Per una filosofia perenne ovvero viaggio nell’immortalità fisica e virtuale (1)

1. Per una filosofia perenne

La definizione di Philosophia Perennis è stata coniata da Leibniz, un filosofo tedesco del Settecento. Nel 1945, Aldous Huxley, narratore e saggista inglese, ha pubblicato un libro dal titolo La Filosofia Perenne, che contiene una serie di citazioni e commenti dei grandi saggi del passato – Buddha, Lao Tzu, Plotino, Agostino, Meister Eckhart, santa Caterina da Siena e tantissimi altri. I discorsi di questi savi hanno come sottofondo il romanzo metafisico, il dualismo corpo e anima, l’ideale e il reale, altri mondi, Dio. Huxley ne parla in modo affascinante, con uno stile avvincente e incantevole. Un affresco, il suo, dove il panteismo, le divinità, il trascendentale, l’aldilà, le religioni si confondono, si mischiano e si esaltano vicendevolmente in un grandioso collage del soprannaturale. Filosofia perenne? È così che l’ha chiamata lui.

Noi, nel nostro accenno alla filosofia perenne, non ci ispireremo ad Huxley, perché non possediamo il suo santo sapere, ci accontenteremo invece, sempre se ci riusciamo, di comprendere un po’ come funziona la realtà fisica.

Iniziamo così, come si costruisce un edificio? Coi mattoni, la calce, il cemento armato. Bene. Noi costruiremo l’uomo servendoci, non dello stesso materiale di cui si servono i costruttori edili, ma lo costruiremo, appunto, con la materia fisica e partendo dalle fondamenta, dalle particelle elementari. (altro…)

Il Paese delle meraviglie (1)

1.    Non tutto ciò che succede nel Paese delle meraviglie viene per nuocere

Vorrei iniziare quest’ultima parte, Rossi, raccontandoti, anche se brevissimamente, per quali vie ardue sono arrivato a conoscerti. Lo so, ti avevo dato altre spiegazioni, ma questa, credimi, è stata determinante. Tu sei, e non ci crederesti, tu sei la mia fortuna! Sì, Rossi, è stata una vera fortuna incontrarti. Se non ti avessi incontrato, quella sera fuori dalla scuola, pensi che avrei scritto questa lettera?

Ebbene, prima d’iniziare a distribuire io stesso i miei libri a chi li voleva leggere, ho provato a farlo fare alle case editrici, loro compito e mestiere. Queste, però, nel Paese delle meraviglie, pubblicano solo i geni, quelli all’altezza di scrivere auliche lettere e, dato che io non appartengo a questa casta, non hanno mai pubblicato un mio racconto. E come avrebbero potuto? Forse sono un genio, io?

Come seconda alternativa, m’indirizzo alle agenzie letterarie: tutte a pagamento, of course! Okay, mi sono detto, visto che le cose funzionano così nel Paese delle meraviglie, così sia. (altro…)

Ha un senso la vita? (1)

L’Universo ha l’influenza

1. Io, Orazio Guglielmini, ero già lì


Il big bang

Nascita dell’universo: nessun rumore, nessuna fiamma, nessun’anima, nessun frastuono, l’universo ebbe inizio nel buio e nel silenzio più assoluti.

I Prima immagine: il tempo è fermo, la vita è bloccata, lo spazio non esiste, la temperatura e la densità sono infinite; poi, improvvisamente Buuun!, il big bang;

II seconda immagine: un miliardesimo di un miliardesimo di secondo dopo l’inizio, il tempo e lo spazio sono cominciati, l’universo è un concentrato di energia pura, le 4 forze fondamentali – gravità, elettromagnetismo, forza nucleare forte e forza nucleare debole – sono ancora fuse insieme;

III terza immagine: non è passato un secondo e l’universo si sta già espandendo: si formano i quark e gli antiquark, i mattoni della materia che legandosi insieme danno origini a protoni e neutroni; (altro…)

Lo Stato predatore (1)

I. L’imperativo c’è, ma non si vede 1

Supponiamo che tu, Rossi, entrando in un bar, dica al barman:

“Mi faccia un caffè, per favore”.

Supponiamo, adesso, che il barman, che ha sentito benissimo il tuo ordine, ti ignori. Allora tu ripeti:

“Mi farebbe un caffè, per piacere?”

