Per una filosofia perenne (7): Vuoi essere il mio big bang? 4

La passione più bella

Nei rapporti amorosi, una volta che i soggetti si sono innamorati, conquistati, amati, spiegati, capiti, conosciuti, illuminati, scatta una legge tanto bella quanto spietata: né lui né lei può più elemosinare l’amore dell’altro, tutto deve accadere da sé. L’intesa tra loro ha raggiunto il massimo grado. Basta solo un respiro, uno sguardo, un gesto per comunicare un messaggio, un messaggio che, nella coppia avveduta, basta per provocare questa o quella risposta, questo o quello umore, reazione. In questa coppia tutto si svolge nel silenzio, un silenzio che parla, urla; in questa coppia tutto si articola anche se la logica e le parole non si vedono. La coppia è diventata un’orchestra fantasma e silenziosa che suona ad altissimo volume. Ogni minima gaffe viene immediatamente sentita, notata, registrata. I due personaggi, a questo punto, sono diventati una sola persona. Ogni loro respiro è il respiro dell’altro. No, no, non si può più chiedere nulla, tutto deve avvenire da sé, altrimenti è la fine. È questa la legge dell’amore maturo e illuminato. (altro…)

I G7 o i G37,

quando si incontrano, non si incontrano per parlare come meglio governare i popoli che loro rappresentano, ma si incontrano per decidere come meglio possono metterla nel culo a quelli che loro governano!

What a fantastic world!

 

Per una filosofia perenne (7): L’amore è più forte della morte 3

La forza dell’amore

Chi ama ed è amato non ha paura delle tenebre, perché l’amore illumina le notti buie. L’amore è forza, vita, splendore. Non ci può essere gioia di vivere senza l’amore. La sua mancanza crea insoddisfazione, ribellione, guerra. Solo la sua cristallizzazione ci esalta. Realizzare l’istinto amoroso è il successo della vita. Proprio così: l’amore è più forte della morte. Di più. È luminosità a 360 gradi. (altro…)

Il glorioso indottrinamento politico-religioso!

Se non vuoi andare all’inferno per l’eternità, Rossi, comportati bene nei confronti della Santa Chiesa, del Santo Papa; se non vuoi finire in prigione, tieni in alta considerazione le leggi che il Santo Stato predatore emette di volta in volta. In altre parole: non lamentarti, rispetta i tuoi padroni, sacrificati per loro, accetta la tua miseria e i tuoi tormenti, ubbidisci ai santi, a Dio, ai preti, alle forze dell’ordine, al re, alla queen, al presidente, al premier, paga le tasse fino all’ultima lira allo Stato predatore e all’Indifferenza divina, sii un buon figliolo, soprattutto non ribellarti mai contro i tuoi buoni governanti, fattelo mettere nel culo e, se non provi piacere, fai finta di provarlo; accetta tutto, sottomettiti a tutto, fai di tutto per rendere bella e confortevole la vita dei tuoi signori padroni e vedrai che essi saranno clementi con te e Dio, Dio l’Onnipotente, quando sarai morto e stramorto, non ti dimenticherà. Amen!

 

Se sei d’accordo con il contenuto di questo articolo, lettore, fallo girare e spargi la voce. Grazie.

 

 

Gli shit head di Charles Bukowski

Lo scrittore statunitense di origine tedesca scrive ne “Il Capitano è fuori a pranzo”: “La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte. Non fanno onore alla propria vita, la pisciano via. La cagano fuori. Muti idioti. Troppo presi a scopare, a vedere film, a fare soldi, e famiglia, e mangiare. Hanno la testa piena di ovatta. Mandano giù Dio senza pensare, mandano giù la patria senza pensare. Dopo un po’ dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che siano gli altri a pensare per loro. Hanno il cervello imbottito di cacca. Sono brutti, parlano male, camminano male. Gli suoni la grande musica dei secoli ma loro non la sentono”.

Per Bukowski, quelli che hanno “il cervello imbottito di cacca”, sono gli shit head, che in italiano si traduce letteralmente con “teste di merda”, e di queste il mondo è pieno. (altro…)

God save the Queen!

What a nonsense! Che bestialità! C’è qualcosa in tutto questo business del pensiero umano più grottesca di questa invocazione che il popolo fa: Dio salvi la regina! Vuole, lui, proprio lui, il popolo, che Dio salvi proprio colei che più lo umilia e lo annulla!

Come puoi tu, io mi chiedo, come puoi tu schiavo augurare al tuo peggior nemico, a colei che rende la tua vita un inferno e la sua un paradiso, che Dio la salvi? Con quale criterio, con quale criterio puoi invocare che God save the queen quando questa non fa altro che umiliarti e succhiarti il sangue? Inaudito, la vittima che implora Dio di salvare il suo boia!

 

Se sei d’accordo con il contenuto di questo articolo, lettore, fallo girare e spargi la voce. Grazie.

