Dov’è nata la vita? *
“Too much ado for nothing
Molto rumore per nulla”.
Shakespeare
Invero, anche se scoprissimo che la vita sulla Terra viene da Marte, questo non spiegherebbe nulla riguardo all’origine della vita. E su Marte, chi l’ha portata, la vita? L’origine della vita non va cercata sui pianeti, neppure nella nebulosa che diede vita al nostro Sole, ma nel primo proto-elemento. È lì che è nata la vita. Vita e materia e materia e vita sono inseparabili, non c’è l’una senza l’altra e questo in un eterno abbraccio fra vita e materia.
È inutile chiedersi se la vita è stata portata sulla Terra dalle comete, se si è creata nelle fumarole marine, negli oceani primordiali e via di seguito, perché la vita può nascere ovunque nell’universo, date le giuste condizioni, le giuste associazioni degli elementi. La materia che compone l’universo è fatta di vita e di morte (nostre definizioni) e, perciò, ovunque c’è materia, lì c’è vita e lì c’è morte.
È questa l’essenza dell’esistenza nel mondo. I proto-elementi, le particelle infinitesimali, le reazioni nucleari, i big bang, gli atomi, le molecole, l’rna, il dna, sono tutti parti integranti della materia che ci compone. Senza la materia non vi è vita, non vi sono anima, spirito, cultura, scienza; senza la materia non c’è niente, né vita né morte, niente di niente.
Perché, allora, tanto bau bau su questo argomento per nulla?
* Preso “Dal Nulla del nulla all’Immortalità Virtuale”, libro secondo della Trilogia.
Chissà con quale matrice progettuale e quanto tempo ci ha messo l’evoluzione a ceare l’occhio, diverso in tutti gli esseri vedenti, ma similare per tutti nella sua funzionalità visiva.
A che servirebbe l’occhio in evoluzione se non nel frattempo non è funzionante? Stranamente negli esseri viventi gli organi funzionano quando sono completi, e non esistono organi in formazione a quanto pare. Curiosa è questa banale verità.