Ti ignora ancora. Educatamente glielo chiedi di nuovo e di nuovo, utilizzando tutte le formule di cortesia della lingua che conosci. Lui, però, continua ad ignorarti, a fingere di non sentire. A questo punto il messaggio è chiaro: non vuole farti il caffè. Cosa fai? Vai a prendertelo in un altro bar? Bada, però, che potrebbe succederti la stessa cosa. Non ti resta, allora, che andartene o farti valere. Se decidi per quest’ultima soluzione, non usi più paroline educate, ma: (altro…)

Per una filosofia perenne ovvero viaggio nell’immortalità fisica e virtuale

Per una filosofia perenne

ovvero

viaggio nell’immortalità fisica e virtuale (altro…)

L’Indifferenza divina

 

Parte prima

1. L’assurdo

Partiamo così, Rossi, di brutto: supponiamo di essere arrivati al punto in cui dobbiamo scegliere un credo nel pool delle credenze, quale scegliamo? Ce ne sono tantissimi e uno più oscuro dell’altro. Noi, per comodità, li riduciamo a due: quello occidentale e quello orientale. Adesso, se uno trova l’augurata fede in quest’ultimo, il gioco è fatto, vivrà felice e contento per il resto dei suoi giorni in compagnia del suo credo orientale: Brahma, reincarnazione, nirvana, tao, zen, saggezza misticheggiante, quello che vuole. Se invece scegliesse, cosa normale per un europeo, un credo occidentale, allora la cosa sarebbe ben diversa. Tanto per cominciare, dovrebbe scegliere tra il pensiero greco e il pensiero giudeo-cristiano, e cioè, a detta degli esperti, tra filosofia e religione, tra ragione e rivelazione, tra presocratici e profeti, tra Atene e Gerusalemme, in breve, tra il razionale e l’irrazionale.

Perché, potresti chiedere, tu, Rossi, perché alla religione giudeo-cristiana viene attribuito l’appellativo di “irrazionale” e alla filosofia quello di “razionale”? La risposta non è semplice. (altro…)

“To Rome with love” ovvero come Woody Allen vede gli italiani

E li vede male. In realtà non li vede affatto. La sua è una licenza poetica e i poeti, come si sa, possono dire tutto, anche le cose più assurde.

Io vado raramente al cinema, ma questa volta l’ho fatto e l’ho fatto dopo aver letto l’articolo di Carla Corsetti pubblicato su facebook sul film di Woody Allen “To Rome with love”. La Corsetti ha stroncato il film e, ho pensato, se ha stroncato il film ha stroncato anche tutta quella ciurma di attori italiani che sono corsi per aver un qualche loro ruolo. Ho pensato anche che se la sua critica dura e impietosa fosse corretta, l’attore-regista Benigni sarebbe stato manipolato e usato dall’Americano in modo abbietto. Benigni può criticare, ridicolizzare, beffeggiare l’Italia tanto quanto vuole se così desidera e se è lui a farlo, ma farlo interpretando una parte negativa, impropria, stupida e non realistica del proprio Paese, questo mi sembra il massimo del più bieco sarcasmo e dileggio.

Niente, dovevo vedere il film. Così sono andato ieri sera a vederlo e devo dire che non ritoccherei neppure una virgola di tutto quello che ha scritto Carla Corsetti. Anzi, vi propongo il suo articolo, lettori, col suo permesso spero. Eccolo: (altro…)

Il Paese delle meraviglie

 

Francis Sgambelluri

Il testamento di Orazio Guglielmini

Il Paese delle meraviglie

Libro quarto

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Ha un senso la vita?

Francis Sgambelluri

Il Testamento di Orazio Guglielmini

Ha un senso la vita ?

Libro Terzo (altro…)

Lo Stato predatore

Francis Sgambelluri

Il testamento di Orazio Guglielmini

Lo Stato predatore

Libro secondo (altro…)

Il Bel Paese negli artigli dei politici

Forse non ci rendiamo conto, forse siamo un po’ tonti, un pò condizionati, un pò bigotti, un po’ grassi, un po’ storditi, ottusi, ma non ci stiamo accorgendo che è ritornato con violenza il Medioevo! Sono ritornati i despoti, gli assassini legalizzati, i criminali d’alto rango, è ritornato l’assolutismo, è ritornata con forza la bestialità umana, la peggiore in assoluto tra tutte le specie della terra.