 

Per una filosofia perenne (7): La dialettica dell’amore 2

La grammatica degli innamorati

La fenomenologia dell’amore è complessa, intricata, piena di cause, effetti e ragioni nascoste. È una ragnatela, una trappola mortale se non si è preparati a questo delizioso paradiso o inferno a due. Quando un uomo e una donna s’innamorano, si sa, è tutto facile. Ma le cose non restano sempre così. Le insidie nascoste appariranno presto. È inevitabile. Ad esempio, quando uno dei due si disinnamora, ci sono un’infinità di motivi per questa caduta. C’è la società coi suoi “devi”, la cultura con la sua “grammatica”; la famiglia con le sue “esigenze”, ci sono i “costumi”, l’ambizione e suoi “scopi”; il modo in cui viene arredata e tenuta la casa; ci sono i protagonisti “lui-lei” e le loro eccentricità, idiosincrasie, c’è il lavoro che svolgono, il tempo che hanno a disposizione; le corvè casalinghe, ci sono il carattere, la passione; c’è il sesso; lui lo vuole crudo, lei cotto; c’è la routine, la sensibilità, l’educazione, le affinità elettive e abortive; c’è l’infedeltà, gli appetiti; ci sono i limiti biologici, la noia, la ripetizione, i limiti umani, l’estraneità, l’incomunicabilità; (altro…)

L’amore è un prodotto tutto al femminile ovvero l’innato e il costruito

Fra le specie animali, il maschio si accoppia con la femmina e poi sparisce, con qualche eccezione in negativo e in positivo. Per esempio, quando un maschio leone uccide i piccoli della femmina per accoppiarsi con essa; oppure quando un’aquila maschio aiuta un’aquila femmina ad allevare gli aquilotti. La femmina genera i suoi piccoli dopo l’accoppiamento, li porta nel suo seno, li nutre, li protegge a costo della propria vita e fa questo in modo naturale, per istinto, per un quid innato.

Il maschio, nella specie umana, trasforma il suo desiderio sessuale in protezione per i figli; la donna trasforma il suo attaccamento in amore. L’amore dell’uomo è una costruzione, quello della donna viene dal suo essere, dal suo cuore, dal suo cervello: è un amore innato. Un uomo può innamorarsi di molte donne, volere possederne tante e nonostante ciò sentirsi solo e vuoto. La  donna, dato la sua natura innata e creativa, il suo istinto protettivo e il quid in lei che si trasforma in amore per i figli, potrebbero renderla soddisfatta con un solo uomo/compagno e sentirsi ugualmente contenta, gioiosa e realizzata.

La donna vuole bene, ama, prova affetto per inclinazione naturale, innata; l’uomo desidera per inclinazione biologica il sesso opposto, ma non l’ama. Confonde il prurito, la cupidigia, la voglia, la bestialità con l’amore. Questo, l’amore, è una creazione della donna: è lei la dea di questo sentimento, di questa stupenda passione, un fenomeno questo che allontana le tenebre e illumina la vita.

Oggi l’uomo ha imparato ad amare, a prendersi cura dei figli, della moglie, ecc., ma tutto questo grazie e grazie alla donna: è stata lei la sua maestra! Senza di lei, sarebbe rimasto molto probabilmente un animale come tanti altri. È l’AMORE che ha costruito l’umanità, ed è solo all’inizio!

È vero, la signora Simone de Beauvoir ce l’ha detto nel suo libro ‘Il secondo sesso’: “Non si nasce donna, donna si diventa”. Giusto, donna, uomo si diventa e non si nasce, ma direi anche e con convinzione che l’amore è un prodotto tutto al femminile. I maschi animali l’hanno imparato dalle loro femmine; i maschi umani dalle loro donne, ma il contenuto di questo nobile e sublime sentimento, è fascino e dolcezza al femminile. In altre parole, una rosa rossa piena di boccioli e di profumo firmata DONNA.

 

Oggi è la sua festa, la festa della donna, e io auguro a tutte le donne del mondo tanta gioia e felicità!

 

*    A proposito, ci tengo a mettere in chiaro che io non sono né un maschilista né un femminista, ho però una piacevole inclinazione nel mettere ordine in certe storture mentali, e a volte ci riesco!

Nella foto i miei nipotini, Vilma e Vincent.

“Il bosone è Dio” di Margherita Hack

D’acchito mi verrebbe da chiedere all’astrofisica toscana se queste parole sono realmente sue oppure il giornalista gliel’ha messe in bocca. Se sono realmente sue, e lo sono perché l’ho appena sentita proferirle su youtube, la particella “io la chiamo Dio” ossia “quella particella è Dio”. Straordinario, la mangia preti, Margherita Hack, ha scoperto finalmente Dio, “il bosone è Dio!”

Si sa, è una vecchia storia, che gli scienziati, non tutti, of course, trasformano la fisica in metafisica e la signora Hack è una di questi. (altro…)

Lo Stato predatore (7)

Da Stato predatore vecchio stampo a Stato predatore nuovo stampo

Se fosse dipeso dal vecchio Stato predatore e dall’Indifferenza divina, il mondo sarebbe rimasto per l’eternità un inferno per il popolo e un paradiso per i potenti. Il vecchio Stato predatore ha sempre combattuto chiunque si ribellasse contro le sue leggi discriminatorie, ingiuste, inumane, assassine. Il ribelle, poco importava la ragione della sua protesta, veniva umiliato, punito e spesso con la morte.

L’Indifferenza divina, poi, che è rimasta sempre la stessa, è contro tutto quello che respira liberamente: è contro i pensatori liberi, contro i ribelli, i rivoluzionari, l’umanesimo, contro i giacobini, i massoni, i patrioti risorgimentali, contro il comunismo, contro il movimento operaio, contro il progresso, contro la donna, contro l’aborto, contro l’omosessualità, contro l’eutanasia, contro la pillola, contro la scienza, contro la morale, l’etica. In breve, contro tutto ciò che è umano. A lei si addice solo l’istinto di morte, la pulsione macabra, la crocefissione. (altro…)

Non possiamo morire con la verità degli altri

Infatti, come si può consegnare la propria vita, anima, spirito ai preti senza prima cercare di capire qualcosa? La vita è tutto quello che abbiamo. Qualsiasi altro bene al confronto è uno zero assoluto. Tutto sparisce: ricchezza, potere, bellezza, amore, giovinezza, di fronte al bene supremo che è la vita. È lei e solo lei che contiene tutti i beni del mondo. Se la vita non c’è, e non può esserci quando sono gli altri a gestirla per noi, nulla c’è. No, non possiamo delegare la nostra vita a nessuno.

