Il mio realismo: viviamo nel peggiore dei mondi possibili
Questa è la mia tesi, la tesi sostenuta dai miei 80 anni dedicati a capire l’uomo e l’universo. Per me, infatti, l’universo in cui viviamo, partendo dalla sua più piccola particella apparsa per caso fino alla sua più grande massa galattica, è d’una irrazionalità unica e insorpassabile. Nessun dio, scienziato, filosofo, metafisico, astronomo, uomo avrebbe mai e poi mai potuto, nonostante tutto il suo talento, scienza e creatività, mai e poi mai avrebbe potuto creare un mondo più infernale, più privo di senso e più diabolicamente indifferente del nostro: una mostruosità unica e insorpassabile.
Non lasciamoci, per favore, non lasciamoci influenzare dal fiorellino profumato, dal bel panorama, dal primo amore, perché questi abbagli un giorno, se ci svegliassimo dal nostro sonno naturale, scopriremmo allora che essi non erano altro che il preludio d’un incubo a venire.
La Terra su cui viviamo, insieme al sistema solare, non sono altro che il tessuto di infinite catastrofe. Le specie vegetali, erbivori e carnivori, inclusa la specie homo sapiens sapiens, dalla nascita alla morte non conoscono altro che una battaglia combattuta 24 ore su 24 e per restare solo in vita temporaneamente, il tempo di scoprire che sono vissuti nel peggiore dei mondi possibili.
Sono pronto a firmare, per sostenere la mia tesi, un testamento che se qualche genio riuscirà a creare un mondo peggiore di quello in cui viviamo, io gli darò tutto ciò che posseggo e poi scomparirò dalla Terra.
Il mio idealismo: potremmo vivere nel migliore dei mondi possibili
D’altra parte, sostengo anche che se volessimo, noi umani, potremmo tirare fuori dalla nostra testa la parte più bella e positiva in essa, il cervello, e costruirci il migliore dei mondi possibili. Io credo fermamente in una vita degna di essere vissuta sotto tutti i punti di vista umani. Questo tipo di vita possiamo costruircela solo e solo NOI nonostante tutte le negatività di cui abbiamo parlato appena sopra. Ci vogliono solo regole, regole umane, di buonsenso, di buona convivenza, regole realmente sentite e altruiste escogitate con grande amore, con vera umanità, lucidità democratica e una conoscenza obiettiva, scientifica, umana e galattica. Potremmo così trasformare l’inferno fisico e sociale in cui viviamo adesso in un paradiso terrestre, un vero e proprio paradiso terrestre, parola d’un semplice comune mortale, e cioè parola di Francis Sgambelluri!
Un bel sogno, però c’è l’uomo e la sua umanità con tutti i suoi istinti animaleschi. Allora non è meglio godersi le bellezze di un panorama?
Eh, purtroppo questo posto pare un progetto fallito, raccattato da qualcuno che sperava di farne un Eden d’immortali, ma il gran marciume che contiene non poteva che decretarne la fine.
Per quanto si voglia e si possa ideare un mondo assai migliore, sarebbe sempre un’arancia scagliata nello spazio assassino.
Nemmeno il Caso avrebbe mai creato un obbrobio simile, se esistesse quel loro dio dovrebbe davvero vergognarsene.