Nelson Mandela: un burattino nelle mani del potere o un rivoluzionario alla Che?
Forse né l’uno né l’altro o forse tutt’e due o ancora forse un burattino nelle grinfie del potere.
Può un uomo, ci chiediamo noi, può un uomo, dopo aver trascorso 27 anni in prigione, dopo aver subito brutalmente e inumanamente la violenza dei suoi nemici, un uomo che non ha più neppure le lacrime per piangere all’uscita di prigione, può perdonare i suoi carnefici?
Un tale uomo dovrebbe essere un simbolo di “porgi l’altra guancia”, dunque, un simbolo di pace o un simbolo di eterna lotta tra i boia della terra e gli innocenti?
I derelitti dell’Africa, si sono riscossi grazie a Nelson Mandela o continuano ad essere sfruttati umiliati discriminati violentati e massacrati dai loro padroni, i bianchi?
Mandela, in realtà, era un burattino nelle mani di questi ultimi o un combattente per gli interessi del popolo africano, un popolo che da quando è popolo ha dovuto sempre sopportare la tirannia dei bianchi?
Insomma, chi era esattamente il vero Mandela?
Io, i Gandhi, in un mondo come il nostro, un mondo machiavellico, senza scrupoli, truce, assassino, guerrafondaio, che trasuda violenza in ogni cosa che pensa, dice e fa, io i Gandhi in un mondo come questo li vedo per quello che sono: i continuatori dell’ingiustizia e dello sfruttamento sociale. Non “uno per tutti e tutti per uno”, non rivoluzionari delle giuste cause, ma zimbelli nelle mani dei mostri di turno nella guida e sfruttamento del mondo.
Scum of the earth, wake up!