Lo sbirro europeo sta dissanguando il popolo e solo il popolo! Lo sta massacrando con ogni sorta di tassa e gabella. Non tocca però i grassi, i parassiti, i potenti, le lobbies, scarica tutto sul popolo. È un mostro di calcoli e di ignominia. Non c’è più scampo, siamo nelle mani di creature truci e senza pietà.

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Il Testamento di Orazio Guglielmini

Francis Sgambelluri


Il Testamento di Orazio Guglielmini


L’Indifferenza divina

Libro primo

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Il testamento di Orazio Guglielmini

A tutti quelli che vogliono capire, emanciparsi, liberarsi dalle bende che una società falsa, truce e machiavellica ha messo sugli occhi di quelli che hanno sempre dovuto lavorare per sopravvivere, io propongo di leggere e rileggere Il testamento di Orazio Guglielmini, cioè i 4 libri che lo compongano, vale a dire:

1 L’Indifferenza divina

2 Lo Stato predatore

3 Ha un senso la vita?

4 Il Paese delle meraviglie

che metterò quanto prima su questo blog.

Avrei voluto rileggere il Testamento e rifare ancora qualche correzione qui e lì, ma non ho tempo e per questo mi scuso coi lettori.

Le critiche, i suggerimenti, le stroncature, i commenti, per chi se la sentisse di degnarmi, sarei più che felice di riceverli.

Di un’altra cosa ringrazierei i lettori, sempre se ritenessero che il mio lavoro fosse meritevole, di passare parola.

Le case editrici non mi pubblicano. Dire la verità è pericoloso. In questo Paese la cosa funziona così: o ti adegui o sei fuori e io preferisco essere fuori e scrivere ciò che ritengo giusto scrivere.

Per chi volesse conoscere qualcosa di più sulla mia vita, può leggere il mio “Cenno autobiografico” pubblicato sul blog.

Un’ultima cosa. Se qualcuno se la sentisse di tradurre questo lavoro in un’altra lingua, per me va bene, me lo faccia solo sapere.

Un abbraccio a tutti

 

Orazio Guglielmini e Francis Sgambelluri

 

Se questi sono esseri umani!

È un dovere, per chiunque – negro, bianco, giallo, creolo – si creda un essere umano, denunciare le ingiustizie, i soprusi, gli imbrogli; denunciare i tiranni, soprattutto quelli che pretendono di essere al servizio del popolo quando in realtà il popolo loro lo sfruttano.

Bisogna battersi per i propri diritti a spada tratta, battersi per la propria dignità, umanità, libertà. Combattere tutti quelli che non hanno mai abbastanza di averi e poteri, è questione di vita o di morte, di essere o non essere.

Bisogna eliminare lo sfruttamento a livello planetario, perché chiunque sfrutti un essere umano non è un essere umano, è un nemico degli esseri umani. Umani non si nasce, umani si diventa. Lo sfruttatore, il parassita, colui che vuole sempre di più, costui non ha nulla di umano.

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Politico-Operaio

Io vorrei capire perché quando un operaio sbaglia sul lavoro viene subito licenziato; invece quando un politico sbaglia, combina disastri di ogni tipo, ruba, manda il paese in rovina, perché lui non viene licenziato, perché lo si lascia lì al suo posto e a continuare a fare disastri?

Vorrei che qualcuno mi spiegasse anche perché c’è tanta discriminazione tra due italiani, appunto, tra il politico e l’operaio?

E, se non è chiedere troppo in una sola volta, vorrei che qualcuno mi dicesse se noi italiani stiamo vivendo in una democrazia oppure in un luogo del pianeta dove regna lo schifo e l’ignominia sociale.

Avevo un’altra piccola domanda, lettore, ma mi fermo qui, scusami. Mi è venuto un conato di vomito, devo andare a vomitare. Da quando sono ritornato dall’estero soffro d’un male cronico, vomito e lo faccio per il momento almeno dieci volte al giorno e temo che se continua così finirò col vomitare da mattina a sera. Questa è la quinta volta da questa mattina.