Detto diversamente, non si può morire con la verità altrui. Né con quella dei filosofi, né con quella dei papi, né con quella dei dalai lama e tanto meno con quella degli Einstein. Dobbiamo morire con la nostra verità. Non ha importanza quanto sia semplice e insignificante, purché sia nostra. E perché? Perché è l’unica ad avere un senso per noi!

 

Se sei d’accordo con il contenuto di questo articolo, lettore, fallo girare e spargi la voce. Grazie.

 

 

Il cane e il gregge

Questo tipo di credenti, Rossi, anche se al nocciolo la colpa non è loro, noi li definiamo, d’ora in avanti, come coloro che non sanno da che parte sta il culo e da che parte sta la vagina. La ragione di questa definizione è semplice. Tra il gregge, come viene giustamente chiamato, e il cane, non c’è differenza. Il primo bela, fa bla bla, il secondo abbaia, emette lamenti; il primo ubbidisce al prete, il secondo ubbidisce al padrone; il primo crede in Dio anche se lo imbroglia, il secondo nel suo padrone anche se lo bastona; il primo muore servo d’una inumana e apocalittica invenzione, il secondo servo del suo padrone. (altro…)

L’Indifferenza divina (16)

Cerchiamo di capire meglio

Tradizione, autorità, rivelazione. Richard Dawkins, ne “Il cappellano del Diavolo”, una raccolta di saggi, scrive una lettera a sua figlia decenne e la intitola “Una preghiera a mia figlia: buone e cattive ragioni per credere.” In questa lettera le parla di tradizione, di autorità, di rivelazione. Queste tre parole hanno, tra l’altro, un doppio senso, si possono interpretare sia negativamente che positivamente. Ad esempio, la tradizione, nel senso linguistico è positiva. Ognuno di noi trasmette la sua lingua ai propri figli. L’autorità, quando viene usata con giudizio, è positiva: “Hai un cancro, voglio che ti operi!” La rivelazione, che Dawkins traduce con sensazione, quando invece un religioso la traduce con rivelazione. Ebbene, anche questa può essere sia positiva che negativa. La sensazione che uno prova per l’essere amato, è positiva: sento che lui mi ama. (altro…)

L’Indifferenza divina (15)

Creazione o big bang?

È bene che tu sappia, Rossi, che la religione cristiana ha potuto realizzarsi grazie al pensiero di Platone e di Aristotele, per opera di Agostino e di Tommaso, il primo saccheggiando l’opera di Platone, il secondo quella di Aristotele. C’è da dire, però, che sia il dio di Platone che il dio di Aristotele non hanno nulla a che spartire con il dio della Bibbia. Il dio di questi filosofi non crea il mondo e se stesso dal nulla, ma è un dio che mette ordine nel caos pre-esistente. E neppure il Primo Motore di Aristotele ha qualcosa a che fare con il dio dei cristiani. Costui, Geova, fa tutto lui: si crea e crea. Tutto in natura ha un principio (causa) e un fine (effetto), eccetto Lui, of course. Dio non ha né causa né principio né fine né niente. (altro…)

Emiliani, amici Emiliani,

lo so, non è facile per voi la vita in questo momento critico della vostra storia, ma nonostante ciò, non cedete, per piacere, non cedete ai richiami delle muse del male, non costruite più chiese e tirate giù quelle che sono rimaste in piedi. Se c’è un responsabile del terremoto che vi ha colpito così duramente, allora questo è Dio. È lui l’autore del disastro – NON SI MUOVE FOGLIA CHE DIO NON VOGLIA – , lui che ha distrutto le vostre case, le vostre fabbriche, i vostri averi e infine le vostre vite e famiglie.

Però, vedete, e non è che io ora voglia contraddirmi così brutalmente e superficialmente, affatto, ma in realtà le cose non stanno neppure così e non stanno così perché Dio non esiste e il terremoto sì; Dio è un prodotto dell’immaginario, il terremoto è un fenomeno naturale; Dio è nato nel nostro cervello, il terremoto nel seno degli elementi. Detto in nuce, in ogni uomo che nasce c’è un dio che nasce e un dio che muore, in ogni uomo che nasce c’è un universo che nasce e un universo che muore. (altro…)

Per una filosofia perenne ovvero viaggio nell’immortalità fisica e virtuale

Libertà e responsabilità totali

Contro i divieti

L’etica vale solo in una società dove ci sono libertà di parola e d’azione, diversamente non esiste; i divieti valgono solo per gli ammalati mentali. Se fosse per me, metterei sul mercato qualsivoglia tipo di droga, di alcool, di narcotici; eliminerei ogni proibizione. Ognuno dev’essere all’altezza di decidere da sé e per sé come vuole vivere la sua vita. Se vuole drogarsi, allora si droghi; se vuole ubriacarsi, si ubriachi; se vuole suicidarsi, si suicidi. Attenzione però, libertà totale significa anche responsabilità totale: chi sbaglia paga! (altro…)

La battaglia Italia-Inghilterra e l’arte della manipolazione

Oggi 24 giugno 2012 si svolgono i campionati di calcio europei. Italia-Inghilterra si battteranno all’ultimo sangue nel Colosseo di… cioè negli Olimpiski di Kiev. Il match potrà essere centellinato, degustato, mangiato, consumato, abbuffato in diretta da casa dalla scatola sputa sentenze e sputa immagini oppure sui maxisport, maxishit, maxischermo Italia-Inghilterra che si troveranno ovunque, anche nelle latrine. Rai 1, Rai sport, Rai vaffanculo presenterà in primissimissima l’infernale scontro all’ultimo respiro dei due eserciti combattenti. Il combattimento avverrà alle ore 20 45.

