V
È giorno. Rumori di motociclette, vespe, biciclette, muli, carrette, somari, qualche macchina: gente di Calvario e dei paesi circostanti che si reca al lavoro, ai suoi impegni quotidiani.
Nicolò giace sul letto tutto vestito. Ha dormito poco e male. Si scuote, si alza. Si sente intontito. Si guarda intorno sorpreso. Trova cose che non aveva visto il giorno prima. In fondo a un baule c’è uno scialle della madre, due fotografie, una del padre di quand’era in guerra, l’altra del fratello, anch’egli in divisa. Della sorella niente. S’accorge di avere una gran voglia di caffè, di qualcosa di caldo da mandar giù. In casa non c’è niente, solo ricordi. Quel posto sveglia in lui un mondo che aveva pensato di aver seppellito. Invece non è così. Non vuole comunque ricordare, non in quel momento. Si sciacqua in fretta la faccia con dell’acqua che aveva preso il giorno prima alla fontana, si avvia i capelli, esce.
Raggiunge Stìdero in corriera due ore dopo. Sbriga alcune faccende. Noleggia un’automobile in attesa che gli arrivi la nuova che ha comprato. Va dalla polizia e s’informa se gli è permesso guidare con la patente straniera. Sì, può, ma poi dovrà cambiarla. Lo seppelliscono sotto una montagna di pratiche che dovrebbe fare. Mentre gli danno queste informazioni, pensa che sarebbe meglio una multa al giorno piuttosto che sottoporsi a tutta quella sfilza di scartoffie e visite mediche.
Passa dal municipio. L’impiegato dell’ufficio di stato civile non c’è. Gli dicono che arriverà da un momento all’altro. Non arriva. Aspetta. Non arriva. Aspetta. Continua ad aspettare. Niente. Aspetta ancora e ancora niente. È stanco, è irritato, frustrato. Se ne va.
Cammina senza una direzione per le strade di Stìdero. Incontra gente. Non conosce nessuno. Entra in un bar. Non appena attraversa la soglia, un uomo seduto a un tavolino si alza, gli si muove incontro. A ogni passo che fa mostra un sorriso e una gioia crescenti. Quando gli è vicino fa:
“È un fantasma, un’allucinazione o un compagno d’infanzia che mi sta davanti?”
È Michele, il suo vecchio caro amico. Michele Michele Michele… Rivede le sue giovani braccia che si alzano alla stazione, rivede, in un flash, la loro fanciullezza. E ora, Michele trasformatosi in un uomo e lì di fronte a lui!
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