 

Per capire la politica, per conoscere la sua storia, il suo spirito, la sua anima, per essere un cittadino informato e avveduto, per emanciparsi dalle catene sociali e culturali, Leggere Lo  Stato predatore

 

 

“Il re è nudo”

Tutti gli adulti che subiscono la violenza dei criminali al potere, dovrebbero smettere di essere ipocriti, smettere di fingere di non vedere, smettere di essere vigliacchi e dovrebbero trasformarsi in bambini che non si limitano solo a gridare “Il re è nudo!”, ma dovrebbero andare da lui, tirarlo giù dalla carrozza e riempirlo di botte e di sputi!

 

 

Apocalittico io? Per nulla!

Dico solo che tenere in mente alcune cose, potrebbe essere molto salutare. Per esempio, la prima, che un giorno noi umani non ci saremo più, non esisteremo più;

la seconda, che un giorno sulla Terra non ci sarà più vita e di nessun genere;

la terza, che un giorno la Terra stessa sparirà, non ci sarà più;

la quarta, che un giorno il Sole crollerà, sparirà, non ci sarà più;

la quinta, che un giorno la nostra Galassia, la Via Lattea, scomparirà;

la sesta, che un giorno il nostro intero Universo imploderà, si annienterà, sparirà;

e tutto questo alla faccia di Dio e dei credenti.

Quindi, è chiaro, viviamo oggi o mai più!

 

Per capire la cultura, l’arte, la filosofia, per conoscere la storia, lo spirito, l’anima dei fenomeni, per essere un cittadino informato e avveduto, per emanciparsi dalle catene sociali e culturali, Leggere Ha un senso la vita?

 

 

Giovanni Sartori, un genio della politica o un cretino?

Quando Sartori dice che Beppe Grillo non capisce nulla di politica sta dicendo una  mega cretinata, perché lui, Sartori, non vive le cause disastrose della politca sulle sue spalle, sulla sua pelle, lui vive la politica da professore, da chiacchierone, da teorico, da intellettuale, da benestante, da uno che, direttamente o indirettamente, anche lui vive sulle spalle del popolo.

Io, che di politica m’intendo quanto basta e non mi lascio influenzare da coloro che hanno trascorso la loro vita nelle fabbriche scolastiche e a ricevere premi Honoris Causa, dico comunque che se c’è qualcuno che non capisce un cavolo di politica, questo è proprio lui, Giovanni Sartori, il politologo.

Cielo, Servizio Pubblico, Michele Santoro, 19/04/12

 

Per capire la politica, per conoscere la sua storia, il suo spirito, la sua anima, per essere un cittadino informato e avveduto, per emanciparsi dalle catene sociali e culturali, Leggere Lo  Stato predatore

 

 

Italiani!

Visto la situazione in cui ci troviamo; visto come vanno le cose; visto che come popolo ce la prendiamo sempre nel culo; visto che siamo nelle mani di canaglie, di filoni, di imbroglioni, di falsi e corrotti amministratori, visto il bene che ci vogliono gli altri paesi, insomma visto visto visto, come dire, prepariamoci al peggio, perché questo è dietro la porta.

Vedere Il Paese delle meraviglie

 

Gli italiani e la cultura

Quando si dice che gli italiani non hanno cultura, cosa s’intende con questo? S’intende che la cultura loro non l’afferrano, non la sentono, non la provano, non la capiscono, è solo una parola vuota e priva di senso prima per le loro orecchie e poi per le loro teste, e tutto questo è dovuto alla falsa educazione e ai falsi insegnamenti che hanno ricevuto da quando sono venuti al mondo.

Il paradossale per gli italiani è che si riempiono la bocca di “Cultura cultura cultura!” e non capiscono un’acca di cosa vuol dire “la Cultura!” Se avessero capito solo il dieci per cento di questa parola, sicuramente non si sarebbero trovati con la merda fino al collo in cui si trovano oggi!

 

Per capire un popolo, per conoscere la sua storia, il suo spirito, la sua anima, per essere un cittadino informato e avveduto, per emanciparsi dalle catene sociali e culturali, insomma per capire e capirsi, leggere Il Paese delle meraviglie

 

 

I politici, sono all’altezza di autoriformarsi?