Nessuno, Big Brother dice nessuno!, occhio a Big Brother, è un ordine che viene da Big Brother, il Big Brother, who is always watching you, notte e giorno e potrebbe incavolarsi con chi non lo guarda, tutti allora, se non si vuol rischiare il culo, tutti lì a guardare il sanguinolento evento!

Perché noi stasera, noi mangia pizza e spaghetti distruggeremo i mangia rosbif e fegato di pecora! (altro…)

Ha un senso la vita? (7)

Ec = p e diversità culturali

Non c’è una razza biologica, Rossi, ci sono solo diversità culturali. Certo ci sono i neri, i gialli, i bianchi, i creoli ecc., ma queste sono le caratteristiche della loro carnagione. Non vedo razze in questo, io, ma solo il colore diverso della pelle. Biologicamente, tutti i popoli sono uguali. Quello che li distingue, invece, è la loro cultura, questo sì. Gli italiani rappresentano una peculiarità culturale, non biologica, ma culturale. I paesi, tutti i paesi del mondo, rappresentano, ognuno a modo loro, un particolare modo di atteggiarsi nella vita, e questa è, appunto, una differenza culturale.

La cultura è fisica, è materiale, è, in realtà, un campo di forze fisiche incapsulate in sillabe, parole, espressioni. Se tu fossi un capitano e ordinassi ai tuoi soldati di “sparare” sul nemico, ti renderesti conto di quanti corpi fisici potrebbero morire solo perché tu hai pronunciato queste tre sillabe: spa-ra-re. Pensa ora a chi ordinò di sganciare la bomba atomica su Hiroshima e al macello fisico che combinarono le sue parole! (altro…)

Lettera aperta ad Alberto Galazzo, presidente dell’Università Popolare di Biella

Egregio Presidente,

questa missiva viene da uno dei suoi docenti e viene anche dal cuore e dal rispetto che ho verso l’Università Popolare di Biella e verso quelli che la frequentano, gli studenti, nonché per quelli che ci lavorano e la gestiscono.

In quello che segue cercherò di tratteggiare qualche idea della Folk School e, infine, dottor Galazzo, scoprirà la ragione o le ragioni di questa lettera.

Intanto, come si sa, l’Università Popolare non è una mangiatoia, non è un allevamento di polli, non è neanche un luogo d’indottrinamento e neppure un luogo per i ricchi, è un luogo dove la gente comune che la frequenta, the folk, cerca di migliorarsi culturalmente.

Il maestro e fondatore della Folk School, se con Folk School s’intende scuola per il popolo, per la gente di piazza, allora il maestro e fondatore è Socrate, lo scalpellino ateniese, l’uomo comune, l’uomo, appunto, dell’agorà, il pensatore più umano acuto e libero della storia e, infine, un martire. Socrate è morto per le sue idee e per l’amore della libertà di pensiero. (altro…)

Il Paese delle meraviglie (7)

Chi siamo?

Te lo sei mai chiesto, Rossi, chi siamo? No? Peggio per te, avresti dovuto. Comunque, te lo dico io. Iniziamo così: sappi che tutto ciò che è storico, ti appartiene. Tu sei ciò che sei grazie agli eventi storici nazionali e individuali che ti hanno reso ciò che sei. I fatti storici del tuo paese, brutti o belli, sono il tuo Dna culturale. Il Dna culturale non si cambia e neanche i fatti storici. Certo, se li conosciamo e li riconosciamo per come sono e non per come si vuole che siano, allora, forse, possiamo fare qualcosa, difenderci, migliorarci.

Non serve a nulla negare la propria identità storica. È un segno di debolezza, un complesso di inferiorità, di nevrosi. Negare il passato storico del proprio paese è come negare il passato della propria vita. Questo, per il bene e per il male, è il nostro nerbo, specchio, identità. Se uno nega la propria storia, se uno ne racconta solo gli episodi positivi e rimuove quelli negativi, oltre a dare segno d’infantilità, finisce anche dall’analista. (altro…)

Ha un senso la vita? (6)

Verso una nuova morale

Fin qui, Rossi, abbiamo visto tante cose, tra cui la legge istintiva, il cervello, il determinismo, la ragione, la coscienza, lo spruzzo di particelle, il contingente, la necessità, la legge di causalità e altri concetti ancora. Adesso vediamo anche la legge morale.

Ad esempio, quando prendo coscienza di essere condizionato dalle leggi naturali sopra accennate, posso, se voglio, fare qualcosa per trascenderle e liberarmi dalle loro catene biologiche?

