto quello di continuare a tenere il mondo nella fame e nella lotta e solo per sopravvivenza.
Se facessi un paragone degno di questo argomento, prenderei il disegno che un aborigeno australiano ha fatto su una parete rocciosa, poi prenderei il disegno che Michelangelo ha fatto sul soffitto della Cappella Sistina e dimostrerei che tra i due disegni, contenutisticamente parlando, non c’è nulla che li distingue: zero contenuto divino nel primo e zero contenuto divino nel secondo.
Ecco l’arte rivoluzionaria che abbiamo ereditato! Ecco l’arte, dunque, fuck you!
* 25 racconti: “Ribelli non si nasce ovvero il manifesto dell’anti-arte.”
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Per incantare le misere genti cosa c’è di meglio che i libri, la musica, la pittura, la scultura? Propaganda antica, spesso subliminale quanto lo spettacolarismo mediatico moderno.
L’umanità è fatta di polletti che abboccano sempre di più.