Cosa? Cosa sta dicendo? Ripeta, prego! Chiedere alla classe politica di autoriformarsi? Chiedergli di cambiar politica? È questo che sta dicendo? Allora lei, oltre a non aver capito proprio nulla della politica, è anche matto da legare. Ma si è bevuto il cervello? Quello che lei dice è come se chiedessimo a qualcuno di cambiarsi l’intestino, i genitali, la testa. Ovvio, mai lo farà. Così i politici: mai si autoriformeranno. E poi per quale ragione dovrebbero autoriformarsi quando possono avere tutto ciò che vogliono senza chiedere il permesso a nessuno? Forse non si servono a loro piacere dalle casse dei contribuenti quando e come vogliono? Forse non si tagliano di volta in volta le leggi su misura? Devo continuare?

C’è un solo modo però per riformarli dato che loro da soli non lo fanno: applicare l’ultima invenzione chirurgica. Qual è? Il bisturi macete. Cioè? Il chirurgo, con questo nuovo strumento, con un solo taglio, un taglio tecnicamente e artisticamente dato, cura addirittura l’incurabile. Non esiste un altro modo per guarire la malattia dei politici. Il resto è retorica e questa ormai è diventata così puzzolente che se gli esseri umani non si autodistruggono in un altro modo, si autodistruggeranno col puzzo della loro stessa retorica!

Vedere e rivedere Lo  Stato predatore

 

 

Roberto Benigni a Che tempo che fa

È bastata solo la presentazione di Fabio Fazio, il camaleonte del sabato e della domenica sera ore 20, Rai3, per stordire i telespettatori a casa con gli applausi dell’audience che è lì solo per applaudire secondo gli ordini che gli vengono impartiti.

Le parole dell’applaudito sono state: Quant’è bello appartenere a queste persone, che poi in realtà vogliono dire quant’è bello, per un idiota come me, avere un pubblico come questo.

“La gente è allegra” dice il pagliaccio toscano, ma la gente non è allegra in questo paese, la gente è triste, è disperata, è vuota, è confusa, è culturalmente cadaverosa, si tiene in piedi per forza di inerzia. Benigni, quando dice che la gente è allegra, mente o ci prende in giro o è un deficiente.

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Vito Mancuso a Che tempo che fa

“Spiriti liberi” dice il teologo, ma quali, gli spiriti cristiani? E quando mai lo spirito d’un solo cristiano è stato uno spirito libero, quando invero è solo uno schiavo di precetti assurdi e grotteschi?

Parla poi di Gesù, ma Gesù non è mai esistito (vedere Luigi Cascioli, La favola di Cristo; Mario Liverani Oltre la Bibbia, ecc)

Parla anche di “fare la verità”, ma la verità è ed è dinamica, è democritea, atomica, epicurea, di cosa sta parlando Mancuso quando parla di verità? Non lo sa che quando parla in tivù non sta parlando alle pecorelle raccolte in chiesa e neppure ai suoi studenti?

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Orgoglio e Lega ladrona

In questo paese stuprato e oltraggiato ormai da cani e porci, inevitabilmente le parole non hanno più senso, ognuno le usa come meglio gli conviene.

È il caso della Lega ladrona. Questa, dopo aver derubato i padani e gli italiani, grida sui palcoscenici della vergogna e dell’ignomina, “Orgoglio, orgoglio, orgoglio!”

Ma dov’è, prego, il tuo orgoglio, Lega ladrona?

Come puoi, dopo tutte le schifezze che hai combinato, parlare ancora di orgoglio?

Come puoi vantare, se non per ignoranza e prepotenza, la minima affiliazione con questa parola?

Ormai l’hanno capito tutti, almeno quelli che hanno cervello, che la Lega ladrona ha perso ogni punto di riferimento con gli italiani e l’ha perso per un milione di ragioni, ma due in particolare. La prima perché ha rubato i soldi dei padani e degli italiani e la seconda perché, il fondatore della Lega, Umberto Bossi, ha venduto per parecchi anni anima e corpo a Berlusconi.

Perciò, per le persone che capiscono e sanno, per le persone per cui le parole hanno ancora un significato, la Lega, la Lega venduta e la Lega ladrona, non c’è dubbio, resterà Lega venduta e Lega ladrona!

So be it!