Ecco cosa scrive a riguardo Rüdiger Safranski ne “Schopenhauer e gli anni selvaggi della filosofia”: (altro…)

Lo Stato predatore (6)

Il connubio dei lupi a due zampe

Penso che ormai tu abbia già capito, Rossi, che parlare dello Stato predatore senza parlare dell’Indifferenza divina, e viceversa, sarebbe quasi impossibile. Scriverti questa Lettera parlandoti unicamente della Chiesa Cristocatto, lasciando fuori tutti i suoi annessi e connessi, sarebbe, in ultima istanza, una fatica inutile. Il connubio dello Stato predatore e dell’Indifferenza divina è millenario. Sempre lì a sostenersi, ad aiutarsi, a puntellarsi vicendevolmente, a torto o a ragione, come dice giustamente Jean Meslier. Tutto è cambiato nella storia, eccetto loro, eccetto l’Indifferenza divina e lo Stato predatore.

L’astronomia, dal suo inizio ad oggi, non la si riconosce più, così la medicina, la matematica, la biologia, la geografia, la chimica, la meccanica, la filosofia, la psicologia. Anche nelle arti è cambiato tutto: la letteratura, la pittura, la scultura, il cinema. Tutto, tutto è cambiato, eccetto l’Indifferenza divina e lo Stato predatore. (altro…)

L’Italia in vendita!

Finalmente, almeno per una volta questi sciocchi inglesi si sono sbagliati. Era ora che facessero qualche gaffe! E l’hanno fatta. Nessuno è perfetto. Avevano detto e anche scommesso che l’Italia sarebbe andata in vendita nel 2020, invece si sono sbagliati di 8 anni, ciappalà, sciocchi stupidi mangia rosbif inglesi. Invece s’incomincia a venderla dal 2012, sotto il governo di Mario Monti, evviva!

Infatti il premier ieri in aula ha annunciato: «Abbiamo 
dato rassicurazioni ai mercati» (…
) E in serata nell’incontro a Berlino con Schaeuble ha detto, testuali parole: “Misure per cedere asset del patrimonio dello Stato” (…), La Stampa, 14 giugno 2012. Grande il premier Mario Monti, veramente grande. Evviva! (altro…)

L’Italia ha raggiunto ground zero

Sia chiaro, io so che in tutto questo bordello politico italiano qualcuno si salva. Le eccezioni ci sono ovunque e in ogni campo e in ogni luogo del mondo. Solo che io per alcuni steli di grano non salverei un campo invaso dalla gramigna. Purtroppo questa ingiustizia è inevitabile se si vuole pulire il campo infestato dalle cavallette affamate e devastanti.

Io vedo il risultato causato dalle bestie fameliche e il risultato è che l’Italia ha raggiunto ground zerò, cioè ormai, al punto in cui si trova, non la salverà più nessuno. Sarà peggiore dell’Argentina, della Grecia, della Spagna, del Portogallo, dell’Irlanda. L’Italia è un disastro unico e non è un piacere per chi ama questo paese vederlo in queste apocalittiche condizioni.

Perciò, gli steli di grano in questo rovinoso campo di gramigna, non hanno influito per nulla positivamente. Il loro destino è legato a quello delle cavallette. E poi c’è da dire anche che chi si mette con i criminali diventa a sua volta un criminale. Il Palazzo dell’Eldorado, si sa, è infestatissimo di galeotti, di gente condannata ma che non va in galera, di gente con una sfilza di processi già fatti che gli pesano sulle spalle ed altri a cui si deve sottomettere; luogo infestatissimo di corrotti e ladri alla massima potenza. Perché, allora, gli steli di grano, i buoni, se sono veramente buoni, si mischiano tranquillamente con la gramigna e con la feccia?

Per capire la cultura del proprio Paese, per conoscere la sua storia, il suo spirito, la sua anima, per essere un cittadino informato e avveduto, leggere e rileggere Il Paese delle meraviglie

 

Il Paese delle meraviglie (6)

Stupori a non finire

Il presidente del Pdm visita la città dei Montagnini

Non ti dico, Rossi, non ti dico cosa questi non hanno fatto per costui. Altro che papa, monarca, principe! Hanno tolto o spianato i dossi della strada dove passava la sua auto; hanno saldato tutti i tombini che si trovavano sul suo passaggio per paura che venissero fuori i topi di fogna con delle mitragliatrici; hanno eliminato i cassonetti dell’immondizia; scopato le strade; transenne e cordoni di polizia su ogni lato della strada; sui tetti cecchini ovunque, nel cielo rombavano gli elicotteri pronti ad intervenire nel caso ci fosse un attacco di topi di fogna al presidente del Pdm, intorno a lui centinaia di guardie del corpo, sulle finestre delle case, sugli alberi, sui pali della luce, sulle insegne stradali, dappertutto sventolavano le bandierine tricolori nuove di zecca.

Il ristorante in cui quel giorno il presidente ha posato le sue preziosissime chiappe e si è ristorato, dopo la faticosissima parata carnevalesca del mattino, aveva preparato un tale pranzo in suo onore e del suo numeroso staff, tutti degnissimi parassiti di piccolo, medio e alto rango, che i Montagnini, poi, per pagarlo insieme al resto dello show, hanno dovuto lavorare a più non posso per mesi e mesi. (altro…)

L’Indifferenza divina (14)

Il battesimo

Il battesimo, che cos’è? Intanto gli apostoli non sono stati battezzati e Gesù stesso (sempre ammesso che sia esistito), anche se è stato battezzato da Giovanni, non ha mai impartito il battesimo. Allora? E cosa vuol dire poi essere battezzati? Lavarsi dal peccato. E quale peccato? E che peccato ha mai potuto commettere un bambino ancora in fasce? E in ogni modo, al tempo degli apostoli, si battezzava gente già adulta, gente che aveva avuto il tempo di pensare e scegliere se voleva o non voleva essere battezzata; se voleva o non voleva credere in Bogududù. Gesù stesso è stato battezzato a vent’anni e passa.

