Non c’è paragone tra il Titanic e la Costa Concordia

Il Titanic navigava in altomare; la Costa Concordia navigava in una pozza d’acqua calmissima e a due passi dalla terra; il Titanic, nel 1912, non aveva tutte le tecnologie che oggi, nel 2012, esistono; la Costa Concordia, infatti, aveva tutta la scienza moderna a sua disposizione. Di più. Il Titanic aveva un personale pronto, all’altezza della situazione; sulla Costa Concordia il personale era ancora più sprovveduto dei passaggeri, più sprovveduto della gente della Costa Crociera. Ancora. Il salvataggio del Titanic è stato eseguito con perizia e tecnica; quello della Costa Concordia nel modo più disorganizzato immaginabile e inimmaginabile, privo di ogni professionalità. Sul Titanic tutto era efficiente e funzionale; sulla Costa Concordia tutto inefficiente. E non è finita qui. Mentre il personale del Titanic organizzava le scialuppe di salvataggio e metteva in salvo i passaggeri con ordine e priorità; gli ufficiali della Costa Concordia dicevano, quando lo dicevano, ai passeggeri intrappolati che tutto era a posto, di ritornare nelle loro cabine, cioè nelle loro trappole mortali e di stare tranquilli. Da ultimo, il capitano del Titanic, Edward J. Smith, è rimasto al suo posto sulla nave e con essa è affondato; il capitano della Costa Concordia, Francesco Schettino, come i Savoia durante la Seconda Guerra Mondiale, che se la sono svignata al primo colpo di cannone, così lui ha abbandonato la nave lasciandosi dietro persone bisognose di ogni aiuto, che non sapevano cosa fare né dove andare e come comportarsi. Insomma, lasciandosi dietro vecchi, adulti e bambini in un panico totale e così, anche lui, lo Schettino, come i Savoia, se l’è svignata.

Cos’altro dire a questo punto? Intanto di non fare dei paragoni errati, immeritevoli, indegni, come stanno facendo su giornali e in televisione certi giornalisti. Se si vuole proprio fare un paragone, allora si può dire che mentre Francesco Schettino, il capitano della Costa Concordia, continuava a dire insistentemente ai passaggeri di stare tranquilli mentre la sua nave stava affondando, così i politici italiani continuano insistentemente a dire al popolo italiano di stare tranquillo mentre il paese, non meno della Costa Concordia, sta affondando.

Altro? Null’altro per ora. Sono già stanco, invaso dallo schifo e dalla vergogna. Certo, se non altro, l’isola del Giglio diventerà famosa! Niente, siamo alla deriva e da tutte le parti, siamo nelle mani di esseri che non hanno né la capacità tecnica e professionale del loro mestiere, né la dignità e la forza morale, né una cultura corposa e valida per sostenere il loro fare, un fare, il loro, sempre più grottesco e distruttivo.

In quella terribile notte di venerdì 13 gennaio 2012, l’unica luce è stata l’accoglienza, l’umanità e l’amore che gli abitanti dell’isola del Giglio hanno dato ai terrorizzati passaggeri della Costa Concordia.

 

AGGIORNAMENTO 22/01/2012:

Schettino: un eroe o un pollo dei mari?

 

 

Comments

  1. By Gabriella Lanzinger

  2. By Riccardo

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  5. By maurizio

  6. By ROBERTA

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