 

 

Fiori di sierra, romanzo, il ritorno, parte terza (V)

V

A casa, Nicolò, trascorse il tempo, quel tempo che gli era rimasto prima della partenza, esercitandosi con quell’aggeggio che l’aveva tanto terrorizzato quando gli era venuto tra le mani la prima volta. A furia di vederselo continuamente lì, di smontarlo e rimontarlo, di guardarsi allo specchio fingendo di usarlo, aveva cominciato ad abituarcisi, a prendervi persino dimestichezza. Lo provava anche. Lo faceva tirando su un sacco di sabbia. Funzionava a meraviglia, un vero gioiello di distruzione. La polvere bruciata aveva uno strano odore, un odore di potere e di morte. Alla fine, a via di training, aveva scoperto che quel “coso” non gli faceva più paura. Anzi, con l’esercizio e la familiarità, ad un certo punto gli era sembrato di formare una sola cosa con il suo aggeggio sputa fuoco.

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La felicità, nel Bel Paese, non esiste, non dovrebbe

In un paese come l’Italia non c’è posto per la felicità, per la gioia di vivere, la gioia di esistere, di essere.

Quelli che dovrebbero essere in nostri modelli d’integrità morale, di retto comportamento, d’un sano modo di vivere, sono invece delle canaglie, oscene creature e nulla più.

In altre parole, il Bel Paese viene stuprato più volte al giorno da yahoos, da rozzi, volgari e ignobili individui. In un tale scempio sociale, in uno tale schifo del vivere insieme, solo i cretini e i mostri possono essere felici, impossibile esserlo per quelli che hanno un minimo di coscienza e di intelligenza!

 

Gli italiani passati ai raggi X

Io, Orazio Guglielmini, gli italiani li conosco, li conosco dentro e fuori, sopra e sotto, di destra e di sinistra, li conosco dappertutto, non c’è una sola fibra del loro corpo e della loro mente che non l’abbia passata al vaglio da sobrio e da ubriaco, da poeta e da filosofo, da storico e da scienziato. Questa conoscenza mi porta a dire che se gli italiani si conoscessero fino in fondo, certamente e sicuramente, essi, fino alla fine dei loro giorni, non si guardarebbero più allo specchio.

Fiori di sierra, romanzo, il ritorno, parte terza (IV)

IV

Tutto diveniva, tutto scorreva, tutto passava, il tempo stringeva per le cose e per la vita. Ancora qualche giorno e poi le feste natalizie. A Calvario, la sera, i contadini tornavano a casa col solito seguito di cani, pecore, capre, zappe e fascine sulle spalle o sulle groppe dei loro asini, ecco gli involucri colorati e fruscianti che portavano a casa, alle loro famiglie. Malgrado ciò, le donne riuscivano a dare loro e ai loro bambini il senso di quell’atmosfera festiva, e così nell’aria s’incominciava a sentire odore di frittelle, di dolci e di allegria.

Nicolò dormiva poco in quell’ultimo periodo. Un senso di rivolta lo dominava. Qualcosa si era incrinato in lui senza che avesse avuto modo di prevenirlo. Mal sopportava queste prepotenze del corpo e ancora di più passare le notti in bianco. Decise di andare da un dottore per farsi prescrivere dei sonniferi.

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Joseph Aloisius Ratzinger e la Gioventù Hitleriana

L’attuale papa, Benedetto XVI, è entrato nella Gioventù Hitleriana nel 1941. Aveva 14 anni. A questo punto, ed è inevitabile, viene da pensare che carrierona avrebbe fatto nel nazismo, se Hitler non si fosse ucciso? E poi, comunque, nei 5 anni seguenti, cioè dal 41 al 45, cos’ha fatto, il giovane Joseph Aloisius Ratzinger?

 

Chi sono i credenti?

Recentemente negli Stati Uniti hanno fatto un’inchiesta su mille persone laureate e mille altre semi-analfabete e hanno scoperto che tra le mille persone laurete solo 100 avevano qualche stralcio di credenza e 900 non credeva affatto; dei secondi, invece, cioè tra le mille persone semi-analfabete, 900 credeva ciecamente e solo 100 sospettava.

Cosa vuol dire questo? Vuol dire che la credenza è figlia dell’ignoranza, figlia degli analfabeti e semi-analfabeti, figlia della povertà, figlia della miseria, figlia del manco di studio, della disastrosa condizione sociale in cui il popolo vive.