Ancora oggi, nel linguaggio della Chiesa, il battesimo è rimasto una confusione totale. San Bernardino da Siena, e prima di lui Agostino, diceva che i bambini appena nati non avevano un’anima e quindi non meritavano il regno dei cieli. Oggi la Chiesa, dimenticando tutto il suo passato, sostiene che lo zigote, l’embrione, il feto, la vita biologica sono sacri, mentre fino a qualche secolo fa i bambini non battezzati non erano neppure degli esseri umani, neppure degni di essere seppelliti cristianamente! Le monache li buttavano nelle fogne, li seppellivano nei cimiteri improvvisati nei monasteri, ovunque, ma non come esseri umani e battezzati. (altro…)

L’Italia: una tragica realtà

Il rospo disse alla rospa mentre si accingeva a montarla: “Se un giorno potrò, con te mi disobbligherò.”

Il rospo in questione si è laureato all’università la Sboccone che, secondo le statistiche è la 586esima università del mondo, però per i cervelloni del Paese delle meraviglie è la più importante “universitanona” del pianeta. Comunque, si sa, anche la rana che viveva nel pozzo credeva di vivere in un grande oceano.

Il Paese delle meraviglie è un bluff dalla testa ai piedi. Lo è sempre stato, solo che ora questo suo modo di bleffare non può più nasconderlo: la rana viaggiatrice che è saltata nel pozzo della rana che credeva di vivere in un grande oceano, le ha dimostrato, fatti alla mano, che si sbagliava, che in realtà non viveva in un grande oceano, ma viveva in una miserabile piccolissima sporca untuosa stagnante velenosa pozza d’acqua.

Il rospo sopracitato, solo capace di rospeggiare e di montare rospe facendo loro allettanti promesse, ora che è diventato un rospone Premier fra i rospi della sua specie, ha mantenuto la promessa fatta alla rospa mentre si accingeva di montarla. Le ha dato un grande incarico, quello di gestire la trash tivù e la vuotaggine ragionata del Paese delle meraviglie.

E trallalà e trallalà e trallalà

 

L’Indifferenza divina (13)

L’indottrinamento

L’indottrinamento al falso, che la cultura religiosa ha imposto per millenni e impone, ancora oggi, all’uomo, è devastante. Tutti gli animali si possono indottrinare, ma solo fino ad un certo punto. Invece l’uomo è l’animale più indottrinabile e indottrinato al mondo. Nonostante non tragga nulla da certi condizionamenti, continua a volerli, a crederci, continua ad azzannare l’osso che gli viene buttato.

Quand’ero ragazzo, Rossi, avevo un cane e gli avevo insegnato a correre dietro l’osso che gli lanciavo. All’inizio, Genio, questo era il suo nome, correva a rotta di collo per acchiappare l’osso. Poi, quando scoprì ch’era sempre lo stesso osso, sempre lo stesso gioco, incominciò a correre con meno entusiasmo e, alla fine, smise di correre. Allora io insistevo perché lui corresse dietro all’osso, ma Genio mi guardava con occhi intelligenti, da Genio, come per dirmi: “Ho corso abbastanza dietro al tuo fottuto osso. Adesso basta. Corrici tu!” (altro…)

L’Indifferenza divina (12)

Le fondamenta, dunque

Domanda: Su quali basi si fonda la credenza cristiana?

Risposta: Sulla totale assenza di una realtà divina, su un pensiero privo di qualsiasi veridicità evoluzionistica, sulla mancanza di eventi ultraterreni. La credenza cristiana si fonda su una creazione che è un puro prodotto della fantasia: la creazione istantanea. E non solo. (altro…)

L’Indifferenza divina (11)

Fatima

Conosci la storia di Fatima, Rossi? Non fa niente, te la racconto io. Iniziamo con la danza del Sole che è la parte più carina di questa storia. Pare che il giorno in cui si manifestò la Santa, la Madonna che videro i tre pastorelli, tutti o quasi tutti i presenti, videro il Sole ballare. Il Sole si era messo a ballare, Rossi! Il Sole, un pianeta bollente di un milione e più chilometri di diametro, si era messo a ballare il twist in mezzo al cielo, capisci? Con Giosuè, il Sole si era fermato durante la Battaglia di Gabaon: “O sole, fermati su Gabaon / e tu, o luna, nella valle di Aialon” / E il sole si fermò, e la luna ristette, / finché il popolo si fu vendicato dei suoi nemici” Gs 10/12. Invece, con i pastorelli di Fatima il Sole (1) si era messo a ballare! Pare che l’abbia fatto anche in onore del principe di Dio, papa Pio XII, l’amico di Hitler. Ma lasciamo perdere le ballate del Sole e gli amici di Pio XII e continuiamo col racconto di Fatima. (altro…)

Che Bogududù ci aiuti dalla censura!

Per capire certi concetti, concetti umani, uno dovrebbe capire come funziona la dinamica storica e culturale, non da una sola angolazione, ma da tutte le possibili angolazioni, altrimenti si rischia di non capire proprio nulla di ciò di cui uno parla e di ciò di cui si parla.

 

Lettera aperta ai terremotati Emiliani

Il primo novembre 1755 Lisbona è stata rasa al suolo da un terremoto. Alcuni dicono che ci sono stati 30mila morti altri addirittura 100mila, la cifra esatta non la conosceremo mai. Questa notizia ha sensibilizzato e colpito fortemente l’Europa di quell’epoca. L’uomo dei Lumi, grazie a quest’evento catastrofico, ha capito ch’era solo e che la natura poteva trasformarsi d’un momento all’altro nella sua peggior nemica.