 

Il giudice e l’articolo 18

Il giudice fa parte dell’apparato statale. In altre parole, il giudice è sposato con lo Stato, difende le leggi dello Stato, quelle leggi che gli danno prestigio e ricchezza; il giudice fa parte della sovrastruttura statale quindi fa gli interessi del capitalismo che anch’esso fa parte dell’apparato statale. Detto diversamente, gli operai licenziati, se si indirizzassero a lui, non avrebbero nessuna chance, ecco dove porta l’articolo 18.

 

Il politico del Bel Paese

A proposito, signor politico, lei lavora per gli italiani o per se stesso? Se lavora per gli italiani, come giustifica il suo mega stipendio quando il popolo che lei governa muore di fame e il paese che lei gestisce fa schifo?

“Ma poi lei è veramente un italiano oppure è uno che sfrutta gli italiani? E da ultimo, dato che lei è costituzionalmente un salariato dal popolo, è un servo del popolo, è alle dipendenze del popolo, non dovrebbe limitarsi solo a servire il popolo? E quando poi c’è una crisi, non dovrebbe essere lei per primo a subirla?”

Vorrei che un politico oppure qualcun altro, in questo cazzo di paese, mi desse una risposta, grazie!

 

“Lezione dalla crisi” di mister Giuliano Amato

Prendi, lettore, “Lezione dalla crisi” che viene illustrata in questi giorni in tivù da mister Giuliano Amato, cioè da colui che ha svaligiato i conti correnti dei contribuenti, cioè da colui che nel 1992, con un prelievo forzoso prese il 6 per mille sulle somme depositate dagli italiani allo sportello, cioè un’azione infame e vigliacca; ebbene, costui, proprio costui, domenica primo aprile 2012, alle ore 13, su Rai3, ha dato una lezione, lui, proprio lui, sulla crisi!

Lasciamo perdere, vah.

Se potessi, invece, vorrei fare qualche domanda a questo signor ministro, vorrei chiedergli:

“A proposito, mister Amato, potrebbe gentilmente rispondere in modo franco e diretto a qualche mia domanda? Bene, grazie. Iniziamo così:

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Crisi globale

Quando i signori al potere dicono che la nostra è una crisi globale, con una fava non prendono solo due piccioni ma quattro: mistificano la crisi dicendo che si tratta d’una crisi a livello mondiale e non nazionale o locale; giustificano le pesanti tasse che appioppano ai lavoratori; continuano a manifestarsi innocenti nonostante siano loro l’indiscutibile causa di tutto lo sfacelo economico e lavorativo e proseguono a riempirsi di ricchezze e di onori anche quando il mondo va in rovina!

E così, basta che gridino crisi crisi crisi, e il gioco è fatto! Si lavano le mani di tutto l’orrore che hanno creato. Questo trucco del lavaggio del cervello, lo conoscono tutti. Il Führer con gli slogan nazisti era bravino e facendo il lavaggio del cervello al popolo tedesco più volte al giorno, riusciva a fare in modo che condividesse i crimini i più aberranti commessi dal suo partito.

 

Marco Travaglio e la Lega ladrona, La7, Otto e Mezzo, 10/04/12

Ma cosa stai dicendo, Marco? Cosa? Che con un colpo di reni, veramente da movimento popolare (popolare!? )… hanno saputo fare quello scatto che li ha distanziati (distanziati!?) dagli altri partiti … gli altri partiti sono parecchi passi indietro (indietro!?) rispetto alla Lega… Ma cosa stai dicendo Travaglio… E poi che Renzo Bossi, dimettendosi da consigliere regionale, dove ci sono 10 inquisiti, imputati su 80, tutti al loro posto e tutti con il loro lauto stipendio, Renzo Bossi, dimettendosi da consigliere regionale rinuncia al suo lauto stipendio e mette in imbarazzo (imbarazzo!?) gli altri partiti… Ma che diavolo stai dicendo, Travaglio! Tu stai sostenendo, lodando, giustificando la Lega ladrona? Ci credo bene che quel furbone della Lega, Matteo Salvini, addirittura ti ringrazia! E non solo questo stai facendo. Stai dicendo anche, a noi italiani, stai dicendo che dobbiamo calare le brache sperando solo di trovare quello che ci fa meno male… Ma che insopportabili scemenze stai vomitando, Travaglio? Ti sei bevuto il cervello prima di arrivare dalla Gruber? Non ci posso credere. Insomma, se ho capito bene, praticamente Marco Travaglio sta dicendo, a noi italiani, sta dicendo che dobbiamo scegliere tra chi ci ruba di più e chi ci ruba di meno e che comunque sempre dei derubati rimarremo!