Notizie del genere, più gravi e meno gravi, fanno parte del nostro mondo, un mondo fatto da una materia “indifferente” ai nostri gemiti, ai nostri mali, alle nostre paure. Detto diversamente, la natura non vede, non sente, non si addolora. È spietatamente sorda a tutte le nostre suppliche, grida di aiuto, soccorso. Come si dice, non ha né cuore né cervello né occhi, è cieca e mostruosamente indifferente. (altro…)

Il papa non dà, il papa prende e prende con le buone o con le cattive

Quando papa Ratzinger dice che dà 500mila euro ai terremotati Emiliani, mente, sta dicendo una mega bugia. Lui, in realtà, non possiede niente, come fa allora a dare? Tutto quello che la Chiesa teoricamente possiede, praticamente l’ha rubato, l’ha scroccato, l’ha preso con la violenza, con il furto legalizzato, con l’imbroglio, come dimostra la Donazione di Costantino. Il papa non possiede niente di suo. Anche i vestiti, l’oro che indossa e il dopo barba li ha rubati. Se il suo fare vuol dire dare, allora lui dà al popolo quello che ha rubato al popolo.

Il papa fa parte di un’organizzazione che per vivere deve imbrogliare e lui imbroglia vendendo roba che non esiste:

vende Dio che non esiste

vende Cristo che non è mai esistito

vende lo Spirito Santo che è una mega balla

vende la Sindone che è uno straccio

vende un peccato originale mai esistito

vende la falsa verginità della Madonna

vende la vita dopo la morte che è una falsità unica

vende il Paradiso che è un’assurdità

vende favole

vende speranze inutili

vende anche e soprattutto la morte

insomma, tutto ciò che lui vende è solo rumore acustico.

Il papa imbroglia tutti, eccetto la combriccola al potere che è fatta della sua stessa pasta.

Di più. Se uno usasse il cervello, farebbe presto a capire che se Dio esistesse, allora sarebbe Lui l’Autore (non si muove foglia che Dio non voglia!) del terremoto in Emilia. In questo caso, ovvio, il papa dovrebbe pagare per tutti i danni causati dal terremoto incluso, ovvio!, le vittime.

Ma lasciamo perdere, vah, tanto a cosa serve?

 

 

 

 

Papa Wojtyla e papa Ratzinger

Quando nel 1989, Giovanni Paolo II è andato in Svezia, non l’ha cagato nessuno o quasi. Comunque, qualsiasi pagliaccio di strada avrebbe attratto più curiosi. Il 2 e il 3 giugno 2012, Benedetto XVI è andato a Milano e i mass media hanno sparato di cento e più paesi stranieri presenti e d’un milione di fedeli. Noi, un po’ scettici e un po’ realistici, diremmo un massimo di 200, 300mila furbi venuti o inviati da tutti i paesi interessati a questo raduno e tutti, nessuno escluso, pagati dalla Chiesa per fare presenza.

Pagati dalla Chiesa per modo di dire. La Chiesa non paga nessuno, non l’ha mai fatto, la Chiesa non ha mai sudato un solo centesimo, la Chiesa è un’istituzione ideologica e parassitaria; sono i contribuenti, quelli che lavorano, che pagano e pagano anche, ovvio, per quelli che si fanno pagare per fare presenza. (altro…)

L’articolo 18

Se l’articolo 18 sarà cancellato dai diritti del lavoratore, le cose andranno a finire più o meno così.

Come prima cosa, colui che è stato licenziato ingiustamente, andrà da un giudice di pace. Questi fa parte dell’apparato statale, quindi è, per così dire, sposato con lo Stato, perciò difende le leggi dello Stato, quelle leggi che danno anche a lui prestigio e ricchezza; il giudice, inoltre, fa parte della sovrastruttura, dunque fa gli interessi del capitalismo che anch’esso fa parte dell’apparato statale. Il verdetto è chiaro allora, il licenziato che si indirizza a lui non avrà nessuna chance;

il secondo passo del licenziato è di prendersi quello che gli viene offerto dal padrone e starsene zitto;

il terzo passo sarà quello di cercarsi un altro lavoro, però lavoro non troverà, siamo in un periodo di crisi, crisi creata dallo Stato;

il quarto passo si presenta pieno di problemi: i soldi dell’ultima paga sono finiti, l’affitto si deve pagare, i figli hanno fame, la moglie strilla, i creditori minacciono di…, ecc;

il quinto passo non dà scelta: rubare, suicidarsi, andare ad ammazzare l’ex padrone oppure comprarsi un fucile automatico, scendere in strada e scaricarlo sui passanti.

Ecco dove porta la cancellazione dell’articolo 18.

 

 

 

Francesco Belsito e Luigi Lusi sono colpevoli o innocenti?

Per conto mio, il tesoriere della Lega ladrona e il tesoriere della Margherita infangata, Belsito e Lusi, non sono colpevoli. Cos’altro avrebbero potuto fare eccetto che eseguire gli ordini dei loro leaders, i loro boss, perciò tutto ciò che hanno fatto l’hanno fatto dietro ordini ben precisi, allora perché si continua ad accusare le persone sbagliate? Ma poi, anche se gli accusati fossero colpevoli, la colpa, da un punto di vista etico, politico, morale, andrebbe comunque ai capi.

Mamma mia, ma non passa un solo giorno, una sola ora, un sol secondo che non salti fuori uno scandalo in questo covo di egoismo e ignominia. È diventato tutto stomachevole e abominevole lì dentro, un teatro dell’orrore e dell’infamia a cielo aperto. Lo è sempre stato, solo che in passato per vederlo ci volevano occhi particolari; oggi lo vedono anche i ciechi.

Ormai, in questa striscia di terra chiamata Italia, nessuno conosce più nessuno. La lingua è diventata una babele, solo bla bla e ognuno parla e si racconta il suo bla bla senza più capire i messaggi che gli vengono trasmessi e senza capirsi. Un monologo assurdo e incomprensibile. Ci sono voluti millenni di storia, ma ora finalmente ci si è arrivati. È il frutto d’una cultura che puzza d’incenso e di bordello istituzionale, ma soprattutto puzza di piccoli uomini.

 

Per una filosofia perenne ovvero viaggio nell’immortalità fisica e virtuale (5)

Il balsamo che cura tutti i mali

“He who the most knows, the most lives”

“Colui che più sa, più vive” – dice William Blake. E qui non stiamo parlando di una conoscenza da bibliotecario, ermeneutica, fine a se stessa. Stiamo parlando di una conoscenza sana, propria di persone per cui il sapere è l’alito della vita. Colui che più sa più vive è l’equazione esistenziale di ogni tempo. Chi non può darsi una risposta di duemila anni di storia, dice Goethe, che viva pure nelle tenebre. Oggi diremo, colui che non può darsi una risposta scientifica di quindici miliardi di storia dell’universo, che viva pure nelle più profonde tenebre. “Fatti non foste a vivere come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza,” e per una volta dice bene il vecchio Dante. La conoscenza, una conoscenza sana e non adulterata e oscurantista, è il supremo bene, il valore più nobile che un essere umano possa conseguire. Di più. È un balsamo! (altro…)

Il Paese delle meraviglie (5)

L’esodo meraviglioso

Questo si verificò, Rossi, in particolar modo, tra il 1876 e la fine degli anni venti. Durante questo periodo, circa 27 milioni di italiani lasciarono il paese, si staccarono dalla roccia come le cozze, avrebbe detto Verga, per andare in cerca di pane in giro per il mondo. Questa era l’unica via di scampo se volevano sopravvivere, scappare dall’inferno della fame in cui vivevano e cercare cibo altrove.

 

I fatti di Aigues Mortes del 1893

Alessandro Allemano riporta, su Internet, un episodio degli emigranti del Pdm in Francia. Scrive: “Erano gli anni duri di fine Ottocento. La situazione di vita nelle campagne si stava facendo sempre più precaria; per le famiglie numerose, costrette per lo più ai contratti di schiavanza, l’esubero di manodopera e la contemporanea presenza di persone da sfamare in qualche modo non permetteva sostanziali vie di scampo che non fossero quelle del trasferimento da un paese all’altro come avventizi o “servi di campagna” a contratto dai particolari più ricchi.

“Era la Francia ad essere méta privilegiata di questi emigranti, molti dei quali partivano proprio dal Piemonte, dal Monferrato. (altro…)

“Solo in Italia” oppure gli italiani e gli anti-italiani

Ieri sera, quando ho letto quello che sto per farti leggere lettore, mi sono sentito male, mi si è annebiata la mente, mi è passato l’appetito. Non perché sia qualcosa di cui non si sa niente, si sa eccome. Anzi, lo sanno ormai tutti. Però, ecco, per me è stato come se uno mi avesse dato l’ennesima coltellata nell’ennesimo punto e quest’ultima, ahimé, è stata fatale.

La cosa è andata così, un’amica mi ha inviato una e-mail dal titolo “Solo in Italia”, cioè che cose di questo genere possono succedere unicamente in un paese come il nostro. Quindi apro l’e-mail. Inizio a leggere. La popolazione italiana è di 60 milioni di anime e ha 315 senatori e 630 deputati; la popolazione degli Stati Uniti è di 300 milioni e ha 100 senatori e 435 deputati, “se facessimo come gli Stati Uniti avremmo 20 senatori e 87 deputati” ha scritto l’autore di questo sito.

Continuo a leggere: (altro…)

Corrado Augias intervista Piergiorgio Odifreddi, Rai3, 2007

Corrado Augias, detto in nuce, è uno assoldato del sistema; Piergiorgio Odifreddi è un professore di matematica. Il primo fa il gioco dei potenti, il secondo ha ormai affilato un cervello che dice quello che deve dire senza guardare in faccia nessuno. E fa bene. Aveva qualche tempo fa cercato di entrare in politica. Fortunatamente ha perso e la scienza l’ha vinto, così i suoi lettori.

Corrado Augias, e lasciamo perdere il resto, è già tanto se trova abbastanza cervello per intervistare i suoi ospiti. Ma quello che voglio dire dell’intervista Augias-Odifreddi è che il tema fondamentale della religione durante la loro chiacchiera, non è saltato fuori. Il problema religioso, in fin dei conti, non è di conoscere a memoria tutto lo scibile dogmatico di questa ideologia, tanto meno di sapere se dio esiste oppure no, perché sappiamo benissimo che dopo Jean Meslier, Kant, Nietzsche, Heidegger, Sartre, Richard Dawkins e un milione di altri ancora, che dio non esiste, quindi il problema fondamentale invece è di sapere se la religione è nociva o positiva per il genere umano.

Detto diversamente, si tratta di conoscere il ruolo che svolge questa istituzione nell’ambito dell’organizzazione sociale. Vediamo alcuni dei suoi ruoli: (altro…)