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Fiori di sierra, romanzo, il ritorno, parte terza (3)

III

Quando Nicolò ritornò a casa quel pomeriggio, vide che c’era un biglietto sotto la porta. Lo prese, lo lesse, si rallegrò. Cinque minuti dopo era pronto per uscire di nuovo. Prima di salire in macchina gli sembrò di udire delle grida. Non ci fece caso. Partì e rincasò verso l’imbrunire con un fagotto in mano. Non appena in casa, ne controllò il contenuto. Vide che l’oggetto era della stessa marca e dello stesso modello di quello che lui aveva provato. Lo esaminò a lungo. Rimase sbigottito. Questa volta non si scherzava. Continuava a fissarlo. Improvvisamente un’ondata di buio gli calò sugli occhi. Anche il suo fiore rosso all’occhiello divenne nero. Si sentì le gambe deboli, la terra mancare sotto i piedi, stava per svenire, stramazzare sul pavimento. Si appoggiò al tavolo per non cadere. Gli saltò in mente di buttarsi dell’acqua sul viso. A tentoni corse in cucina e mise la testa sotto il rubinetto. Quando la tolse, si sentì meglio. Cos’era successo? Fece una smorfia, alzò le spalle. Deciso, prese carta, penna e si mise a scrivere alcune lettere. Quando finì, si alzò, si preparò e andò a cena da suo cugino.

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Monti in Israele

Un giornalista chiede al primo ministro italiano, Mario Monti, che impressione aveva avuto dopo aver assistito alla messa pasquale a Gerusalemme.

“Molto intensa,” risponde lui.

E questo sarebbe un degno rappresentante dello Stato laico italiano?

 

Il mondo è pieno di burattini

Pannella, il radicale Pannella, l’anticlericale Pannella, che s’inchina davanti a Giovanni Paolo secondo.

Pannella, se lo si esaminasse fino in fondo, pur di essere visibile, rinnegherebbe le sue idee buttandosi da Berlusconi al papa e chissà con chi altro.

Pannella, il leader dei radicali, come ha potuto ridursi così?

Che tristezza chiudere la propria vita personale e politica in questo modo.

 

Bossi padre e Bossi figlio, che grandezza nazionale!

Al Trota non gli bastavano i 12mila euro di paga per un’occupazione al di sopra delle sue possibilità intellettive, professionali, umane. In altre parole, 12mila euro mensile spolpate ufficialmente ai Lombardi prima e a tutti gli italiani poi, fregava ancora altri soldi destinati al partito.

 

Erri de Luca e la sua fissazione

Tutte le volte che sento Erri de Luca parlare di traduzione della bibbia, di yiddish, d’ebraico antico, di religione, mi fa ormai una pena infinita. Si sente che è una sua fissazione, un suo complesso, un infantilismo connaturato. Però, a lui, il mestiere di teologo, di filologo, di babbeo credente, dopo tutto quello che ha vissuto, non si addice affatto. Il suo prossimo libro che è il tema d’una famiglia ebrea, calca, consciamente o inconsciamente, la sua ossessione per argomenti biblici, per non dire poi che si tratta ormai d’un argomento super sfruttato. Niente, certe persone a volte sono proprio destinate!

Invece, il tema rivoluzionario, il tema dei brigatisti, il tema di Piazza Fontana, il tema della stazione di Bologna, il tema Moro, il tema della sua vita di operaio e delle sue lotte, ecco un tema interessante e che dovrebbe essere sviluppato, particolarmente nel modo in cui de Luca l’ha abbozzato nell’intervista con Lilli Gruber a Otto e Mezzo. La rivoluzione è una pianta sempre verde. Solo che c’è rivoluzione e rivoluzione. Quando Erri parla di rivoluzione sana e rivoluzione malata, ecco un argomento interessante. È su questi due tre tipi di rivoluzione di cui lui dovrebbe scrivere e parlare.

Non so proprio quanto di quello che scrive e traduce della Bibbia e nei suoi racconti sopravviverà alla sua morte, ma sono convinto che il tema della ribellione sociale, per come si è svolta qui in Italia, potrebbe avere lunga vita. L7/08/04/12.